Il dr Freud ha aperto, cento anni fa, un dibattito che divide ancora le molte scuole di pensiero.
Tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra è necessario capire per potersi orientare.
Lo psicoterapeuta è laureato in medicina e chirurgia o in psicologia ed è iscritto all’Ordine degli psicologi. La formazione dello psichiatra arriva da un altro persorso ed è titolare di un diploma di specializzazione post laurea rilasciato da una facoltà di medicina per l’esperienza diretta con i pazienti. Ma consultare uno psicologo è per tutti più rassicurante, meno impegnativo e aggiungiamo più di moda.
Gli italiani si avvicinano sempre più alla psicologia. Psichiatri, e psicologi appaioni nei talk show più seguiti. La stampa ha scoperto l’irresistibile successo degli interventi che esplorano la mente umana, per molti italiani è utile il colloquio sul lettino che può aiutare a vivere meglio, conoscersi meglio, affrontare meglio i problemi quotidiani.
La donna è la più entusiasta anche se non rappresenta il paziente usuale.
Non è difficile raggiungere il sostegno di uno specialista ora che l’offerta è aumentata. Nelle scuole, sui luoghi di lavoro, presso gli sportelli di consulenza psicologica, presso le strutture sanitarie statali, la psicologia non è più esclusiva di alcuni ceti alti. Si arriva così all’assurdo: molti italiani, anche se non bisognano di cure, non escludono l’eventualità di ricorrere in futuro ad un terapeuta.
In Europa, Italia e Spagna sono le nazioni che soffrono meno di disturbi dell’umore, come depressione ed ansia, a differenza degli Stati del Nord. I paesi mediterranei debbono molto alle strutture sociali e familiari che influenzano positivi stili di vita e soprattutto all’ambiente. In questi paesi sono presenti i legami familiari, le gite festive in tutto il periodo dell’anno, la collaborazione di mamme, suocere, zii e cugini. La donna italiana perfezionista nell’espletare il lavoro in casa ed al lavoro, soffre di ansia nell’ambito domestico, passaggio obbligato per adeguarsi ai tempi ed ai cambiamenti sociali. Per questo si pensa alla psicoterapia, più che altro, per incontrare una persona che con la sua abilità più che con tecniche speciali o ricorso ai farmaci, accompagna il paziente alla riuscita ottimale convincendolo e curandolo, esaudendo il bisogno di essere accettati e non giudicati.
Lo psicoterapeuta considera il paziente come fosse l’unico, dimenticando l’esperienza acquisita, senza puntare alla guarigione che poi senz’altro arriverà per effetto della scoperta della storia personale.
Lo psichiatra australiano Gavin Andrews sostiene che la terapia debba durare non più di due mesi, se dopo questo periodo la situazione non migliora, il percorso va interrotto.
Freud sottolineava che a volte la cura può essere più grave della malattia e che il sintomo è un messaggio anche se enigmatico. Fu proprio Sigmund Freud, alla fine dell’Ottocento, ad introdurre il concetto di inconscio, la teoria del sogno come esplorazione dell’inconscio, la teoria dell’isteria e il concetto di rimozione, la tecnica delle associazioni verbali, l’elaborazione dell’idea, la teoria della sessualità infantile.
Le sue teorie si concentrarono sulla classificazione degli stimoli e sulla descrizione della psiche dall’”io”, il suo “super io”. Freud classificò le nevrosi come “causa dell’insoddisfazione sessuale”.
L’individuo nello sviluppo della vita attraversa varie fasi, nel corso delle quali si determina un conflitto psichico tra pulsioni consce ed inconsce. Se si presentano gravi errori nei problemi educativi, difficoltà familiari e traumi infantili, la persona non si evolve naturalmente e si ferma alla fase precedente. Da qui nasce il compito della psicanalisi: ristudiare le fasi della vita, liberarsi delle emozioni represse e ricostruire con l’analista le dinamiche familiari ponendole in una collocazione nuova.
Secondo Carl Gustav Iung, la nevrosi va inquadrata in un discorso più generale come perdita del senso della vita, fallimento nel processo di individuazione, incapacità a risolvere i conflitti della sua esistenza.
“Se con la terapia psicoanalitica si riesce a trasformare l’infelicità nevrotica in infelicità comune, molto sarà guadagnato”: questa la risposta di Freud ad un paziente che gli chiedeva se un giorno sarebbe stato felice.
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