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Aprile-Maggio/2005 - Lettere
Le vostre lettere
di

Per mezz’ora...

Egregio Direttore,
faccio una doverosa premessa: sono un cittadino che rispetta le leggi e certamente non cerca scappatoie. Tuttavia ritengo (ma forse mi sbaglio) che le norme debbano essere applicate con logica. Un esempio recentissimo (ma se ne potrebbero citare cento altri) ci è dato dall’episodio accaduto al presidente del Consiglio, colpito al collo da un cittadino con un cavalletto fotografico.
Quello stesso cittadino, arrestato, è stato rimesso in libertà poche ore dopo, forse in attesa di un regolare processo.
Eguale logica applicativa, evidentemente, non vale per taluni appartenenti alle Forze di polizia. Ecco il perché. Messomi alla guida di un pullman (senza passeggeri a bordo) sull’autostrada del Brennero, a poco più di mezz’ora dalla meta, decidevo di proseguire nella guida, superando in tal modo il fatidico limite di 4 ore e mezzo di guida continuata. Non avevo altra scelta, salvo quella di fermarmi in una piazzola fatiscende dell’autostrada, al freddo.
La polstrada di Bolzano, mi ha fermato e mi ha contestato l’infrazione. Risultato: ammenda di 138 euro e sottrazione di due punti dalla patente.
Nessuna obiezione, come ho accennato, alle norme del Codice della Strada. Ho pagato la sanzione pecuniaria e, per quanto riguarda i due punti in meno sulla patente, non destano preoccupazione dal momento che il mio lavoro si svolge in ufficio e - in quella occasione - solo per un’improvvisa indisposizione dell’autista preposto, ho dovuto guidare un pullman della mia azienda.
Ritengo che una maggiore comprensione da parte della Polizia, alla luce delle condizioni oggettive di chi guidava il mezzo, sarebbe stata opportuna e logica ed avrebbe contribuito ad accrescere la stima e l’apprezzamento del cittadino nei confronti delle Forze di polizia.
Cordiali saluti
Franco Bonfanti
Cesano Maderno

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Poliziotti con laurea

Gentile Direttore,
preliminarmente, desidero ringraziarla per avere dato un positivo contributo alla rivendicazione del Comitato dei poliziotti laureati.
Non è infatti un caso che ancora oggi riceviamo molte lettere da colleghi interessati a questa iniziativa, che ha trovato un grande consenso con la pubblicazione di diversi articoli su “Polizia e Democrazia”, mi sembra pure utile far conoscere agli interessati che in molte sedi di servizio sono state costituiti dei Cpl che sono particolarmente operativi oltre a Roma, a Napoli, Palermo, Torino e da ultimo a Padova.
Vorrei ricordare per chi ci legge la prima volta, che l’obiettivo del Comitato è quello di valorizzare al massimo le risorse umane che ha la Polizia di Stato.
Gli attuali frequentatori del corso di viceispettore che terminerà a giugno ha registrato un’altissima percentuale di poliziotti laureati, compresi 300 aspiranti viceispettori risultati agli esami idonei non ammessi, che quasi certamente saranno ammessi a frequentare il prossimo corso nel mese di ottobre.
Il Comitato dei poliziotti laureati, per venire incontro alle giuste aspettative dei colleghi, chiede al Dipartimento, di fare partecipare al Concorso per commissario prossimo ad uscire, salvo imprevisti, nel 2006 oltre agli ispettori superiori e sostituti commissari in possesso di diploma di scuola media superiore, anche gli ispettori capo in possesso di laurea di secondo livello.
Naturalmente resta da risolvere il problema degli agenti laureati, che potrebbero partecipare ad un concorso interno per titoli di servizio e colloquio con un corso di aggiornamento della durata di tre mesi, si sollecita infine il concorso interno per viceispettore, riservato al personale in possesso di diploma con un’anzianità di almeno sette anni di servizio.
Da ultimo vorrei evidenziare, come sia altresì importante valorizzare la presenza nella Polizia di Stato dei colleghi laureati in Medicina, Psicologia, Biologia, che sono in attesa di un concorso interno, e che potrebbero nel frattempo essere impiegati nelle Squadre Mobili o negli Uffici Minori e negli Uffici Immigrazione.
La Polizia di Stato ha delle risorse umane, che non ha nulla da invidiare ai Nas e Ris dei Carabinieri.
Ricordo che gli interessati possono mettersi in contatto con questi colleghi: Elio Pacilio cell. 3207643855 - Massimo Lattanzi cell. 3391931931 - Vincenzo Di Maria cell. 3281028448.
Cordiali saluti
Vincenzo Di Maria

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Una giusta soluzione

Gentile Direttore,
ho letto su “Polizia e Democrazia” del mese scorso, la lettera della dottoressa Simonetta Arcangeli, assistente della Polizia di Stato e membro del “Comitato poliziotti laureati”.
Condivido lo sfogo della collega, che peraltro rappresenta l’amarezza di almeno mille poliziotti che si trovano nella medesima situazione.
Nell’ultimo concorso interno per commissario di Polizia, i posti messi a bando non superavano le dieci unità, mentre sono state ammesse le lauree in Economia e Commercio, Scienze della Comunicazione, e tante altre che non ricordo. Questa situazione di sicuro precluderà ai molti colleghi laureati di vincere il concorso in questione neanche fra vent’anni.
Per queste ragioni è necessaria una soluzione che, a mio avviso, deve privilegiare la qualifica rivestita e l’anzianità. Non trovo giusta la partecipazione, almeno nei concorsi interni, del personale con un’anzianità di tre anni di servizio.
Credo che la migliore soluzione sia quella di far partecipare gli appartenenti al ruolo degli ispettori e dei sovrintendenti, nonché il personale appartenente al ruolo degli agenti ed assistenti con otto-dieci anni di servizio. Credo abbia ragione la collega Arcangeli di calorizzare al meglio l’anzianità di servizio che significa esperienza e quindi professionalità.
Un altro problema è quello di tenere parcheggiato il meno possibile il personale laureato nel ruolo degli agenti. L’auspicio è quindi che possa uscire al più presto il concorso interno per viceispettore riservato al personale con un’anzianità di servizio di sette anni ed in possesso di diploma di scuola media superiore, ma che vedrebbe finalmente una larga partecipazione di agenti laureati con grandi possibilità di fare un passo avanti nella carriera. Credo che la motivazione sia molto importante non solo nella Polizia, ma in tutte le attività lavorative, sia nel privato che nel pubblico impiego.
Da ultimo ho appreso che l’ultimo concorso interno a 10 posti per commissario, ha visto la partecipazione di 980 concorrenti, ma solo 26 sono stati ammessi alla prova orale, purtroppo solo 14 sono risultati vincitori del 95° corso che è iniziato nel dicembre 2004.
Vorrei concludere esortando i colleghi a non demordere, e continuare a lottare con l’aiuto del vostro giornale che già nel passato è stato di grande aiuto per simili battaglie.
Grazie per l’attenzione che il vostro giornale ha sempre dedicato al “Comitato dei poliziotti laureati”.
Mario Russo
Montesilvano (Pe)

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