A livello nazionale, sindacati di Polizia ormai avviati sul viale del tramonto, in quanto a numero di iscritti, dopo una lunga stagione di profondo letargo ed assoluto vuoto di proposte e tutela, demagogicamente hanno iniziato ad attirare il collega con il canto ammaliante delle sirene: una di nome “Facemoli fessi” cantava che gli assistenti sarebbero divenuti tutti sovrintendenti; l’altra “Lucciole per lanterne” che annunciava tutti i sovrintendenti saranno ispettori; ancora “Specchio delle allodole” faceva credere che gli ispettori diventeranno commissari ed infine “Facciamola grossa” che i funzionari saranno tutti dirigenti.
Sulla stessa stregua, all’avvicinarsi della triste realtà, ovvero “il sindacato che dorme per tutto l’anno non piglia iscritti”, anche nelle diverse realtà provinciali, si gioca la carta della demagogia come il baro che alla fine della serata gioca il tutto per tutto. Eppure non si può improvvisare per tutto l’anno attraverso:
- nessuna informazione corretta e coerente, come ad esempio quella che state leggendo ora;
- nessuna proposta brillante nelle Commissioni paritetiche per una strategia sindacale e contrattuale che corregga l’atteggiamento dell’Amministrazione orientandola, con la forza dell’onestà intellettuale e della logica, a soddisfare alcune esigenze essenziali del lavoratore come la dignità economica e professionale, l’ambiente di lavoro ma non certamente l’individualismo e l’egoismo;
- nessuna assistenza valida al collega incappato nei procedimenti disciplinari;
- nessun servizio come ad esempio il Caaf che offriamo agli iscritti di tutta la provincia;
- nessun intervento per denunciare alcune sperequazioni di trattamento per il personale salvo fare qualche lettera, molto confusa nei contenuti e negli obiettivi, all’approsimarsi del 30 ottobre;
- nessuna solidarietà alla rappresentanza sindacale come la non adesione ad una rivendicazione meramente contrattuale condivisa da tutte le sigle sindacali;
- nessun collegamento con il mondo sociale che ci circonda.
In una parola, niente di niente.
Eppure cavalca volentieri la pericolosa ed ondivaga tigre fatta di contrapposizione tra ruolo e ruolo, ufficio e ufficio, insoddisfazione ed invidia; inciucio contro altro inciucio ma soprattutto la promessa del nulla.
Sì promettere all’iscritto quello che vuole sentirsi dire per poi promettere all’altro esattamente il contrario, tanto, passato ottobre gabbato l’iscritto.
Il sindacato di ottobre è come la cicala che canta tutta l’estate, magari usa i permessi sindacali per allungare i fine settimana al mare o in montagna; poi chi se ne frega di mantenere la promessa impossibile pronunciata per strappare la revoca.
Quando l’iscritto ingannato avrà bisogno ci si può sempre alzare le spalle, dando la colpa all’altro sindacato che non capisce niente oppure chiedere il favore al questore, con il cappello in mano ovviamente.
Il Siulp continuerà ad impegnarsi per il bene di tutti i poliziotti, anche di quelli che hanno voltato le spalle, perché ottobre passa ma resta granitica la volontà di un sindacato serio di affrontare i problemi insoluti, di far funzionare l’Amministrazione per una gestione corretta, efficace ed efficiente, anche stanando gli irresponsabili e gli inetti se questi con il loro comportamento agnostico nuocciono al collega serio, dare una risposta ed una assistenza ai colleghi che non la ottengono da chi li gestisce e non sa dare una direttiva certa e soprattutto una formazione adeguata.
In una parola dare maggiore dignità al poliziotto.
Non è un caso che alcune prese di posizione hanno dato i propri frutti ma purtroppo già si notano i distinguo ed i però da parte di chi difende lo status quo e non l’efficienza e l’efficacia dell’Amministrazione.
Il Siulp non si lascia certo intimorire da nessuno.
Il Siulp cresce in iscritti, mese dopo mese, forse non risolve tutti i problemi ma almeno ci prova, con onestà e competenza, ma soprattutto senza demagogie o false promesse.
Questa è serietà, il resto è aria fritta che si dissolve passato ottobre.
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