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Ottobre/2005 - Articoli e Inchieste
Guardie Giurate
Quelle pistole “finte”
di Serafino Del Bove-Orlandi



Circa trent’anni sono passati da quando alcuni giornali di Roma pubblicarono foto di Guardie particolari Giurate con pistole acquistate nei supermercati (armi giocattolo).
Toccò anche a me, in quel periodo, recarmi in servizio antirapina alle banche, con una pistola scacciacani nella fondina. quando si è disoccupati, pur di lavorare, si accetta qualunque cosa.
Sono molto irritato (per educazione uso questo sinonimo) per come vogliono far apparire agli occhi del cittadino, noi GpG, alcuni imprenditori del Comparto della vigilanza. Imprenditori che non rispettano le disposizioni impartite dai prefetti e dai questori.
Mi pongo una domanda: come è possibile che si vada in servizio indossando una divisa di GpG senza armi?
Non dimentico una frase che mi fu detta molti anni addietro da un caporeparto dell’Istituto ove presto servizio: “La nostra azienda è solida perché attua, con il massimo delle ore straordinarie pro capite, il massimo dello sfruttamento a livello lavorativo delle GpG”.
I nostri salari reali sfiorano la soglia della povertà e molte volte siamo costretti a fare ore di straordinario per arrivare alla fine del mese.
Questa dei salari è una questione che noi GpG potremmo risolvere con il sindacato, mediante il rinnovo del contratto nazionale della categoria, la cui piattaforma è stata stilata recentemente a Montecatini.
Sostiene il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, Filippo Saltamartini, che la vigilanza privata è diventata un “affare” (per me lo è sempre stato); il 30% dei servizi di vigilanza non sono in regola, secondo il segretario dell’Associazione Funzionari di Polizia Giovanni Aliquò: dunque nel settore esiste una carenza legislativa, denunciata da anni dagli operatori della vigilanza.
Una Commissione parlamentare ad hoc sta cercando un accordo per un testo unificato di riforma delle GpG e degli istituti di vigilanza. Io, in proposito, auspico una buona riforma che sappia specificare chiaramente quali siano i nostri doveri, i nostri diritti e le nostre competenze nell’ambito lavorativo.
Una riforma che dovrà chiarire come e quale sarà l’inserimento di noi GpG all’interno della società.

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