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Ottobre/2005 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Vecchi uomini del nuovo Iraq: Jalal Talabani
di Leandro Abeille

Jalal Talabani è nato nel 1933 nel villaggio di Kelkan nel sud del Kurdistan.
Frequentò le scuole elementari e medie a Koya e le superiori a Kirkuk, a 14 anni entrò a far parte del Partito Democratico Curdo (KDP) e a 18 è stato eletto nel comitato centrale.
Iscrittosi alla facoltà di legge di Baghdad, dopo aver provato inutilmente ad iscriversi a medicina, fu costretto alla macchia quando, nel 1956, fu emesso un’ordine d’arresto, dalla Polizia di re Faisal II, per il suo ruolo di fondatore (nel 1946) e segretario generale dell’associazione studentesca “Kurdistan Student Union”.
Riuscì a laurearsi nel 1959, dopo che, la rivoluzione contro il re Hascemita, aveva portato al potere la coalizione filo comunista di Kassem e prestò servizio militare come comandante di una unità di carri armati.
Nel 1961 una parte del Partito Democratico Curdo lanciò una rivolta armata del Kurdistan del Nord contro il governo in carica. Nell’occasione, Talabani intraprese la doppia carriera di comandante delle truppe della regione di Kirkuk e Sulaimani e d’ambasciatore, sia in Europa che nel Medio Oriente, per cercare supporto politico militare ed economico in favore dei curdi in rivolta.
La ribellione terminò nel 1975 e Talabani, in dissenso con il suo vecchio partito, insieme con un gruppo d’intellettuali curdi, ne formò un altro “ piú colto, democratico e meno tribale”, il PUK, l'Unione Patriottica Curda (che guida ancora oggi e che per anni è stato l'avversario storico del KDP).
Negli anni 80, Talabani diresse un’altra rivolta, stavolta contro il regime di Saddam Hussein, che fu soffocata, grazie all’uso di armi chimiche da parte delle truppe fedeli al dittatore iracheno, nell’operazione denominata “Anfal” tra il 1987 ed il 1988.
A causa della sconfitta militare, per evitare una morte certa, il futuro presidente dell’Irak fuggì dal Kurdistan, per cercare rifugio nel vicino Iran.
Ritornato dopo alcuni mesi, nel Kurdistan iracheno, Talabani negoziò un cessate-il-fuoco con Saddam che, nel 1992, rese possibile le elezioni autonome nel Kurdistan iracheno.
Le elezioni portarono a nuovi attriti tra le due parti politiche maggioritarie curde che dal 1994, finirono per scatenare una guerra civile per ottenere il predominio della regione del Kurdistan iracheno.
Il PUK aveva il suo centro nevralgico nella regione di Sulaimani e nella parte a sud-est del Kurdistan iracheno e invece il suo rivale, il KDP, era diffuso a nord ed ovest.
Il PUK, sostenuto probabilmente anche da Teheran, controllava una forza di oltre 20.000 combattenti “peshmerga” (“quelli che stanno di fronte alla morte”, nel 2003, sono stati alleati delle forze USA durante la guerra contro l'esercito di Saddam Hussein), mentre il KDP aveva un numero di combattenti leggermente superiore.
I contrasti tra i due partiti curdi si sono appianati diplomaticamente nel 1998, quando, grazie alle mediazioni turche e statunitensi, a Washington, Talabani e Barzani (KDP) si sono incontrati e si sono impegnati per la pacificazione dell’area curda ed al contrasto del PKK (considerato da USA e Turchia una forza destabilizzante dell’area).
La nuova vita politica di Talabani, ebbe inizio con un’altra rivolta dei curdi in funzione anti-Saddam, subito dopo la prima guerra del Golfo senza peró riuscire ad ottenere risultati militari rilevanti.
Con la seconda guerra del Golfo, stavolta al fianco del KDP e degli Statunitensi, le sorti del conflitto sono cambiate. Prima dell'invasione americana del marzo 2003, i due gruppi hanno definitivamente messo da parte loro vecchie dispute, per formare un’alleanza stabile che dura a tutt’oggi, la quale, ha permesso di ottenere una larga autonomia del Kurdistan iracheno, oltre al successo della cattura dell’ex Rais.
Nelle elezioni che si sono svolte il 30 gennaio 2005, l'alleanza curda ha ottenuto 75 deputati su 275 nell’assemblea irachena e nel febbraio 2005, questo parlamento ha eletto Talabani nuovo presidente dell’Irak dopo Saddam.

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