Forse pochi sanno che in Italia esiste un Ispettorato generale della Finanza che, fra gli altri compiti, ha anche quello di vigilare e segnalare gli sprechi di denaro pubblico.
Per quanto riguarda l’anno 2003, l’Ispettorato, ha posto l’attenzione anche alle mense obbligatorie presso le Forze di polizia. Sono state effettuate sedici ispezioni programmate e gli accertamenti hanno confermato l’esistenza di diffuse irregolarità nella gestione delle mense di servizio.
Dai rapporti delle ispezioni è emerso che il fenomeno della mancata consumazione dei pasti interessa le mense gestite in appalto, in particolare quelle della Polizia Penitenziaria. Presso gli otto istituti penitenziari ispezionati, il valore medio dei pasti effettivamente consumati nell’anno 2002, rispetto a quelli pagati, è stato pari al 74,28% con un valore minimo del 41,25% ed un valore massimo del 99,70%. In altri termini, mediamente, il 25,72% dei pasti pagati alla ditta non sono stati consumati. Tale fenomeno è riconducibile alla procedura d’appalto. Infatti, dai referti ispettivi è emerso che le ordinazioni sono effettuate, generalmente, in base alle unità di personale inserito nei turni di servizio, al numero dei frequentatori di corsi, ecc., senza tenere conto del personale che, pur avendo diritto, non intende usufruire del servizio mensa.
La somma pagata indebitamente è risultata pari ad euro 749.888,33 (spesa globale di euro 2.175.063,01 meno costo dei pasti erogati di euro 1.425.174,68), corrispondente al 34,48% circa.
Applicando, in teoria, la stessa percentuale alla somma complessivamente spesa per l’anno 2002 per la gestione della mensa di servizio della Polizia Penitenziaria, desunta dal competente capitolo 1614 di bilancio del ministero della Giustizia - Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato, pari a euro 19.202.638,42, si otterrebbe l’importo di euro 6.620.422 che rappresenta un onere per l’Erario non giustificato da effettive esigenze.
La riduzione dei costi, da realizzare mediante il pagamento dei pasti effettivamente erogati, richiede quindi una modifica della procedura di ordinazione all’impresa del numero dei pasti da approntare, che sia basata anziché sulla mera elencazione del personale avente diritto al servizio, sulla frequenza media desunta da apposite rilevazioni statistiche.
L’Ispettorato dà atto, in proposito, che il ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, dopo aver recepito le prime relazioni di verifica, ha emanato un comunicato urgente a tutti gli Uffici dipendenti, invitandoli ad organizzare un adeguato sistema di prenotazione dei pasti ed a vigilare sull’effettiva applicazione dello stesso.
Solerzia più che apprezzabile manifestata dal Dap che, ci si augura, sia stata seguita anche da altre Amministrazioni per le quali è stato riscontrato eguale sperpero di denaro pubblico.
Un’ultima notazione: di questo rapporto dell’Ispettorato generale della Finanza solo il “Nuovo Giornale dei Militari” (n. 2 del 17 gennaio 2005) ha dato ampia e documentata notizia.
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