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giugno/2005 - Contributi
Codice etico per una Polizia democratica
di Giovanni Battista Prosterini - Isp. capo della Polizia di Stato

Nello studio della naturale evoluzione dell’organizzazione delle Forze di polizia in una società in continua trasformazione ed oramai volta ad un ottica europeista e nell’ambito dei codici deontologici per i pubblici dipendenti è necessario accennare alla recente promulgazione, da parte del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, di una raccomandazione, indirizzata ai paesi membri, a titolo “The European Code of Police Ethics”, elaborato prodotto con le finalità di indirizzare tutti gli stati membri verso i principi fondamentali ai quali si dovranno rivolgere i codici deontologici e comunque, in ogni caso, le norme regolamentari costitutive delle Forze di polizia in genere.
Deve precisarsi che, in Italia, ad oggi, non vi è uno specifico codice deontologico per la Polizia di Stato od altre Forze di polizia, ma solo degli indirizzi ai comportamenti definiti deontologicamente corretti.
Lo stesso “Codice di comportamento dei dipendenti delle Pubbliche amministrazioni” del 2000, all’art. 1, prevede espressamente la non applicabilità del suo articolato alle Forze di polizia.
Nello specifico, la raccomandazione Rec (2001) 10, adottata dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il 19 settembre 2001 al 765° vertice dei viceministri, è stata preparata dal Comitato degli esperti d’Etica della Polizia e dei problemi dell’ordine pubblico (Pc-Po). La pubblicazione contiene nella parte prima il testo della Raccomandazione Rec (2001) 10 e nella parte seconda il commento.
Il “Codice etico per una Polizia democratica” enuncia le norme fondamentali da applicarsi ai servizi di Polizia nelle società democratiche governate dai principi dello stato di diritto. Esso è ancora più di un “tradizionale” codice etico; il testo offre un quadro generale organizzativo per le Forze di polizia, il loro ruolo nel sistema “giustizia”, gli obiettivi, il loro operare e le responsabilità, divenendo così una guida per i governi per la redazione dei singoli “Codici deontologici”, fonti di responsabilità ed indirizzati a quella parte del pubblico impiego destinata a svolgere compiti di polizia e sicurezza pubblica.
Il Codice, viene specificato, dovrà applicarsi “sia alle tradizionali Forze di polizia pubbliche, sia ai servizi pubblici di polizia, che agli altri corpi organizzati e autorizzati pubblicamente” (definizione europeista riportata letteralmente) e, strutturalmente, risulta composto da 66 articoli.

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