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Ottobre/2005 - Articoli e Inchieste
Guardie Giurate
Contratto integrativo
di Alcuni membri Coordinamento Filcam-Cgil

Il 16 luglio 2004 dopo quasi quindici anni di attese, di lotte, di passi in avanti e improvvise frenate si è giunti finalmente alla firma del contratto integrativo per Roma e provincia, relativo alle Guardie particolari Giurate. La trattativa è stata molto lunga ed estenuante ed è arrivata alla sua fase conclusiva con un esito positivo, grazie alla lungimiranza e alla ferma volontà delle organizzazioni sindacali ed in particolare della Cgil.
Questo non è che il punto di partenza, ma la nota veramente importante sta nel fatto che ora nel territorio di Roma e provincia, con i suoi 37 istituti di vigilanza e 7mila addetti, sono state gettate le basi perché tutti i lavoratori di una medesima categoria abbiano gli stessi diritti oltre a un’armonizzazione dei costi per le imprese.
È con questo spirito costruttivo che abbiamo lavorato e ora ci aspettiamo una corretta applicazione di questo contratto integrativo territoriale.
Aver trovato l’accordo con le associazioni imprenditoriali di categoria ha come fine quello di far entrare nel mercato della vigilanza privata una concorrenza virtuosa, dove siano finalmente premiate la qualità, l’innovazione tecnologica, la formazione e le capacità professionali, visto che fino ad oggi l’unica regola certa era quella del massimo ribasso, con il risultato che molte imprese sono state costrette a chiedere lo stato di crisi.
I punti cardine del rinnovo contrattuale territoriale sono un incremento salariale sotto forma di buoni pasto di 3,50 euro giornalieri, una assistenza sanitaria integrativa per un totale di 207 euro a esclusivo carico delle aziende, un sostegno al reddito.
Inoltre, a seguire, un premio di produttività e una serie di maggiori permessi retribuiti (per testimoniare in processi), il rimborso del costo dell’arma in caso di sottrazione e altre forme di garanzie e regole per i lavoratori del settore.
Se si è chiusa la partita a livello territoriale si è aperta da qualche mese quella per il rinnovo del Contratto di lavoro collettivo, in questo caso le rivendicazioni toccano punti strutturali, come i regimi di lavoro, per contenere un uso smodato dello straordinario che nonostante la normativa europea imponga un tetto massimo di 250 ore, nel Contratto collettivo di categoria la norma viene continuamente aggirata.
Come sindacato crediamo che il problema legato all’orario di lavoro si possa risolvere applicando in modo corretto il part-time che avrebbe anche come ricaduta positiva la creazione di centinaia di nuovi posti lavoro.
Un altro problema per la categoria sta nelle nuove figure con mansioni non ben definite di “guardianìa” o “vigilanza non armata” che ormai da tempo stanno soppiantando il ruolo della GpG in molti servizi; anche in questo caso la proposta del sindacato è di regolamentare questa figura all’interno del Contratto collettivo della vigilanza.
Non per ultimo recuperare parte del salario perso in questi anni, dove l’inflazione reale ha eroso il potere d’acquisto dei salari che il più delle volte non superano i 900 euro mensili.

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