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novembre-dicembre/2005 - Articoli e Inchieste
Televisione
Il commissario del Nord che si basa sull'induzione
di Interviste a cura di Simona Mammano

Vanno in onda su Rai Due quattro sceneggiati
tratti da romanzi di Valerio Varesi,
diretti da Riccardo Donna. Luca Barbareschi
è il commissario Soneri, un poliziotto
schivo e solitario, e Natasha Stefanenko
interpreta Angela, un agguerrito avvocato


Il 30 novembre, su Rai Due alle 21, è iniziata la miniserie in quattro episodi di Nebbie e delitti. Le puntate, in onda il mercoledì, sono tratte dai libri di Valerio Varesi: Il fiume delle nebbie , Frassinelli; L’affittacamere , Frassinelli; Bersaglio l’oblio, Edizioni Diabasis.
Il quarto episodio dal titolo I misteri delle donne - liberamente ispirato al romanzo Il cineclub del mistero, Passigli Editori.
Sceneggiati da Silvia Napoletano e Angelo Pasquini, regia di Riccardo Donna, musiche di Vince Tempera. Con la produzione di Aureliano Lalli Persiani e Susanna Bolchi, della Casanova Entertaiment.
Luca Barbareschi si è calato nei panni del commissario Soneri, poliziotto schivo, solitario, amante della propria terra, l’Emilia padana, che risolve i casi per mezzo dell’induzione. Quarantacinque anni, vedovo, da poco ha trovato l’amore in Angela, agguerrito avvocato, interpretata da Natasha Stefanenko. Un cast quindi di tutto rispetto, che vede la partecipazione straordinaria di Arnoldo Foà, Luigi Maria Burruano, Lucrezia Lante della Rovere, Memè Perlini, e Francesco Salvi.
Vediamo di comprendere la genesi di questa miniserie e come è stata vissuta dai protagonisti.
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Susanna Bolchi
produttrice insieme a Aureliano Lalli Persiani

Come trovi le storie e decidi che possono dare vita a degli sceneggiati televisivi?
Innanzitutto bisogna parlare al plurale. Aureliano Lalli Persiani ed io leggiamo le recensioni dei libri, prendiamo spunti dagli articoli che pubblicano e soprattutto passiamo tanto tempo nelle librerie. Può accadere anche che siano gli stessi sceneggiatori che ci propongano delle storie, delle loro idee.
Per i libri di Valerio Varesi come è andata?
Un giorno un amico ci ha segnalato Il fiume delle nebbie, la sua lettura lo aveva entusiasmato. Noi l’abbiamo letto e ci siamo trovati d’accordo con questa valutazione. Abbiamo quindi proposto l’idea alla Rai. E’ piaciuta, quindi siamo partiti nella realizzazione.
Cosa hai trovato nei libri di Valerio Varesi che ti ha portato a sceglierli?
Volevamo un libro di atmosfera, un’ambientazione nell’Italia settentrionale.
Che si contrapponesse a Montalbano?
Sì, la nostra idea era quella di proporre un’altra faccia, quella di un commissario del nord. Abbiamo subito apprezzato le caratteristiche introspettive di Soneri, la sua capacità di calarsi nella propria interiorità ma anche di saper leggere quella degli altri.
E’ stata difficile la trasposizione delle ambientazioni dei romanzi di Varesi sul piccolo schermo?
Sì, i tempi di un libro sono diversi. La nostra scommessa è stata quella di mantenere intatte le atmosfere e l’introspezione del protagonista.
Susanna Bolchi, un cognome famoso. Cosa ti ha insegnato tuo padre Sandro Bolchi nel lavoro?
Consigli diretti non me ne ha mai dati. Quello che ho preso da lui è stata la capacità e la voglia di lavorare tanto oltre a un forte senso del dovere. In casa era lui l’artista.

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Natasha Stefanenko

E’ la prima volta che recita in una fiction poliziesca?
Amo molto le scommesse lavorative. Ho girato un film con Alessandro Benvenuti [Ti spiace se bacio mamma, uscito nelle sale nel 2003 n.d.r.], conduco una trasmissione su Sky 109 10 anni più giovane in 10 giorni, in onda ogni giovedì alle 21, un programma che consiglia alle persone come prendersi cura di sé stessi, aiutandoli ad accrescere la propria autostima. Ma il salto nel buio, il grosso impegno che ho appena accettato è quello di condurre per Play Radio un programma nei mesi di dicembre e gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 10.
Ho chiaramente paura di affrontare questa nuova sfida, in televisione sei in qualche modo aiutato dall’espressività. La radio mette in primo piano i contenuti, la mimica non può aiutarmi. Ma sono i contenuti quelli che io prediligo.
Come si è calata nel personaggio di Angela?
Sono stata molto aiutata da Luca Barbareschi, dalla sua sensibilità, capacità ed esperienza lavorativa. I suoi consigli sono stati per me preziosi. Devo molto anche al regista Riccardo Donna. Tutti e due hanno saputo condurmi e farmi entrare nella parte. E’ stato come iniziare a nuotare, tutto per me era nuovo, ma proprio per questo ero affascinata, sentivo l’importanza di questa nuova esperienza lavorativa.
Perché la produzione ha scelto proprio lei per interpretare la protagonista femminile?
La produzione ha scommesso su di me e ha rischiato molto. Luca mi ha detto che da un po’ di tempo pensava che avrebbe voluto lavorare con me.
Dimenticando di essere sposata, le piacerebbe avere un uomo con il carattere di Soneri?
E’ una domanda interessante, ma anche stimolante.
Il matrimonio, il rapporto con un uomo è un insieme di compromessi, non bisogna mollare ed è indispensabile limitare il proprio egoismo. Penso che mio marito ed io ci siamo riusciti, visto che siamo sposati da dieci anni. Escludendo quindi mio marito, mi piacerebbe misurarmi con un carattere come quello di Soneri. E’ un uomo che mi incuriosisce molto. Ha tanti punti deboli ma anche tante qualità.Un uomo che ha avuto una vita difficile, ha perso la moglie, il figlio è morto venendo al mondo. E’ un uomo con una grande interiorità, senti che ha qualcosa da raccontare. Ti viene voglia di stargli vicino.
Penso che lei abbia afferrato in pieno la sostanza dei libri di Varesi.
Per me Valerio Varesi è stata una scoperta, una bella scoperta. La capacità introspettiva che questo autore mette nella descrizione dei personaggi, rende i suoi libri interessanti.
Quando ho iniziato a leggerli ho pensato che sarebbe stato il solito giallo. Varesi si è rivelato, invece, un autore completo. Pieno di contenuti e con una grande capacità di scrittura. Per questo è stato importante interpretare Angela, ho capito l’importanza della sua presenza per Soneri.

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Luca Barbareschi

Il commissario Soneri è caratterialmente diverso da altri poliziotti da te interpretati sullo schermo. Questo personaggio è riuscito ad entrare nelle tue corde?
Per un attore è importante avere sempre nuovi stimoli. Interpretare Soneri voleva dire per me andare in direzione opposta a quella che mi porta il mio modo di essere. Dovevo cercare di entrare in un personaggio che ha un modo di affrontare la vita completamente opposto al mio. Il commissario Soneri è un uomo malinconico, schivo. Per interpretarlo sono ingrassato, mi sono appesantito. Per me è stata una sfida importante. E’ stata una bella congiunzione astrale con Riccardo Donna un ottimo regista.
A cosa stai lavorando?
Sto girando Giorni da leone 2 per Rai Uno, mentre in Francia ho lavorato con Depardieu per una miniserie di cinque puntate [La maledizione dei templari, in onda su Rai Uno dal 12 dicembre n.d.r.]
Natasha Stefanenko è Angela, la protagonista femminile dei quattro episodi di Nebbie e delitti, quale è stata la vostra intesa come colleghi di lavoro?
Natasha è una donna fantastica, forte ma anche dolce, affascinante, esattamente come Angela. Il nostro rapporto di lavoro è stato ideale, prima di tutto perché Natasha è una brava attrice, poi perché il suo carattere positivo ha avvantaggiato la nostra intesa lavorativa. Solo di questo possiamo parlare poiché Natasha è una donna sposata, peccato…
Nella realtà ti piacerebbe trovare una donna con il temperamento di Angela, così come la descrive Varesi nei suoi romanzi?
Ma è il sogno di ogni uomo! Angela è, secondo me, una donna rara: sicura di sé ma capace di grandi slanci affettivi. Per questo motivo la Stefanenko ha fatto un ottimo lavoro, è lei stessa una donna straordinaria.
Avete già iniziato a girare la prossima serie di Nebbie e delitti?
Inizieremo a gennaio, sono già pronte le altre sceneggiature.
Come è stato calarti nel personaggio di un commissario di Polizia? E’ un ruolo che ti è congeniale?
Io sono un grande sostenitore delle Forze dell’ordine. Pur essendo trasgressivo, penso che le regole siano essenziali per una convivenza civile. Mi piacerebbe vedere un paese dove le Forze dell’ordine vengono rispettate maggiormente.
Come in America?
Lì abbiamo l’opposto, la Polizia può sparare liberamente. E’ eccessivo. Il problema è che in Italia si è perso il rapporto con la legalità, chiaro è l’esempio dei problemi che Cofferati, sindaco di Bologna, sta affrontando per il fatto di averne parlato e avere cercato di metterla in atto. Essere un buon amministratore a volte vuol dire fare delle scelte impopolari. In nessun altro paese al mondo ho visto così poco rispetto per la legalità come nel nostro.
Come il bambino fa propri i valori dei suoi genitori, così un popolo dovrebbe sentirsi positivamente stimolato da chi lo governa.
Un paese che esce dalla legalità non ha sviluppo, rimane bloccato e rischia l’implosione. La legalità deve essere patrimonio di tutti, italiani ma anche stranieri. Ben vengano gli immigrati che vogliono lavorare in maniera onesta, non è accettabile però che vengano da noi per delinquere.

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Valerio Varesi

Qual è la sensazione che ha uno scrittore quando gli propongono di fare vivere i suoi personaggi, dal momento in cui se li vede togliere dalla carta perché siano trasformati, forgiati per lo schermo?
Si provano tante sensazioni. Prima di tutto un piacere immenso all’idea che i libri diventino un film trasformando la parola scritta in immagini. Poi la consapevolezza che il mezzo televisivo può dare ai libri una grande visibilità, rende l’autore più sicuro del proprio lavoro. Alla fine, tuttavia, subentra una sorta di gelosia come di fronte a un figlio che va via di casa. C’è la paura che diventi estraneo al genitore e che il mondo non riconosca più il legame di parentela. La potenza della televisione può far sì che un personaggio viva di luce propria senza che chi lo osserva sappia qual è la sua genesi. Ecco, questo fa scattare una sorta di paura nell’autore. O forse un senso di frustrazione.
Quando si coniugano dei bei romanzi con bravi attori e un’ottima produzione, il successo di pubblico è quasi certo. Pensi che questo possa capitare anche ai tuoi libri?
Me lo auguro. Le premesse ci sono tutte: un grande cast, una regia accurata, una ricostruzione delle atmosfere e dei personaggi molto riuscita, tutto questo dovrebbe far sì che gli sceneggiati siano ben apprezzati dal pubblico. Di due cose sono molto grato a tutta la produzione: di non aver tradito i personaggi e le atmosfere mantenendo intatto anche il valore delle storie che ho scritto in tutta la loro valenza umana e sociale.
* * * * *
Valerio Varesi è nato a Torino l'8 agosto 1959 da genitori parmensi. Cresciuto nella città emiliana, ha studiato filosofia all'università di Bologna dove si è laureato con una tesi su Soren Kierkegaard. Dal '90 è redattore di "Repubblica".
Dopo le prime prove narrative su alcune riviste, l'esordio da romanziere è del '98 con "Ultime notizie di una fuga" (edizioni Mobydick), giallo ispirato liberamente al famoso "caso Carretta". Nell'occasione, compare per la prima volta la figura del commissario buongustaio Soneri che sarà protagonista anche del successivo libro di Varesi: "Bersaglio l'oblio" (finalista al premio "Scerbanenco") edito da Diabasis nel 2000. Nello stesso anno esce (sempre da Diabasis) la raccolta "Aelia Laelia Crispis" dedicata a una misteriosa lapide bolognese che ispirò anche Gerard De Nerval. Varesi, con Barbolini, Pederiali, Manfredi e Barilli, ha scritto un racconto su questo enigma.
Nel 2002 è uscito il thriller "Il cineclub del mistero" edito da Passigli, vincitore, assieme a Marcello Fois, del premio "Fedeli" assegnato dal Siulp bolognese (il sindacato di Polizia) al miglior poliziesco dell'anno, giudicato da una giuria composta da poliziotti, letterati, lettori e appassionati del genere.
Nel 2003 Varesi ha pubblicato "Il fiume delle nebbie" edito da Frassinelli, che è stato fra i dodici finalisti del premio "Strega". Il romanzo, ambientato sul Po, ha riscosso un discreto successo ed è stato tradotto quest'anno in Germania da Rowohlt e in Spagna da Poliedro.
Nel maggio 2004 Frassinelli ha pubblicato "L'affittacamere", un noir ambientato a Parma (anch'esso prossimamente tradotto), mentre di recente è uscito "Le ombre di Montelupo" (sempre da Frassinelli) ancora con protagonista il commissario Soneri.
Quest'ultimo approdato sul piccolo schermo a dicembre impersonato dal celebre attore Luca Barbareschi per una serie tv in onda su Rai 2 in prima serata.
Il cast è completato da Natasha Stefanenko, Francesco Salvi, Flavio Bucci, Lucrezia Lante della Rovere e Arnoldo Foà.

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