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Luglio-Agosto/2005 - Contributi
La Polizia e il "sistema sicurezza"
di Ennio Di Francesco - già ufficiale dei Carabinieri e dirigente della Polizia di Stato

Dopo il poliziotto precipitato in servizio in elicottero in Sardegna, altri tre poliziotti s’inabissano con l’aereo in Abruzzo. Gratitudine ed onore sempre a questi eroi e vicinanza alle loro famiglie. Sarebbe bene, oltre ai rituali mediatici e alle fiction, affrontare costruttivamente le problematiche che esistono in Polizia, ignorate dalla gente. Riflettere sulla riduzione delle risorse (l’ultima Finanziaria ha portato tagli e la congiuntura futura non sembra migliore) e sulle condizioni di vita dei poliziotti (mezzi desueti e carenti, aerei che cadono, auto di servizio che, come quelle dei due agenti uccisi a Padova, con due sole persone possono trasformarsi in trappole, problematiche di alloggio, trasferimenti, sanitarie, sistemi premiali).
Riflettere sui processi involutivi che stanno cambiando la Polizia e il “sistema sicurezza” (sa la gente che in Polizia non ci sarà più assunzione dal mondo civile ma, abolito il servizio di leva, quasi esclusivamente solo da chi è stato soldato-professionista educato contro il “nemico”? Che, in controtendenza con quanto avviene nel pubblico impiego e in tutto il mondo del lavoro, la Polizia viene decapitata di centinaia di funzionari esperti di terrorismo, emigrazione, ordine pubblico, droga... mandati in congedo anzitempo con aggravi sul sistema pensionistico? Che le famiglie italiane hanno speso in media, lo scorso anno, il 7% in più per la sicurezza privata?). Riflettere sull’uso economico e politico dell’insicurezza, sulla tutela della privacy, sulla necessità di eliminare sperperi come auto blu di verificare il “sistema scorte” pensando “veramente” a Marco Biagi; di razionalizzare l’anacronistica competizione, vieppiù anche televisiva, tra Forze di polizia, pensando “veramente” ai fatti di Napoli e al Genova.
La Riforma della Polizia varata nel 1981, nata dal cuore dei poliziotti durante i tremendi anni ’70 fu ed è un patrimonio civile di nuova cultura e di democrazia per le basi di una Polizia al servizio vero della collettività e delle istituzioni repubblicane. La scintilla che aggregò forze sociali, politiche, culturali, nacque dall’uccisione, nel 1969 a Milano, dell’agente Annarumma. Facciamo che essa continui la via allora intrapresa, senza processi frenanti o involutivi, nell’interesse della collettività e del Paese.
Facciamo che l’’ultimo sacrificio dei tre poliziotti: ispettore superiore Maurizio Formisano, assistente pilota Fabrizio Di Giambattista, agente scelto Valerio Valentini, non sia vano, ma affondi il dito nelle coscienze di tutti e, soprattutto, di chi ha la responsabilità di gestire il “sistema sicurezza”. I risultati delle inchieste sulla caduta dell’elicottero in Sardegna dovrebbero essere ormai disponibili. Aspettiamo quelle sulla caduta dell’aereo P68 observer. Sarà il migliore modo per onorarne il sacrificio di tutti i tutori dell’ordine, qualsiasi divisa rivestano, angeli custodi di sicurezza.

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