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febbraio-marzo/2006 - Lettere
Le vostre lettere
di

Un problema da risolvere

Egregio Direttore,
chi scrive è una Guardia particolare Giurata, dipendente di un istituto di vigilanza di Roma.
Dopo gli attentati terroristici a Londra e le minacce di attentati in Italia, il ministro dell’Interno on. Pisanu ha presentato un “pacchetto sicurezza” contro eventuali attacchi terroristici al nostro Paese; “pacchetto” votato anche dalla maggior parte dell’opposizione. Il “pacchetto” antiterrorismo prevede anche il ricorso alla vigilanza privata: obiettivi sensibili potranno essere sorvegliati dalle Guardia particolari Giurate in accordo con le Forze di polizia. Nulla in contrario: più prevenzione c’è e meglio è per i cittadini.
Noi Guardie particolari Giurate a Roma sorvegliamo obiettivi sensibili come la metropolitana, l’ambasciata americana, la Rai, le banche e tanti altri servizi e per questo, il più delle volte, siamo soggetti ad attacchi della criminalità. Spesso alcuni di noi ci rimettono la vita.
Ma c’è un problema da risolvere per l’intera categoria. Non sò se è marginale: noi Guardie particolari Giurate non abbiamo uno status giuridico. Quando la Guardia particolare Giurata è in servizio si possono paragonare (mi si perdoni la similitudine) a spaventapasseri. Uomini e donna in divisa, passivi. Eppure sembra che per il ministro dell’Interno siamo utili epotremmo esserlo ancor di più e diventare (anche se virtualmente già lo siamo) una buona risorsa per la prevenzione nel territorio, in sinergia con le Forze istituzionali dell’ordine.
Siamo più o meno 35mila Guardie particolari Giurate dipendenti da istituti di vigilanza in Italia, con leggi e regolamenti obsoleti ed anacronistici; se pensi che una Guardia particolare Giurata con livenza rilasciata da un Prefetto della Repubblica, non può operare fuori dai confini della provincia di appartenenza.
Sono molti lustri che si parla di riforma del settore. Riforma che noi Guardie particolari Giurate auspichiamo, partendo dal riconoscimento giuridico della categoria. anche perché noi Guardie particolari Giurate siamo lavoratori “privati” un po’ speciali: a) siamo lavoratori armati, b) facciamo il giuramento di fedeltà alla Repubblica, al Presidente e alla Costituzione come Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, ecc.
Grazie e cordiali saluti.
Serafino Del Bove-Orlando
Roma

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I laureati ringraziano

Gentile Direttore,
sono lieto di comunicarle che le grandi battaglie dei poliziotti laureati forse sono giunte al termine. Infatti nel maxi emendamento della Finanziaria, approvato nel mese di novembre precisamente il 12 novembre 2005 con il d.d.l. Senato 11/11/05, si apre la prospettiva che molto presto verranno messi a concorso almento un numero sufficiente di posti per tanti colleghi laureati, almeno 1.200 secondo gli ultimi dati, per partecipare ai concorsi per commissario nella Polizia di Stato.
Il merito va ascritto al Cipl - Comitato italiano Poliziotti laureati - che con determinazione si è battuto con grande impegno ed ostinazione, anche quando la battaglia sembrava persa.
Ricordo l’impegno del collega Antonio Zullo, di Simonetta Arcangeli ed Antonio Picozzi che insieme ad altri colleghi sparsi in tutta Italia hanno dato il massimo di sé stessi. Mi sembra anche giusto ricordare i colleghi siciliani che a Palermo fondarono il primo Comitato poliziotti laureati, il gruppo di colleghi romani che continuò la lotta abbandonata dai colleghi siciliani in primo luogo Giovanni Angileri, Antonio Vittozzi e di altri di cui non ricordo il nome. Mi sembra giusto ringraziare anche i colleghi del Siap e del Coisp che almeno inizialmente si erano dati un gran da fare per i laureati in particolare la dr.ssa Schettini, che proprio sul vostro giornale aveva iniziata una generosa battaglia che poi si è spenta probabilmente per le forti pressioni degli ispettori superiori che non volevano fare alcuna concessione ai colleghi laureati.
Una critica costruttiva la devo fare alla Fps che si è impegnata solo per gli ispettori laureati: non voglio entrare nel merito ma credo che il leader Filiberto Rossi capirà. In ogni caso grazie anche a lui per il contributo parziale che ha dato.
Vorrei concludere questa lettera ringraziando ancora i colleghi del Cipl che sono stati non solo combattivi, ma soprattutto concreti.
Cordiali saluti e ringraziamenti
Vice sov. Vincenzo Caputo
Teramo

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Un nuovo sindacato

Gentile Direttore,
sono lieto di annunciare ai colleghi che leggono questo mensile “Polizia e Democrazia”, che finalmente è stato costituito un nuovo sindacato che si chiama Federazione Sindacale della Polizia, meglio conosciuta con la sigla Fsp.
Lo scopo di questo piccolo sindacato è principalmente quello di “valorizzare i titoli di studio” e sicuramente percorsi più brevi per la progressione di carriera, per chi possiede un titolo superiore al diploma di scuola media superiore. Per chiarire meglio, il ministero dell’Interno dovrebbe censire tutti i colleghi laureati da Economia e Commercio a Psicologia, da Architettura ad Ingegneria per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad onor del vero il Dipartimento, grazie all’attuale Capo della Polizia prefetto De Gennaro, qualcosa ha fatto, ma si potrebbe fare di più.
Mi piacerebbe, per fare solo un esempio, che in Calabria per combattere la ’ndrangheta fossero inviati colleghi agenti, assistenti, sovrintendenti laureati in Economia e Commercio per le indagini patrimoniali. Sarebbe bello vedere i colleghi laureati in Psicologia operare negli uffici Minori. Positivo sarebbe, almeno nei periodi estivi, l’impiego di colleghi laureati in lingue nelle città turistiche come Rimini, Viareggio, ecc. Una scelta giusta sarebbe quella di censire i colleghi laureati in lingue straniere e predisposti allo studio della lingua araba, cinese, albanese, ecc.
Sarebbe quindi auspicabile che nei prossimi concorsi per sovrintendente, l’anzianità di servizio per partecipare al concorso fosse di due anni anziché quattro; analogamente per i concorsi interni per vice ispettore l’anzianità richieste per partecipare sia per gli agenti che gli assistenti dovrebbe essere di tre anni, anziché sette anni. Potrebbe essere una grossa opportunità di fare partecipare nei prossimi concorsi per vice commissario il personale laureato con almeno dieci anni di servizio. Naturalmente la Fsp non vuole rappresentare soltanto la difesa dei colleghi laureati, ma punta alla professionalità del poliziotto, organizzando corsi, convegni di criminologia, stipulare convenzioni con le Università per il conseguimento della laurea di I° livello per i concorsi interni.
Il leader di questo sindacato è Filiberto Rossi, insieme ad alcuni colleghi della Liguria, del Piemonte e della Lombardia, nonché alcuni colleghi che fanno parte del Coordinamento dei Poliziotti laureati per la professionalità della Polizia di Stato, che sono presenti a Roma e nel Lazio. Mi piace menzionare Patrizia Ducati, Anita Grazioli, Flavio Quaranta, Elio De Leonardis, Enzo De Maria, Anna Gulotta.
I colleghi interessati potranno chiamare ai seguenti numeri: 3397377195 - 348935044 oppure al 3281028448.
Cordiali saluti
Ennio De Robertis - Padova

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