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Ottobre/2005 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Falluja e fosforo bianco
di Leandro Abeille

Un’altra battaglia, sul fronte politico, si sta combattendo all'estero. E’ a Falluja che si concentrano le nuove scaramucce del transatlantico italiano. E neanche per faccende nostrane ma per cose che riguardano, come al solito, gli americani in Iraq.
Tutta la vicenda parte da un servizio giornalistico di Rai 24 news (poi confermata da altri due giornalisti “embedded”), in cui si descrive principalmente l’uso indiscriminato, da parte dei soldati americani, di un’arma chimica come le bombe al fosforo ed inoltre di aver torturato civili inermi durante la battaglia di Falluja. Dopo poche ore dalla messa in rete del servizio, partono le smentite dell'ambasciata americana a Roma, del Pentagono e dell'esercito statunitense presente in Iraq.
Il servizio è autentico e le vittime sono reali – sostiene Rai24, non solo - l'esercito USA ha nascosto le prove dell'impiego d’armi chimiche al mondo.
Per gli americani, il servizio è di parte, le immagini possono essere stato prese ovunque, si parla addirittura di segni di torture su dei civili che non possono far accusare, automaticamente, i soldati statunitensi, in più, il fosforo bianco non è un'arma chimica è un mero illuminante al massimo un fumogeno ed è assolutamente legale.
Parte una diatriba tra esperti, per chiarire, se il fosforo bianco sia o meno vietato dalla convenzione di Ginevra. Gli esperti americani sostengono che il Fosforo bianco ed il suo uso non sono vietati da nessuna convenzione, altri, soprattutto giornalisti e pacifisti sostengono il contrario.
Nel frattempo, il Pentagono ammette: “Lo abbiamo utilizzato come arma incendiaria contro combattenti nemici", ed ancora “Il fosforo bianco è un'arma convenzionale. Non si tratta di un'arma chimica”, ha detto il colonnello Barry Venable portavoce militare statunitense. “Non è illegale. Noi la usiamo soprattutto come un agente oscurante, per cortine fumogene o per illuminare gli obiettivi” (Fonte: Rainews24, Tgcom).

Cos’è il fosforo bianco?
Il fosforo bianco, conosciuto con il nickname di “Willy Pete” (da White Phosphorus) tra le forze armate Usa, è usato per illuminare una zona, per cortine fumogene e come elemento incendiario. Con quest’ultimo scopo è impiegato con successo soprattutto contro veicoli, depositi di carburante e di munizioni. Può essere usato anche come segnalatore d’obiettivi da colpire per i bombardieri o per gli elicotteri d’assalto. Di solito è disperso nell'ambiente da munizioni esplosive, oppure brilla da proietti a caduta ritardata, è stato molto usato nella seconda guerra mondiale e lo è tuttora, non solo all'interno di segnalatori luminosi ma anche all'interno delle bombe a mano e dei proiettili traccianti.
La maggior parte delle munizioni che utilizzano fosforo bianco sono sparate da mortai, razzi e cannoni. L'insostituibilità del fosforo bianco in quanto componente per le armi descritte, è dovuta alle sue caratteristiche chimiche. Al contatto con l'aria, brucia a temperature che si aggirano intorno al tuo 2500 gradi con una fiamma molto luminosa a tonalitá giallastre e fumo intenso. Il fosforo bianco, brucia, anche se privato dell'ossigeno atmosferico, provoca dolorose bruciature chimiche tipiche che arrivano in profondità grazie all'alta solubilità nei grassi.
In pratica, essere colpiti da briciole di fosforo bianco diventa un incubo. Questa sostanza, quando incandescente, colpisce il corpo umano, non può essere toccata, non può essere spenta, può essere solo tagliata via insieme alla pelle, preferibilmente dentro l'acqua. Le ferite provocate dal fosforo bianco sono curate, come primo soccorso, con soluzione salina o con solfato di rame.
A prescindere dalla pericolosità e dalla drammaticità delle ferite da fosforo bianco, il problema si aggira intorno alla legittimità dell'uso di munizioni “Willy Pete” contro il nemico.
Gli americani e molti specialisti civili di problematiche militari sostengono l'assoluta liceità dell'uso del fosforo bianco. Sostengono che non è vietato da nessun trattato di cui gli Stati Uniti sono firmatari né dalla Convenzione sulle armi chimiche del 1997.
Un altro problema è se, il fosforo bianco, sia stato utilizzato contro inermi civili o solo contro gli insorgenti.
Gli osservatori civili e militari sono unanimi a dichiarare che Falluja fosse stata dichiarata obiettivo legittimo, in quanto le forze armate americane avevano avvisato la popolazione civile di uscire dalla città, a causa della battaglia che si andava preparando contro le forze ostili. Ci fu anche una polemica su questo fatto, perché, grazie all’ultimatum degli americani, un gran numero di combattenti e di terroristi fuggirono insieme ai civili. Almeno su questo punto la visione delle cose è chiara, i civili erano stati avvisati della battaglia imminente e chi è rimasto, lo ha fatto a proprio rischio, è altresì vero che, in Iraq la differenza tra civile e insorgente o terrorista non si nota dalla divisa, visto che gli unici che ne portano una, sono i militari della coalizione e quelli iracheni.
Rimane il problema dell’arma chimica. Il Fosforo bianco è un’arma chimica? L'americanismo e l'antiamericanismo si confrontano sulle definizioni.
“Un'arma chimica è quella che sfrutta un processo chimico per causare danni agli esseri viventi”- questa è la definizione che è usata, per indicare il fosforo bianco, come arma chimica, vietata dalle convenzioni internazionali. Secondo questa definizione, piuttosto estensiva, una gran varietà di armi devono essere considerate armi chimiche, comprese alcuni tipi di bombe molotov, le quali appunto, utilizzano la miscelazione di due o più composti chimici, per provocare una reazione chimica: la combustione.
In realtà la convenzione che mette al bando le armi chimiche, all'articolo 2 dedicato a “definizioni e criteri” (cfr.www.OPCW.org), parla di “necessaria tossicità dei composti chimici”.
Non è perciò tanto la reazione chimica che gli elementi combinati provocano, quanto la capacità d’essere tossico che fa, di un composto, un’arma chimica. Al comma 3 dell'articolo 2 della convenzione sul bando delle armi chimiche, si specifica cosa vuol dire prodotto chimico “tossico”: “ogni prodotto chimico che attraverso la sua azione chimica sui processi vitali può causare la morte, la temporanea incapacità o un danno permanente agli uomini e agli animali”.
Appare chiaro che alla luce di queste definizioni legali, il fosforo bianco non possa essere considerato un’arma chimica, anzi, lo è più il CS, il gas lacrimogeno usato dalle polizie di tutto il mondo. Anche se, il CS fa molto meno male.
Il fosforo bianco e un'arma infame, soprattutto per chi ne saggia il potere infiammante. Non lascia scampo e provoca una morte più che dolorosa e nel migliore dei casi, anche se, parlando di fosforo bianco non esiste un migliore dei casi, le ferite sono profonde, dolorose e deturpanti. Tuttavia un missile “Hellfire”, un “Harpoon”, una “Tagliamargherite” il “Camillino” o un’ “Aspide” non sono armi gentili. La chiamano “guerra”, quella che uccide con una pallottola, una bomba, un colpo di mortaio o per le bruciature di un ordigno incendiante.
Si potrebbe filosofeggiare sul significato di “guerra” e sulla discriminazione tra una guerra giusta o una guerra sbagliata, coloro che sostengono gli Stati Uniti parlano di guerra giusta, gli altri di guerra ingiusta ed illegale.
Su un forum di problematiche di difesa, un partecipante sostiene che: “le guerre giuste sono quelle di liberazione”. A posto allora: “gli americani stanno facendo una guerra giusta perché hanno liberato gli iracheni dal regime di Saddam Hussein”. No. Contrordine: “gli iracheni stanno facendo una guerra giusta perché stanno liberando l’Iraq dall’ occupazione americana”.
Alla fine, sul fosforo bianco, come sulla guerra, si sono scontrati, i “soliti americanisti” ed i “soliti antiamericanisti”, tentando di modellare i fatti, secondo il messaggio politico che intendevano dare alle notizie. Ha ragione al Zawairi, il numero due di al-Qaeda quando dice che: “metà di questa guerra si combatte in televisione” (Fonte: www.dni.gov).

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