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Ottobre/2005 - Articoli e Inchieste
Campus
A Roma nuove strutture per lo studio e la socializzazione
di Giada Valdannini

I tre Atenei capitolini nel giro di due anni
saranno dotati di complessi comprendenti alloggi
per gli studenti, aule per proiezioni, ambienti
per la lettura e lo studio, luoghi di incontro, spazi
verdi. Con il supporto di una rete viaria
e del potenziamento dei mezzi di trasporto

Un volto nuovo per la città eterna, passando attraverso la riqualificazione delle periferie. Il tutto grazie alla creazione di campus universitari e strutture legate agli atenei che, oltre a creare nuovi spazi per gli studenti, recupereranno complessi ormai in disuso.
A Roma questo esperimento è ormai a un passo dal trasformarsi in realtà visto che, nel giro di un paio d’anni, i tre Atenei capitolini: La Sapienza, Roma Due e Roma Tre avranno tre distinti campus.
La formula del campus è stata importata da oltre confine ma è ben chiaro quanto stia prendendo piede anche nella nostra penisola. Di esempi ce ne sono già in varie città ma quello di Milano Bicocca sembra ispirare la stessa Roma.
Innanzitutto lo scopo primario è garantire, attraverso la creazione di queste strutture, servizi più completi e una dimensione abitativa regolamentata, con lo scopo di scongiurare ai “fuori sede” affitti salatissimi e costi di permanenza da capogiro. Inoltre, dal punto di vista della gestione degli spazi, si creerebbero nuove centralità dislocate in varie parti delle città, in modo da decentrare i servizi, rilanciare le periferie e decongestionare le trafficatissime vie su cui si trovano le vecchie sedi universitarie. Questi nuovi complessi che nasceranno a Roma per trasformare la veste degli atenei saranno corredati da ampi spazi verdi, grandi edifici a scopo abitativo e soprattutto luoghi per la socializzazione degli studenti. Ma anche aule per proiezioni e ambienti per la lettura e lo studio. A supportarli, una fitta rete viaria e il potenziamento dei mezzi di trasporto che dovrebbero agevolare gli universitari negli spostamenti, dato che i campus verranno collocati non in zone centralissime. Dietro tutto questo impianto innovativo, non si nasconderebbe però un ennesimo rincaro delle tasse universitarie ai danni delle già provate tasche degli studenti.
Ad assicurarcelo è il rettore dell’università Roma Tre, Guido Fabiani che vede nella creazione dei campus “una grande opportunità di contenere i costi che gli studenti devono sostenere, sottraendo ai privati la dimensione abitativa”. Per far luce su questa che si propone come una svolta per l’università italiana, oltre al rettore di Roma Tre, abbiamo parlato con l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Roberto Morassut.

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