Il vicino Oriente, quell’Oriente che non ci fa dormire sogni tranquilli per l’incerta e diciamo disastrosa situazione politica; è quell’Oriente che giorno dopo giorno riempie le cronache di fatti e sempre in cerca di raggiungere una stabilità che ancora non appare all’orizzonte. Questa la prima causa per cui soltanto al pensiero volto verso il mondo arabo, sentiamo un forte senso di disagio tanto da farci dimenticare quanto d’interessante può offrire quella terra.
A mezza strada tra il golfo di Apaba e il porto di Gaza c’è una antica e famosa città, Petra, capitale dei Nabatei. Questa città divenne presto un grance centro commerciale di notevole importanza soprattutto per il traffico delle merci dirette dall’Oriente verso il Mediterraneo.
In tempi lontani vi passavano le strade carovaniere per l’Egitto, per la Siria, per il Golfo Persico e per l’Arabia meridionale. La città era situata in pianura sull’orlo di una depressione che serviva da necropoli.
Proprio Petra è un gioiello del Medio Oriente e fa parte della Giordania. E’ una città scavata nella rocca e frastagliata da confini rocciosi che impediscono di renderla visibile dall’esterno.
All’inizio del 1800, Petra venne scoperta da un viaggiatore anglo-svizzero, Johann Ludwing Burekardt nel corso di un suo viaggio che doveva portarlo da Damasco al Cairo. Sentì parlare di una città tra le montagne, quindi decise di cercarla. Conoscendo la lingua araba, facendosi credere un commerciante musulmano, e devoto di Allah, chese di poter raggiungere la tomba del profeta Aronne situata sulla cima di una montagna detta Gebel Haroun. Allora, come oggi, quel luogo era raggiungibile a piedi o a cavallo, attraverso una stretta gola di circa un chilometro di lunghezza fino ad uno spiazzo. E’ qui che sorge il famoso “Tesoro del Faraone”: un edificio grandioso scavato interamente nella parete della montagna che nasconde ancora molti segreti.
C’è una leggenda secondo cui questa opera venne eseguita per ordine del faraone per conservare i suoi tesori nella parte superiore che chiude l’edificio. Da qui l’antica usanza secondo cui i beduini spararono contro la parte alta, con i loro fucili, sperando che cadesse su di loro una pioggia di monete d’oro.
La versione più probabile è quella per la quale si crede che fosse una tomba come, infatti, se ne trovano molte nei dintorni.
Ma questa “Tomba dell’urna reale” non è l’unica opera interessante del luogo. Anche altri sepolcri con le facciate che ricordano palazzi, ricchi di numerose camere sepolcrali pubbliche, nicchie per il culto, e pozzi in cui venivano gettati i criminali ancora vivi.
Quando i romani giunsero in questi luoghi se ne impadronirono, era l’epoca dell’imperatore Traiano, il quale fece di Petra la capitale della Palestina. Successivamente nel VII secolo fu occupata dagli arabi poi nel XII secolo dai Crociati.
Petra viene citata nella Bibbia con il nome di Sela ed ebbe un periodo di grande floridezza in epoca ellenistica.
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