Finalmente qualcuno parla il nostro stesso linguaggio. Finalmente qualcuno è entrato in sintonia con quello che noi stiamo chiedendo e rivendicando da almeno un decennio.
Finalmente qualcuno da lassù sta dando indicazioni su dove si dovrebbe puntare la barra di navigazione sulla sicurezza capitolina.
Questo qualcuno non è un qualcuno qualsiasi, non è uno dei tanti che nel corso degli ultimi anni hanno lanciato chiari segnali, come quello che questo qualcuno ha lanciato di recente pubblicamente. Stiamo parlando della proposta del rappresentante del governo nella Capitale che, a chiare note, dice che “il numero delle scorte e dei posti fissi di vigilanza a Roma è assolutamente spropositato. Se potessimo impiegare tutti quegli agenti e carabinieri in servizi più utili, come le Volanti, avremmo un controllo del territorio molto più efficace”.
Il prefetto di Roma Serra, quindi, non è un qualcuno qualsiasi ed affronta, con precisione certosina, la situazione delle scorte e la sua giusta analisi permetterebbe di recuperare cinquemila operatori di Polizia sul territorio della Capitale, a vantaggio della sicurezza collettiva e non più un mero appannaggio di soli pochi eletti.
Sono anni che stiamo lanciando il nostro segnale in questa direzione e quindi non possiamo che plaudire positivamente alle osservazioni del prefetto Serra e ai nuovi segnali provenienti dalla questura di Roma, che vogliono la rivitalizzazione degli uffici territoriali e il diretto contatto con la cittadinanza (commissariati, Squadre Volanti, Squadre Mobile e Digos). Quando il prefetto Serra asserisce che “se la mafia o il terrorismo vogliono mettere a segno un attentato, putroppo, non sarà la scorta a fermarli e il passato ce l’ha insegnato nel modo più drammatico: da Falcone a Moro, da piazza del Gesù a Borsellino”, questa analisi non può che trovare in noi dei fermi e assoluti sostenitori.
Sino a ieri erano i sindacati ad urlare a gran voce di ridimensionare lo status symbol delle scorte e delle vigilanze. Le voci, più o meno autorevoli, su questo fenomeno, oltre a noi, sono state tante, ma nel tempo avevamo registrato soltanto qualche timido e parziale segnale. Ciò che era stato fatto uscire dalla porta, era immediatamente rientrato, con una rapidità assoluta, dalla finestra.
Non possiamo che augurarci la piena applicabilità delle intenzioni manifestate dal rappresentante del governo nella Capitale e che tutte le risorse recuperate vadano, poi, all’indirizzo dei settori più a contatto con la cittadinanza.
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