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Luglio-Agosto/2005 - L'angolo del 'giallo'
Atmosfera di delitti e passioni
di Simona Mammano

Un libro di Patrizia Van der Noot narra
di alcuni delitti, legati da un nesso, che avvincono
il lettore fino allo spasimo


Può un thriller farci sognare? Patrizia Debicke van der Noot con il suo ultimo libro, ll dipinto incompiuto (ed. Lampi di stampa, 2005, euro 18) è riuscita in questo intento.
L’intreccio giallo è avvincente, lo scenario si sposta tra il Lussemburgo, il Belgio, la Toscana e Parigi. L’autrice ci fa viaggiare con la fantasia in posti ora assolati dell’Italia, ora nel lussureggiante verde del Lussemburgo, mantenendoci sempre in un’atmosfera di delitti e di passioni.
Chi ha ucciso Marie e ferito gravemente la sorella Yacinthe diciannove anni prima, nel bosco vicino a casa, in Lussemburgo? Perchè in quella occasione è scomparso il ritratto che la famosa pittrice Adrienne Lecrouette stava facendo alle due sorelle? Chi, dopo cinque anni, uccide nella zona un’altra bambina? I delitti sono legati da una serie di indizi, ma l’assassino sta preparando un nuovo omicidio. Dopo tanti anni l’incubo sembra ricominciare e il passato piomba prepotente nel presente.
Adrienne, che si trova in Lussemburgo per ritrarre altri membri della famiglia di Marie, inizia ad indagare, rendendo partecipe del suo interesse Michail, amico del figlio ed abile informatico.
La narrazione s’interrompe con dei flash back che conducono il lettore nell’atmosfera degli omicidi, e che lo immedesimano nel killer. E’ un condensato di paura e di mistero.
Le grandi e importanti famiglie a volte nascondono dei segreti. E’ quindi essenziale ripercorrere il passato per scoprirne i lati oscuri e liberarsi dal suo peso.

__________________________________________
Ho vissuto i luoghi che descrivo

Quando hai iniziato a scrivere e come ti vengono in mente le storie che racconti?
La mia vita era agitata come quella di tutti, oggi. Poi un infarto a Parigi il 1° maggio ’98, e dopo un doppio bypass. Rifiutando di accettare la realtà, ho arrancato per un paio d’anni, poi un altro intervento e un’ernia del disco non operabile a breve, avevo un paio di storie nel cassetto, ho preso il computer.
Sono una lettrice fanatica e un’osservatrice attenta. Il far meno ha scatenato la mia immaginazione: Chambers, il giornalista di Foto dal passato, un recensore giramondo, coinvolto tragicamente in fatti che è abituato a raccontare, mi piaceva, poi la penna è impazzita ed è nato Aldany. Ritratti di matrimonio è un soggetto più connaturato al mio vissuto, che ho cambiato completamente romanzandolo, ma conservandone spunti, caratteristiche e affidandoli ai vari personaggi.
La spinta al terzo è venuta dalla fuga, durante un trasferimento, di Dutreux, il mostro belga che imprigionava ed uccideva bambine, ripreso vicino alla frontiera lussemburghese. Ho pensato di trasportare quell’orrore nell’ambientazione ovattata, quasi idilliaca quella del Dipinto incompiuto. Il bene ed il male si sfiorano, s’ignorano, si toccano, si feriscono, si annullano forse…
Hai vissuto nei luoghi che descrivi nei tuoi libri?
Sì, in molti e le ambientazioni fanno parte integrante dei miei ricordi. Per gli altri, ho la regola di approfondire le informazioni e di documentarmi anche su Internet.
Fin dal tuo primo libro giallo (Una foto dal passato, ed. Lampi di stampa, 2003) c’è un personaggio particolare che ricorre: Michail Aldany. Pensi di mantenere questa figura anche nei prossimi romanzi? E’ difficile, per una scrittrice, entrare nella psicologia e descrivere i sentimenti di un uomo?
Aldany con la sua personalità sfaccettata. E’ buono, è cattivo, è crudele? Ha fatto delle scelte e ha una sua morale, distorta ma profondamente logica. Fedele, a chi ama e rispetta, segue un codice di giustizia suo, che gli consente di uccidere, se serve a difendere lo status quo di ciò che ha deciso di accettare. Il mio alter ego inconfessato? Ma a chi non piacerebbe prendere qualche scorciatoia e farsi giustizia da sé, ogni tanto? Nel prossimo giallo Michail, farà una comparsata, ma in futuro ritornerà. Psicologia e sentimenti maschili. Sarebbe comodo! A parte gli scherzi. ho provato ad entrare nella testa di un uomo e spero di esserci riuscita. Certo il contatto ed il confrontarsi continuo con due mariti, amici, figliastri e nipoti giovani ha aiutato molto.
Nel 2004 hai scritto Ritratti di matrimonio. La saga dei Corgyll (ed. Lampi di stampa), che tema avrà il prossimo libro?
Due, possibili. Ho completato un parallelo a Ritratti di matrimonio con alcuni personaggi della saga ed è in rilettura un terzo giallo, e, quindi, romanzo e giallo, ma anche i miei gialli in realtà seguono un percorso romanzato al mistery. Che sia il mio lato femminile?
(Intervista a cura di Simona Mammano)

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