Premessa
Nel Kosovo pacificato con la forza delle bombe della Nato, una delle prime necessità per le Nazioni Unite che avevano formato un governo ad interim fu la ricostruzione ex novo delle istituzioni. La prima preoccupazione fu quella di mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica, azzerare conflitti etnici e garanti della giustizia. La Nato che già assicurava il controllo dei confini della presenza militare non avrebbe potuto assicurare le attività tipiche di una forza di polizia. Per questo le Nazioni Unite decisero di arruolare una forza di polizia civile internazionale e di costituire dalle ceneri della Milica serba e da appartenenti all'esercito di liberazione del Kosovo, un corpo di polizia civile locale. Sei anni dopo dalla sua costituzione il Kosovo Police Service ha preso in carico tutte le funzioni che prima KFOR (Kosovo Force) e poi UNMIK Police, assicuravano.
La Storia
L'addestramento della prima classe del Kosovo Police Service iniziò il 5 settembre 1999 alla scuola di Vucitrn, con 176 reclute (139 uomini e 37 donne), che furono impiegate sul campo dopo il completamento del ciclo addestrativo di 6 settimane il 16 ottobre 1999. Da questa data UNMIK Police, in collaborazione con OSCE, ha reclutato, addestrato e messo in campo più di 5.600 nuovi poliziotti che diventeranno più di 6.000 entro il 2006.
Il presente
Il Kosovo Police Service è diviso al suo interno in 2 settori: Police Service (KPS); Security Services Division (KPSSD). Il KPS provvede all'ordine e alla sicurezza pubblici, mentre il KPSSD è impegnato nel provvedere alla sicurezza interna degli edifici governativi.
I poliziotti del KPS hanno poteri d’arresto, indagine, uso della forza e sono armati, mentre i poliziotti di sicurezza del KPSSD non hanno poteri d’arresto o indagine e sono disarmati, assistiti dai colleghi del KPS in caso di necessità. Sia per i KPS che per i KPSSD, il turno di lavoro è di 8 ore al giorno su 5 giornate lavorative settimanali, lo stipendio di un agente è di circa 230 euro mensili, senza , almeno per ora, nessun fondo pensione o assicurazione sanitaria.
Non sono previsti buoni pasto o mense obbligatorie di servizio (come per le nostre Forze dell'ordine), né altre agevolazioni. Le divise e le scarpe sono d’ottima fattura, fornite dalla polizia danese (ricordandone la foggia), anche l'equipaggiamento personale è davvero notevole: Glock 17 cal. 9x19 con doppio caricatore, pepper spray, torcia “Mag-lite” maxi, manette metalliche, radio Motorola con auricolare, sfollagente metallico telescopico, il tutto racchiuso in un cinturone di pelle dove ogni cosa è ad estrazione rapida.
L'arma lunga, di solito l'MP5 o l'AK47, è in dotazione solo ai team più operativi come la Regional Support Unit , la Street Crime Unit e la Close Protection Unit, che hanno a disposizione anche delle uniformi tattiche. La forza impiegata nel Kosovo Police Service è così dislocata: Main Headquarter 403 unità, regione di Pristina 1331 unità, regione di Gnjilane 1021 unità, regione di Prizren 793, regione di Pec 816 unità, regione di Mitrovica 727 unità, Border Police 450 unità, Scuola di Polizia 88 unità, per un totale complessivo di 5629 poliziotti KPS.
Il reclutamento e l’addestramento
I candidati, per il Kosovo Police Service, devono essere residenti in Kosovo, avere un diploma di scuola superiore con limiti d'età che vanno da un minimo di 21 anni compiuti ad un massimo di 56. Devono sostenere un test d’abilità fisica, un test scritto e un orale di cultura generale e diritto, oltre ad un test medico-psicologico. L'addestramento è passato dalle 6 settimane della prima generazione di KPS alle 20 per gli attuali corsi.
La composizione Etnica
Il KPS ha una composizione multi-etnica che rispecchia le stesse proporzioni della popolazione attuale (il primo numero indica le unità di sesso femminile, il secondo quelle maschili): Albanese 742-4.017, Ashkalia 0-18, Bosniaca 31-158, Cerkezia 0-4, Croata 0-2, Egiziana 1-5, Goran 0-23, Macedone 1-0, Montenegrina 1-1, Rom 1-17, Serba 60-470, Turca 8-67.
La struttura di supervisione e comando
Per permettere una struttura di comando e controllo al Kosovo Police Service, UNMIK ha ritenuto indispensabile, provvedere ad una struttura di comando interna. Dall'inizio della missione, tutti i poliziotti del KPS sono partiti dal grado più basso (Police Officer) per poi, tramite una selezione, occupare posizioni di comando.
S'inizia dai sergents, che sono reclutati nell'ambito degli officer, dopo aver sostenuto dei test riguardanti il diritto penale e la procedura, i diritti umani, il codice della strada e le procedure di polizia. I lieutenant sono reclutati dai poliziotti con il grado di sergente, per poi accedere alla carriera di captain e di colonel, dopo aver sostenuto test specifici riguardanti tematiche giurdiche e il problem-solving di polizia.
La struttura di comando del KPS, è composta di:
3 colonnelli (Regional commander);
9 tenenti colonnelli (Deputy regional commander);
12 maggiori (Chief of regional unit);
15 capitani (Station commander);
30 tenenti (Deputy station commander o Chief of station unit);
400 sergenti (Team leaders).
Il futuro
Il futuro di questa forza di polizia è strettamente legato al futuro status del Kosovo, nessuno è in grado di prevedere cosa ne sarà della regione, ancora formalmente serba ma di fatto indipendente.
Se Kosovo otterrà l'indipendenza dalla Serbia, probabilmente, molti KPS serbi come la maggioranza dei serbi ancora presenti nella regione andrà via e questo rappresenterà un altro fallimento delle politiche di peacebuilding delle Nazioni Unite.
Se il Kosovo tornasse sotto l'influenza della Serbia, anche se, con una notevole autonomia, si acuiranno i conflitti etnici che non si sono mai sopiti, e in questo caso il Kosovo Police Service dovrà dare una prova di maturità e gestire la sicurezza dell'area.
Le Nazioni Unite sostengono che la forza di polizia internazionale presente in Kosovo, unitamente agli sforzi dell’OSCE, ha compiuto un ottimo lavoro nel selezionare, addestrare e supportare questa polizia, mentre invece, quasi tutti i vecchi poliziotti della vecchia “milica”, sostengono il contrario.
È vero che tutte le preoccupazioni a volte esagerate, relative ai diritti umani, ai conflitti interetnici e al numero garantito per ogni minoranza hanno portato alcune complicanze all'interno del sistema, a volte la polizia internazionale, rappresentata anche da polizie del terzo mondo, non ha avuto le capacitá addestrative e manageriali per gestire uomini che erano giá degli ottimi poliziotti.
Tuttavia, ora, la palla passa ai vertici locali del Kosovo Police Service: saranno loro a giocare la partita.
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