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settembre/2005 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
La leggenda di Loreto
di Ugo Rodorigo

In provincia di Ancora, e più precisamente a Loreto, persiste una affascinante leggenda che unisce storia e religione. La cittadina di Loreto, in effetti, è in simbiosi con il suo santuario. Tutto si confonde nel fantastico; tuttavia è una realtà che da secoli milioni di stranieri si recano a visitare la “Santa Casa”.
La costruzione della Basilica che custodisce “le sacre pietre” è opera di famosi architetti, che contribuirono alla realizzazione tra cui Donato Bramante e Andrea Sansovino; il campanile è opera di Luigi Vanvitelli, il fiammingo che italianizzò il suo nome (Van Vittell). La meravigliosa chiesa fu iniziata nel 1468. La cupola per la grandezza viene dopo quella di San Pietro in Vaticano e quella si Santa Maria del Fiore a Firenze.
La città di Loreto nasce dopo il suo santuario. L’avvenimento che ha cambiato il destino di questo luogo avvenne nella notte tra il 9 e il 10 dicembre 1294. Per narrare tutta la storia si deve partire dal 1291, quando i crociati vennero cacciati dalla Palestina, dai musulmani. Per salvare quanto più possibile i cristiani cercarono di traslocare i ricordi e simboli della vita di cristo, di Maria e degli Apostoli. Una reliquia, in particolare, la Casa di Nazareth, dove la Madonna aveva avuto la visita di un angelo, il quale le annunciava la nascita di quel Figlio.
Per la tradizione (mutuata da una leggenda), la “Santa Casa” fu portata dagli angeli a Loreto, attraverso l’Illiria.
Secondo ipotesi più reali un ruolo importante in questo “trasferimento” lo ebbero i nobili dell’epoca (come risulta da documenti) che regalarono la Santa Casa come dono di nozze alla figlia di Nicefono Angeli, appartenente all’elevata famiglia d’imperatori di Costantinopoli.
Questa tra tante versioni che dovrebbero giustificare la presenza della santa reliquia.
L’architettura della Casa non ricorda quella marchigiana: è un edificio senza fondamenta, trovata su una strada senza alcuna regola. La porta a nord ed una sola piccola finestra da cui entra pochissima luce. Ricorda in effetti le costruzioni locali a Nazareth.
Perché questa reliquia si trova a Loreto? La Chiesa aveva eletto papa Celestino V che subito aveva rinunciato al pontificato lasciando un sostituto, il vescovo Salvo di Recanati. Fu forse lui a destinare la “Santa Casa” nella propria diocesi? La grande Basilica che possiamo annirare è sorta attorno a questa casa; una basilica ricca di tesori che presenta importanti cappelle absidali, nelle quali si narra la vita della Vergine con immagini meravigliose.
Arrivando a Loreto oltre che la basilica si può ammirare anche il Palazzo Apostolico, proprio di fronte alla chiesa, che raccoglie dipinti ed arazzi di granda valore.
Molti gli uomini illustri che hanno onorato la cittadina marchigiana: Cristoforo Colombo, Michel Montaigne, Galileo Galilei, Giacomo Casanova e Mozart, che in memoria del suo pellegrinaggio compole le “Litanie Lauretane”.
Più vicino al nostro tempo dobbiamo ricordare i cinque pellegrinaggi fatti da papa Giovanni Paolo II, in particolare la sua prima visita nelle Marche: era il 12 agosto 1984 quando Karol Wojtyla volle incontrare i pescatori di quella terra e con loro uscì in mare a bordo di un peschereccio. Giunta la sera fu preparato e cucinato pesce arrosto sulla riva del mare.
Nel settembre 1995, sempre lo stesso Papa incontrò 400mila giovani a Montorso e con loro organizzo la veglia notturna per invocare la pace nel mondo.
Quando nel 1998 un terremoto colpì la regione, sempre Giovanni Paolo II si recò personalmente sul posto accolto da una coppia di anziani che avevano perduto tutto: lui, vestito di bianco, in un container, con i du anziani commosse tutto il mondo. Non era il Papa, ma un amico, un parroco che portava la sua parola di conforto in un momento particolarmente doloroso.
Se sorvolando l’Adriatico la Santa Casa è giunta trasportata dagli angeli o se la storia ci racconta altri itinerari, a Loreto, comunque, abbiamo uno dei santuari più venerati da cristiani di tutto il mondo.


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