In notevole espansione l’agriturismo
che consente di riscoprire
le bellezze del territorio,
la cucina tradizionale italiana,
i prodotti artigianali,
gli usi e i costumi locali
Ormai è un dato accertato: in Italia l’agriturismo è in continuo sviluppo. Queste strutture offrono ospitalità a singoli e famiglie presso piccole e medie aziende agricole al fine di poter trascorrere una vacanza, di breve o lunga durata: periodi di vero, autentico riposo immersi nel verde e nella natura a cui si deve aggiungere (fattore di non secondaria importanza) la cucina, che segue sempre la tradizione locale.
Zone preferite dagli “agrituristi” sono quelle, in genere, in prossimità di fiumi, laghi, boschi.
Abbiamo tutti necessità di allontanarci dai grandi agglomerati urbani, anonimi e soffocanti, per ritrovare un migliore contatto con la natura, spesso violentata dagli uomini.
L’agriturismo, indubbiamente, ha costituito e costituisce una vera e propria rivoluzione nel campo del turismo; il viaggiatore viene attratto anche da nuove conoscenze, forse del tutto ignorate, di questa nostra Italia i cui abitanti, troppo spesso, sconoscono le bellezze, preferendo - a volte più per moda che per intimo sentire - l’estero, anche quello esotico. Sta cambiando lo scenario, dunque, di molte zone agricole che, fino a qualche tempo addietro, sembravano destinate alla desertificazione, allo spopolamento. Forse una inversione di tendenza, da turismo di massa (con tutte le conseguenze che esso comporta) verso un turismo “specializzato”, quello dell’agriturismo, appunto? C’è da augurarselo.
Viviamo, come s’è accennato, in un’epoca di “appiattimento” anche dal punto di vista alimentare; sempre più si fa ricorso ai precotti, ai surgelati o, più semplicemente, alla rosticceria. Ragione per cui andare alla ricerca di cibi genuini (come suggeriva cinquant’anni addietro Mario Soldati in una fortunata serie televisiva). E chi meglio dell’agriturismo ci può far riscoprire le antiche ricette regionali?
Gli ospiti delle aziende di agriturismo sono in continuo aumento e, seppure in maniera approssimativa, si possono distinguere in due gruppi: quelli attratti dai prodotti agricoli e artigianali che si acquistano nelle singole aziende. Si tratta, perciò di turisti del fine settimana che tralasciano il valore intrinseco del luogo. Poi ci sono (la maggioranza) quelli che sono attratti (pur apprezzando il lato gastronomico e artigianale) dal territorio in senso generale, non escludendo quindi eventuali sagre e fiere locali.
L’ospitalità rurale, cioè l’agriturismo, è di vario genere: in appartamenti, in bungalow, in tipiche costruzioni rurali, ma anche in singole stanze. Molte strutture offrono solo ed esclusivamente i pasti, sempre confezionati con prodotti dell’azienda di natura, ovviamente, biologica.Sembrerebbe, dunque, che si è aperta l’era delle vacanze verdi, salutari e riposanti. Non mancano, ovviamente, le “patacche”, ovvero i falsi agriturismo: strutture male organizzate che poco o nulla offrono all’ospite.
Una ultima considerazione: tra agriturismo e Internet il feeling è notevole. E’ quindi molto interessante lo studio realizzato dall’Agriturist sulla base dei dati rilevati nel suo sito istituzionale (www.agriturist.it) nel periodo che va da marzo 2004 a marzo 2005. Anche perché - vista la notorietà dell’associazione che ha promosso il sito - lo si può ritenere indicatore della attuale domanda di agriturismo in Italia.
La prima sorpresa viene dalla Liguria: quattro aziende di questa regione sono infatti fra le prime dieci più consultate dai “navigatori”. Le altre sono della Toscana (cinque) e dell’Umbria (una). La prima azienda del Mezzogiorno è al 15° posto e si trova in Puglia, mentre sono in Campania la 18^ e la 19^. Il risultato ottenuto dalle aziende liguri si spiega soprattutto con un rapporto particolarmente favorevole fra la domanda (elevata) e l’offerta (ancora contenuta) di agriturismo verso questa regione.
Sorpresa anche fra le regioni più consultate: al primo posto c’è la Lombardia (15%), soprattutto per effetto della forte domanda di soggiorni brevi e ristorazione proveniente da Milano, oltre che di vacanze ai laghi. E’ seguita a ruota dalla Toscana (13%), che tuttavia prevale nel periodo delle prenotazioni estive. Molto consultate anche Trentino Alto Adige (10%, Campania (9%) ed Emilia Romagnia (8%). anche in questo caso, differenze significative in funzione dei periodi dell’anno: nella stagione estiva, la Sicilia balza dal 6% medio dell’anno al 12% e la Puglia dal 4% al 9%. Nella ricerca per provincia, al primo posto Firenze (4%), seguita da Roma, Livorno, Salerno, Grosseto, Lecce, Siena, Bolzano e Perugia. Secondo Agriturist, attualmente Internet muove circa il 45% degli ospiti dell’agriturismo, le guide e la stampa contribuiscono per il 25%, mentre un altro 25% è costituito da ritorni e “passaparola”, tramite le agenzie arriva il restante 5%.
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