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novembre-dicembre/2005 - Laboratorio
I fondi per la sicurezza
di Tommaso Di Gaudio - Segretario prov. Siulp - Gorizia

Ancora una volta è il Siulp novarese a lanciare il grido d’allarme sullo stato di crisi in cui versano le Forze dell’ordine, dopo gli ulteriori tagli apportati dall’ultima Finanziaria alle risorse destinate alla sicurezza. Considerata l’assoluta inadeguatezza degli stanziamenti precedenti era lecito attendersi un recupero con la Finanziaria 2005. Ebbene no! Abbiamo invece dovuto prendere atto di una ulteriore grave sforbiciata. Tagli molto consistenti, infatti, per valore complessivo di 392 milioni di euro rispetto alla precedente Finanziaria, colpiscono tutte le Forze di polizia: Pubblica Sicurezza (Polizia di Stato, Vigili del Fuoco) meno 128 milioni di euro; Carabinieri meno 180 milioni di euro; Guardia di Finanza meno 84 milioni di euro. Dirompenti e inevitabili le conseguenze sul piano della gestione delle misure di controllo del territorio e di contrasto alle varie forme di criminalità. Perché purtroppo questi tagli incidono sui capitoli fondamentali dai quali derivano molti dei servizi essenziali necessari a garantire i livelli di sicurezza nei vari territori. Risorse del 20% in meno, rispetto alla Finanziaria 2004, per quanto concerne: la formazione, i poligoni di tiro, il potenziamento di servizi e strutture, l’acquisto e la gestione di mezzi operativi e strumentali, per le spese telefoniche e di trattamento dati. Significativa la decurtazione per le spese di missioni e trasferimenti e per quelli che riguardano l’acquisto di materiale vario di casermaggio.
Non bastasse, la nuova Finanziaria non ha provveduto a coprire nemmeno le spese per consentire a oltre 2.300 poliziotti ausiliari di confermare la loro prevista, quanto auspicata, permanenza tra le fila della Polizia di Stato.
Ma l’esempio più emblematico è rappresentato dalla decurtazione delle risorse destinate all’acquisto e alla manutenzione delle autovetture. In tutte le città chiunque può osservare la riduzione del numero di equipaggi a presidio del territorio. Il rischio della mancata rafferma dei poliziotti ausiliari, oltre alla previsione di un peggioramento delle condizioni del parco auto, sono un quadro che preoccupa oltremodo il sindacato. Ancora una volta i poliziotti - ma il discorso vale anche per tutte le altre Forze di polizia che non hanno strumenti per poterlo denunciare - che non si limitano alle lamentele legate alle richieste di miglioramenti retributivi, chiedono semplicemente di poter essere messi in condizione di adempiere ai loro compiti istituzionali nel supremo interesse della collettività. Le scelte governative in materia di sicurezza, assunte negli ultimi anni, prefigurano scenari al momento non del tutto comprensibili; sembrano orientate per un verso a ridurre la capacità di intervento delle Polizie nazionali e, dall’altro di converso, ad accreditare l’utilità dell’entrata in campo delle cosiddette Polizie regionali o locali che dir si voglia. Inoltre, tali tagli mal si conciliano con le consistenti spese di denaro pubblico a supporto del progetto di “citofonizzazione” dei Distaccamenti di Polizia Stradale ed invece ben conciliano con il progetto di “destrutturazione” della Polizia di Stato sul territorio novarese in particolare ed a livello nazionale in generale.

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