Figli e divorzio
È cambiata la coppia ed è cambiata la famiglia. Una moglie, specialmente quando ha un lavoro fuori casa, si attende dal marito un maggior impegno domestico e nei confronti dei figli. Mentre in passato i ruoli del padre e della madre erano complementari, “specializzati” e sanciti dalla tradizione, oggi essi sono sempre più simmetrici e intercambiabili: è compito di lui e di lei trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e aspirazioni individuali, conciliando impegni familiari e impegni extrafamiliari. A questi cambiamenti sul piano sociale si sono affiancati rilevanti cambiamenti su quello legislativo: primo tra tutti l’introduzione del divorzio, che in Italia è avvenuto solo nel 1970. Prima di allora il Codice civile del 1942 disponeva che il matrimonio non si sciogliesse che con la morte di uno dei coniugi. In famiglia ci potevano essere incomprensioni, odi, violenze, a volte abusi, ma il vincolo perdurava, così come l’obbligo di convivenza.
E i figli? Accettare la separazione dei propri genitori comporta un lungo processo di “elaborazione personale” spesso scandito da sofferenze oltre che da problemi pratici che si trascinano nel tempo. Il divorzio, ormai sempre più diffuso, è un’esperieza dolorosa che mette in gioco soprattutto l’equilibrio dei figli, allo stesso tempo testimoni e vittime inconsapevoli dello sfaldamento di una famiglia. Sensi di colpa, frustrazioni, incapacità di stabilire legami solidi e duraturi: sono questi i pericoli - come ci insegnano le testimonianze di questo libro - a cui va incontro chi ha patito la mancanza di una serena identità familiare e la perdita di saldi punti d’appoggio sui quali costruire il proprio futuro. Da qui parte la riflessione di Anna Oliverio Ferraris, che in questo suo nuovo saggio ci spiega come si può superare il trauma di una separazione, e come, se assimilata e compresa, questa può rivelarsi un decisivo punto di svolta per la futura serenità di tutti.
Anna Oliverio Ferraris
DAI FIGLI NON SI DIVORZIA
Rizzoli ed.
pagg. 171 L 15
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Caccia ll'uomo d'oro
Anni Sessanta, in un piccolo paese di provincia qualcuno ha fatto tredici al totocalcio. Comincia il passaparola e si scatena la caccia al fortunato perché se un amico vale un tesoro, un “milionario” vale ancora di più. I sospetti si concentrano su un solo compaesano che in una situazione normale nessuno avrebbe notato. Per il protagonista si aprono nuove porte. Comincia una nuova vita, tra amicizie lusinghiere, inaspettate attestazioni di stima, la prospettiva di una carriera luminosa e persino l’amore. Magari durasse per sempre... Sullo sfondo, le lotte per il potere, nel pieno di un passaggio epocale che porterà i rossi (i socialisti) ad entrare nel salotto buono dei notabili, loro storici avversari, con la prima giunta di centrosinistra.
Nonuccio Anselmo
I LEONI D’ORO
D. Flaccovio ed.
pagg. 214 L 13
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I silenzi della Mafia
A mettere tutta in fila la Storia (quella con la “s” maiuscola), anche prendendo come spunto focale un periodo ben preciso, quello delle stragi del 1992, si hanno delle brutte sorprese; come scoprire che fino a poco tempo fa, essere mafiosi non era un reato; che i processi ai mafiosi finivano in niente; che il numero dei morti legato a queste vicende è incredibilmente alto. Come tutte le storie vere, è una storia che sembra un romanzo; ha personaggi epici come Falcone, Borsellino, il commissario di Polizia Boris Giuliano e personaggi tragici come Toto Riina e Leoluca Bagarella. Ma anche un fantasma che risponde al nome di Bernardo Provenzano. Certo sarebbe bello se fosse solo un romanzo. Invece è storia vera, storia importante.
Carlo Lucarelli
LA MATTANZA
Einauti tascabili ed.
pagg. 79 (con allegato Dvd) L 22
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La Shoah nel dopoguerra
La Shoah si è ormai insediata nel cuore della coscienza contemporanea, ma è accaduto lentamente. In realtà, il genocidio degli ebrei è passato quasi inosservato e nell’immediato dopoguerra ha occupato solo una posizione marginale nella cultura occidentale. In tale “accecamento”, solo alcuni intellettuali ebrei, reduci furono i primi a “pensare Auschwitz”. Ripercorrendo il cammino tortuoso della memoria, questo libro ricostruisce criticamente le riflessioni delle personalità come Arendt, Anders, T. W. Adorno, Celan, Amèry e Primo Levi. Tra filosofia, pensiero politico e letteratura, questi intellettuali hanno saputo dare voce agli interrogativi sollevati dalla Shoah e del suo rapporto con le violenze del XX secolo.
Enzo Traverso
AUSCHWITZ E GLI INTELLETTUALI
Il Mulino ed.
pagg. 250 L 15
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I simboli religiosi in Europa
Dopo un acceso dibattito che ha coinvolto non solo la società francese, ma anche quella europea e mondiale, il Parlamento di Parigi ha votato una legge che vieta l’uso del velo islamico e l’esibizione di simboli religiosi nelle scuole.
Il documento sul quale il Parlamento di Francia ha basato le sue decisioni, il Rapporto sulla laicità, è stato elaborato in cinque mesi di incontri e dibattiti di una commissione voluta da Chirac.
La difficile convivenza di etnie e religioni diverse comincia a creare difficoltà anche in nazioni come l’Italia. “Potrebbe l’Italia seguire l’esempio francese?” (si chiede il prefatore Sergio Romano). Probabilmente no - dice sempre Romano - per svariate ragioni.
RAPPORTO SULLA LAICITÅ
il testo della Commissione francese Stasi
Libri Scheiwiller ed.
pagg. 124 L 12
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L'informazione negli ultimi anni
Ai tempi della lottizzazione c’era spazio per Montanelli, Biagi, Fo, Santoro, Minoli, Vespa, Grillo, Lerner, Ferrara, Feltri e tanti altri. In tre anni (2001-2004) il governo Berlusconi ha desertificato la tv e assassinato la libera informazione.
Neanche gli indici di ascolto sono graditi, anzi diventano una colpa.
Peter Gomez, giornalista de “l’Espresso”, e Marco Travaglio, giornalista de “la Repubblica” - entrambi collaboratori di “MicroMega” - in questo libro raccontano tutte le notizie occultate e le menzogne raccontate agli italiani.
Storie grottesche, tragicomiche, incredibili e vergognose di un regime mediatico che condanna i cittadini a non sapere e a non pensare.
Peter Gomez e Marco Travaglio
REGIME
Bur ed.
pagg. 406 L 9,50
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