Il questore di Pordenone
Egregio Direttore,
attraverso il mensile “Polizia e Democrazia” desidero ringraziare pubblicamente il questore di Pordenone che, a seguito del mio ricovero in ospedale per una ferita riportata al tendine in seguito all’arresto di un rapinatore nei pressi dei magazzini “Coin”, è venuto nel nosocomio cittadino per sincerarsi delle mie condizioni di salute.
E’ stata una visita inaspettata che mi ha reso particolarmente felice, non solo come operatore di Polizia, ma come uomo.
Questa sensibilità non è venuta meno quando, qualche settimana dopo, lo stesso questore, in occasione del mio esame di laurea mi ha fatto pervenire un telegramma di congratulazioni.
Desidero ringraziare pubblicamente il questore di Pordenone per la sensibilità che mi ha mostrato e mi verrebbe da dire (ma è una mera provocazione) che anche i questori hanno un cuore.
Cordiali saluti
Isp. capo Raffale Padrone - Pordenone
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Appetito di tessere
Caro Direttore,
in riferimento ad un articolo pubblicato sul numero di aprile-maggio 2005 della sua rivista, in cui si annuncia la nascita del Comitato poliziotti laureati, lo scrivente, a nome di tutto il direttivo del Comitato italiano poliziotti laureati (Cipl) tiene a correggere alcune inesattezze addebitate, impropriamente, alla nostra associazione.
In particolare, noi del Cipl siamo totalmente contro il Ruolo speciale dei Commissari, un ruolo a cui si accede anche senza laurea. Noi non accettiamo che i nostri 2.000 iscritti, tutti poliziotti laureati, debbano veder promossi 1.300 colleghi col semplice diploma di scuola media superiore. Inoltre, chi scrive quell’articolo propone di dare anche agli ispettori capo la possibilità di accedere al ruolo speciale dei commissari, con laurea. Si tratta allora, non del Cipl, ma del Comitato ispettori laureati. Non sarebbe giusto dare questa possibilità di avanzamento solo a chi riveste un certo ruolo, avuto per di più quando l’Amministrazione da ben 10 anni ha bloccato i concorsi interni per ispettore (ex sovrintendenti). Siamo meravigliati che costoro non tengano conto di quei colleghi che, per sfortune temporali, non hanno vinto un concorso o addirittura non hanno potuto partecipare per i citati blocchi.
Il Cipl è un’organizzazione autonoma, svincolata da partiti politici ed organizzazioni sindacali, e l’adesione è totalmente gratuita. Inoltre, la nostra Associazione non nasce il 15 novembre 2004 (come da qualcuno ipotizzato) ma nasce nel 2001, proprio dopo l’approvazione della legge che ha istituito il Ruolo speciale dei commissari (funzionari senza laurea). Una legge che deluse, altresì, tanti funzionari di Polizia, a tal punto da transitare in altre Amministrazioni. Precisiamo, infine, che il Cipl rappresenta oltre 2.000 dei circa 2.500 poliziotti laureati (specialistica o vecchio ordinamento) e sono stati presentati attraverso il nostro impegno, ben 3 dicogni di loggo, due interrogazioni parlamentari ed un ordine del giorno, approvato con modifiche in sede di conversione dell’ultimo d.l. 238 del 10 settembre 2004, concernente gli ex ispettori capo R. E., che impegna il governo a riservare, nei concorsi nei ruoli direttamente superiori, aliquote consistenti riservate agli appartenenti alle Forze dell’ordine in possesso del titolo accademico. L’ultima iniziativa legislativa, ad opera dell’on. Cicala, n. 5317, propone l’istituzione di concorsi straordinari riservati agli interni, nonché l’aumento dell’aliquota dal 20% al 50% per gli interni nei concorsi ordinari.
Recentemente, il direttivo nazionale del Cipl ha consegnato, attraverso un incontro ufficiale presso il Dipartimento della Ps, un articolato programma di proposte in merito alla carriera dei poliziotti laureati al Capo della Polizia.
I signori che si firmano come (pseudo) Comitato poliziotti laureati, appartengono ad una organizzazione sindacale e, per giunta, qualcuno di loro è già funzionario. Due condizioni in contrasto con lo statuto del nostro Comitato composto da personale appartenente ai ruoli inferiori a quello dei commissari e che si svincola dai sindacati.
Caro Direttore, nel ringraziarla per la sua disponibilità, ci teniamo a precisare che certe incomprensioni, forse, sono nate perché le nostre idee, partorite da un malessere originato da riordini di carriera ingiusti e concorsi bloccati, hanno conquistato molti consensi, i quali, inevitabilmente, creano grandi appetiti di tessere sindacali.
I colleghi laureati interessati possono contattare la nostra organizzazione, che ha già provveduto ad informare l’Ufficio rapporti sindacali del citato equivoco, all’indirizzo poliziotti.laureati@email.it, visitare il sito Internet http://xoomer.virgilio.it/poliziottilaureati.
Cordiali saluti
Antonio Zullo - Segretario gen. Cipl
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Siamo alla frutta!
Egregio Direttore,
le scelte governative, assunte negli ultimi anni in materia di sicurezza, sembrano orientate per un verso a ridurre la capacità di intervento delle Polizie nazionali e di converso ad accreditare l’utilità dell’entrata in campo delle cosiddette Polizie Regionali o locali, che dir si voglia, prodromiche alle sicurezze private.
Con apposita circolare telegrafica n. 333-G/2.3.74 (06/05) il Dipartimento ha disposto la sospensione della concessione di anticipi per i servizi di ordine pubblico fuori sede, in quanto lo stanziamento del “capitolo 2674” anticipazioni a Enti o Reparti della Polizia di Stato ha subito una drastica riduzione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di assecondare l’esigenza di tappare le falle del bilancio statale.
Invero, il Dipartimento aveva richiesto un aumento, poiché nel decorso esercizio erano pervenute richieste, dalla quasi totalità degli Uffici territoriali del governo, per una integrazione del fondo messo a disposizione degli Enti e Reparti della Polizia di Stato, resosi necessario per la concessione degli anticipi sulle competenze dovute per lo svolgimento dei servizi fuori sede.
In conclusione, a causa della limitata liquidità, il Dipartimento ha deciso la sospensione della concessione di anticipi per lo svolgimento dei servizi di ordine pubblico fuori sede.
Dulcis in fundo, i pagamenti delle competenze accessorie del mese di febbraio, ovvero lo straordinario necessario per assicurare il servizio a fronte di carenza del personale, sono sospese per tutte le questure d’Italia e, nel silenzio totale, si annuncia il pagamento nei prossimi mesi.Per inciso, nel contratto degli italiani in materia di sicurezza oltre all’aumento delle risorse economiche (sic!) c’era anche la promessa di “città sicure” (la cerimonia dell’anno giudiziario ha annunciato un 3% di aumento della criminalità) e controllo dell’immigrazione (la chiusura dei flussi migratori non aiuta a far emergere la clandestinità ed il lavoro nero mentre l’ondata aumenta lo stesso).
Ancora una volta i poliziotti - ma il discorso vale anche per tutte le altre Forze di polizia che non hanno strumenti per poterlo denunciare - non lamentano miglioramenti retributivi ma chiedono semplicemente di poter essere messi in condizione di adempiere ai loro compiti istituzionali nel supremo interesse della collettivtà.
Purtroppo chi dovrebbe governare ha altri pensieri per la testa ed il contratto degli italiani è ormai sciolto per inadempimento ovvero perché la prestazione promessa era impossibile.
Cordiali saluti
Antonio Ciaramella - Direttivo naz. Siulp
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