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Giugno-Luglio/2012 - Immagini e Cultura
L'odore della luce
di Giulio Sarchiola

Il mondo femminile nella pittura dell’Ottocento e del primo Novecento
Barletta, Pinacoteca De Nittis
Dal 5 maggio al 19 agosto 2012


A Palazzo Marra, sede della Pinacoteca De Nittis di Barletta, è possibile visitare fino al 19 agosto la mostra L’odore della luce, che ha come protagonista la figura della donna e la natura nell’ambito della pittura di fine ‘800 e inizio ’90 in italia. In questo periodo questi due protagonisti occupano un ambiente fatto di una quotidianità straordinaria, in cui inizino ad emergere nuove certezze durante decenni destinati a cambiare il mondo e in cui si assiste al nuovo ruolo conquistato dalle donne non solamente nelle città ma anche nelle campagne apparentemente immobili tanto del Sud quanto del Nord del paese. Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni tematiche: sentimenti, i lavori del giorno, prati e giardini, confidenze e attraverso la descrizione della piccola borghesia di provincia e del mondo contadino prova a restituirci un’immagine del mondo femminile che diventa sempre più consapevole della sua importanza e dell’inizio della fine di una millenaria subalternità. I quadri rappresentano momenti intimi e personali della vita delle protagoniste, come l’adolescenza, il lavoro e la ritualità dei sentimenti. Attraverso la vita delle donne l’esposizione ci mostra anche vari campi di interesse storico, letterario e sociologico. I quadri ci mostrano gli usi e i costumi delle tradizioni locali e ci mostrano un complesso e variegato territorio culturale. Dopo l’Unità d’Italia emerge una società legata alle società rurali e alle tradizioni contadine che ci rimandano ai romanzi di Verga e Capuana. In questi quadri si assiste ad una fase di passaggio in cui il rigido realismo cede il passo al gioco delle impressioni per cogliere sentimenti e sensazioni degli artisti di fronte i propri soggetti introducendo nella pittura una componente emotiva che fino ad allora non si era ancora vista. La peculiarità della mostra è nel rappresentare la ricchezza della cultura figurativa italiana tra il XIX e il XX secolo che era capace di dialogare con molte correnti pittoriche, dalla Scuola di Posillipo ai macchiaioli toscani. Pittori come Pellizza e Morbelli sono riusciti a trasfigurare la realtà, pur rappresentata con metodo scientifico nell’analisi della luce e del colore, unendo alla resa di particolari fenomeni luministici, una forte suggestione sentimentale. Questa dimensione lirica, certamente ispirata anche dalla letteratura, in particolare di d’Annunzio e Pascoli, giunge alla visione divisionista e poi simbolista di Plinio Nomellini con la sua bellissima "Lucilla", dove la donna seduce con uno sguardo intenso e fuggente mentre il corpo e il volto appaiono vaporizzarsi nella vegetazione rigogliosa, in una trasfigurazione dal sapore simbolista.

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