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Marzo/2012 - Immagini e Cultura
Arte
Copri CapiCelebri
di Claudio Ianniello

Sabato 14 aprile alle ore 18, presso la galleria Palazzo Margutta - spazio
espositivo dell’Associazione “Il Mondo dell’Arte” - Via Margutta 55, aprirà
al pubblico la personale di Francesco Ferlisi: - Copri CapiCelebri



Si dice che l’abito non faccia il monaco, ma è innegabile come il personale gusto nel vestire, che ognuno manifesta con la scelta di determinati capi d’abbigliamento, esteriorizzi aspetti della personalità più o meno chiaramente, prima ancora di qualsiasi contatto con l’altro. Se questo è vero per gli abiti, ancor di più lo è per gli accessori che li arricchiscono i quali, se utilizzati a lungo nel tempo, possono divenire un tratto distintivo immediatamente riconducibile ad un individuo.
Pensiamo ad esempio a quanti personaggi della storia, o divi del cinema, sono rimasti nell’immaginario collettivo in qualche modo legati ad un inseparabile cappello: come dimenticare l’irrinunciabile bombetta di Winston Churchill? A lui viene attribuita la frase: “Non c’è niente di più eccitante per una donna che vedersi omaggiare da un uomo che si toglie la bombetta, un gesto semplice e il gioco è fatto!” Oltre allo statista, lo storico copricapo di feltro fu una caratteristica distintiva di molti altri, basti pensare a Charlie Chaplin, Stanlio e Ollio, il grande Totò, Liza Minelli, Henri de Toulouse -Lautrec e Renè Magritte.
Nel Regno Unito, imbattibile è poi lo stile della Regina Elisabetta con i suoi celebri cappellini, indossati sempre diversi e stravaganti, uno per ogni occasione. Tanto importanti per la personalità di Sua Maestà, da essere stati oggetto persino di una mostra a Buckingham Palace nel corso del 2010.
Al forte valore simbolico-rappresentativo dei cappelli o copricapo e ai personaggi resi celebri “anche dai loro copricapo”, è dedicata una serie di opere pittoriche del Maestro Ferlisi.
L’autore ci spiega l’origine della sua idea con queste parole: “a partire dall’uomo medio, ciascuno tende a dare un’ immagine di sé in maniera molto personale e lo fa in vari modi, non ultimo quello di adottare uno o più cappelli, grazie ai quali diviene riconoscibile. Ho parlato di uomo medio… figuriamoci quindi cosa non hanno fatto e continuano a fare i personaggi divenuti famosi. Su alcuni di essi ho concentrato la mia attenzione e ho deciso di dedicare loro una serie di miei dipinti.”
Francesco Ferlisi è un noto pittore siciliano che vive e lavora a Roma. Nelle sue tecniche esecutive predilige la pittura ad olio mediante la quale è riuscito ad elaborare un suo linguaggio identificativo e facilmente riconoscibile: ammiccando al surrealismo di Magritte e agli spazi metafisici di De Chirico, inserisce nelle sue opere particolarissimi accostamenti cromatici che ne caratterizzano le tele.
Ferlisi indaga l’uomo e la sua interiorità, ponendo l’essere umano concettualmente al centro delle sue opere, immerso in scenari geometrici, a volte onirici, ma lo rappresenta simbolicamente, con sfere, che prive di connotati e fisicità riconducibili ad una forma umanoide, rappresentano l’essenza, o forse l’essenziale, dell’essere uomo/donna.
I copricapo di Ferlisi vivono quasi di vita autonoma: dopo aver “assorbito” le personalità delle “note teste” che proteggono, si pongono fieramente al centro delle tele, lasciando in secondo piano il volto dei personaggi. L’autore indaga poi il copricapo anche in ambito mistico e liturgico. Storicamente, infatti, sappiamo che il cappello nasce con una funzione pratica, proteggere la testa nelle battaglie e difendere dalle intemperie, ma non ha mai mancato di rappresentare anche messaggi spirituali o politici o comunque assumere un forte valore emblematico.
Pensiamo ad esempio alla mitria del Papa (rappresentata da Ferlisi, in una delle tele di maggior impatto emotivo di questa collezione, in testa a Giovanni Paolo II) o al Triregno - la tiara papale formata da tre corone simboleggianti il triplice potere del Papa: padre dei re, rettore del mondo, Vicario di Cristo, indossata per l’ultima volta da Paolo VI - o ancora alla kippà, il copricapo tradizionale degli ebrei che rappresenta una sorta di separazione tra l’uomo credente ed il cielo che gli sta sopra, nel quale dimora il Creatore.
L’infinita varietà di corone e copricapo dell’antico Egitto (basti considerare che ogni divinità era ben contraddistinta da un proprio copricapo), è rappresentata dall’autore nell’opera emblematica dal titolo: Nefertiti Style.
Il titolo dell’esibizione richiama anche il concetto di capo inteso come capo di stato. Ed ecco quindi, accanto ai divi dello spettacolo, i copricapo di Capi celebri. Così Ferlisi spiega la scelta dei suoi soggetti: “L’ho fatto rappresentando ognuno con quel particolare ‘copricapo’ che lo ha reso facilmente riconoscibile. Ho voluto spaziare nei vari settori e in diverse epoche scegliendo quei soggetti che ho ritenuto essere più ammirati o addirittura amati per il loro valore o per la loro bellezza. Mi riferisco, ad esempio, a Giovanni Paolo II, Elisabetta II d’Inghilterra, Audrey Hepburn e Marlene Dietrich.”
Ferlisi è artista affermato con successo in Italia, ma ha stabilito da tempo contatti anche con l'estero dove ha esposto più volte e dove si trovano e sono apprezzate molte sue opere (Svizzera, Germania, Inghilterra, Canada, Sud Africa, Svezia, Stati Uniti ed altri Paesi).
__________________________
Tutti i giorni, presso la galleria Palazzo Margutta - spazio espositivo dell’Associazione “Il Mondo dell’Arte” - Via Margutta 55, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 (chiuso il lunedì mattina)


FOTO: Dio salvi la Regina - tecnica mista su tela - Ferlisi - 2011
per gentile concessione dell’artista

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