Siulp
La Segreteria regionale del Veneto comunica: “L’Università degli studi di Padova e la Direzione interregionale della Polizia di Stato del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno promosso l’iniziativa di organizzare un convegno nazionale di studi sul tema “La rapina, il rapinatore e la sua vittima”.
La diffusione di questo tipo di reato nelle aree geografiche economicamente avanzate e il conseguente allarme sociale che provoca nella collettività, offre lo spunto per sviluppare un momento di riflessione e di confronto tra gli addetti ai lavori: sia per i cultori della materia che analizzano il fenomeno da un punto di vista criminologico, sia per gli stessi operatori di Polizia, cui è affidato il compito di prevenire e reprimere questa fattispecie criminosa.
Un altro aspetto, non meno importante, che il convegno vuole approfondire è quello relativo agli aspetti psicologici che questo tipo di reato genera nelle vittime, sia per la loro reattività, sia per il rapporto relazionale che si instaura tra operatore di Polizia e vittima del reato.
Ai lavori, docenti universitari, rappresentanti di categoria, magistrati, avvocati ed operatori delle varie Forze di polizia.
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Silp-Cgil
La Segreteria provinciale di Savona comunica: “Il questore di Savona, con una nota informava le organizzazioni sindacali provinciali del parere espresso, in senso positivo, dal Dipartimento della Ps in merito al riconoscimento dell’indennità per i servizi esterni in occasione delle esercitazioni di tiro presso un poligono definito ‘struttura chiusa a cielo aperto’ quale quello abitualmente utilizzato in questa provincia. Nella sopracitata nota il questore disponeva ai dirigenti dei singoli uffici di inserire, nei prospetti mensili riepilogativi delle presenza, tale segnalazione per i pagamenti futuri dell’indennità. Nulla veniva invece indicato circa le pregresse esercitazioni di tiro e il riconoscimento dei relativi arretrati.
Questa organizzazione sindacale provvedeva pertanto a richiedere quali fossero gli intendimenti circa tale questione. Con una nota il questore assicurava l’attivazione dell’Ufficio amministrativo-contabile al fine del calcolo delle competenze arretrate per il successivo pagamento. Sarà cura di questa organizzazione sindacale seguire la vicenda sino al soddisfacimento delle legittime aspettative del personale”.
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Siap
Dal notiziario “Siap-Informa”: “Nonostante i numerosi interventi già effettuati presso il Dipartimento, la Segreteria nazionale è costretta a denunciare nuovamente il grave stato di degrado in cui sono costretti ad operare i colleghi in servizio al Centro di prima accoglienza di S. Anna (Kr).
Lo scenario lavorativo ed igienico-sanitario prospettato dalle diverse note della Segreteria provinciale di Bari è inaccettabile. Difatti, la precaria situazione igienico-sanitaria del Centro è tale da aver indotto la locale Asl a chiudere, in base alle norme nazionali sull’igiene e salubrità, il locale self-service dove mangiano i colleghi del Reparto Mobile di Bari, per la presenza di topi. Detta disposizione mette a serio repentaglio l’incolumità del personale usato anche in uniche unità, atteso che, com’è noto, sono frequentissimi i casi di aggressione ai colleghi legati ai continui tentativi di fuga dei cittadini extracomunitari, ed un impiego così frazionato del personale non permette la composizione delle squadre di ordine pubblico, indispensabili per contrastare il fenomeno.
In virtù di ciò, la Segreteria nazionale ha chiesto al superiore Dicastero un intervento urgente ed autorevole affinché si renda quell’ambiente lavorativo dignitoso e salubre oltre ad impiegare il Reparto Mobile in modo corretto sia dal punto di vista della sicurezza che dell’operatività”.
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Il segretario provinciale Stefano Grech di Agrigento comunica: “Il palazzo in cui ha sede la questura di Agrigento è da qualche mese oggetto di lavori di restauro che, oltre ad abbellirlo, si spera lo renderanno più sicuro, più igienico e più consono agli uffici che ospita. La legge 626/94 per la sicurezza nei luoghi di lavoro, infatti, impone standard di salubrità in mancanza dei quali si rischia di minare la salute del lavoratore e dell’utenza che frequenta quei luoghi.
In queste ultime settimane le piogge tanto repentine quanto furiose, hanno portato a delle infiltrazioni d’acqua nella struttura, specie negli ultimi piani, determinando uno stagnarsi delle acque, che ha prodotto muffe in più pareti dell’edificio, dal caratteristico quanto sgradevole odore. Vale la pena ricordare che le spore delle muffe sono sostanze tossiche che possono, nel medio periodo, causare infezioni all’apparato respiratorio dell’individuo. Quello che ci lascia perplessi è sapere che, nonostante le richieste di intervento, dirette quanto meno ad arginare il fenomeno, è stato risposto che bisogna attendere che i muri interessati si asciughino, ciò sta a significare che per le prossime settimane alcuni di noi inspireranno incessantemente esalazioni insalubri che tra l’altro provocano senso di nausea: possibile non esistano metodi per risolvere in tempi brevi il problema, magari con l’utilizzo di prodotti antimuffa che evitino il prodursi di spore?”.
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La struttura provinciale Siap di Foggia ha incontrato il questore dr Cecere; è stata l’occasione per rappresentare i problemi esistenti presso la Sezione Volanti del commissariato di Manfredonia.
Il Siap ha chiesto un intervento urgente e deciso nei confronti del dirigente del suddetto commissariato affinché ponga i colleghi tutti in condizioni di poter lavorare in un clima diverso, riconoscendo a tutti i colleghi delle Volanti, e cioè utilizzare le stesse esclusivamente per il controllo del territorio e non come operatori postali.
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Sappe
Il Segreteria regionale Lazio comunica: “Questa Segreteria regionale ha più volte rappresentato numerose disfunzioni che affliggono la casa circondariale di Roma Regina Coeli, ma non è successo nulla: in sostanza tutte le doglianze manifestate non hanno ricevuto un riscontro adeguato e come conseguenza in ogni settore le carenze e le discrasie si sono ulteriormente aggravate, con ripercussioni ovviamente anche sulle attività istituzionali;
Così, questo sindacato torna a evidenziare: i notevoli inconvenienti della mensa di servizio; gli organici esigui e oberati di carichi di lavoro stressanti; il quotidiano impegno costante del personale del servizio a turno per fronteggiare l’esigenza di piantonamenti ospedalieri; l’eccessivo numero di ore di servizio degli autisti delle traduzioni; la contestuale copertura di più posti di servizio da parte di una sola unità; un movimento di traduzioni giornalmente impegnativo e svolto da personale insufficiente, non rispondente al modello organizzativo. Tutto ciò è fonte di grandi disagi e può comportare seri pericoli per la sicurezza e per l’incolumità del personale e della collettività. Al silenzio dell’Amministrazione la risposta è la protesta eclatante, per sensibilizzare anche chi è fuori dal carcere ma che può comprendere l’importanza e il significato di tali problematiche.
Il giorno 8/2/2005, a partire dalle ore 10.00, la protesta si è concretizzata con un sit-in davanti alla casa circondariale di Roma Regina Coeli”.
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GLi. Si. Po.
La Segreteria nazionale comunica: “Il Libero Sindacato Polizia esprime profondo cordoglio alle famiglie dei due colleghi Turazza e Cimarusti strappati alla vita durante l’espletamento di un regolare servizio di istituto. I due colleghi, a seguito di un controllo di polizia sulla strada statale che da Verona porta a Brescia, hanno perso la vita durante un conflitto a fuoco con un uomo che stava rapinando una prostituta: una tragedia che ha fatto registrare anche la morte di questi ultimi.
Il Li.Si.Po. chiede con forza ai vertici del Dipartimento l’incremento di una terza unità sulle Volanti, in particolar modo in quei servizi più disagiati e nelle zone a rischio. E’ impensabile, a parere nostro, che una Volante possa fronteggiare una qualsiasi emergenza con un equipaggio composto da due unità: tali criteri, a nostro giudizio, devono essere assolutamente rivisti. Dai poliziotti (mal pagati) si pretende di tutto e di più, ma in termini di sicurezza si concede ben poco. Come pure, agli stessi, vengono forniti mezzi a nostro giudizio poco efficienti. Questo governo non ha esitato ad effettuare tagli economici per le Forze dell’ordine, ma proprio a questo governo ed ai vertici del Dipartimento dell’Interno, il Li. Si. Po., ancora una volta, chiede con forza di mettere in condizioni gli operatori di Polizia di espletare il proprio servizio in massima tranquillità. E’ risaputo che la sicurezza di tutti i cittadini passa necessariamente attraverso la serenità dei poliziotti. Oggi il Li. Si. Po. stringendosi attorno alle famiglie Turazza e Cimarusti deve registrare l’ennesima giornata di lutto”.
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Gli onorevoli Meroi, Raisi e Delmastro Delle Vedove hanno rivolto interrogazione al Ministro dell’Interno - per sapere - premesso che:
la legge n. 121 del 1981 ha introdotto radicali innovazioni nell’ordinamento della Pubblica sicurezza;
l’articolo 67 della citata legge stabilisce che “gli appartenenti alla Polizia di Stato non possono essere impiegati in compiti che non siano attinenti al servizio di istituto”;
i compiti istituzionali sopra indicati sono analiticamente elencati dall’articolo 24 della citata disposizione e comprendono “la tutela dell’esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini; la vigilanza sull’osservanza delle leggi, dei regolamenti e dei provvedimenti della pubblica autorità; la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica; la prevenzione e la repressione dei reati; il soccorso in caso di calamità ed infortunio”;
l’articolo 36 della predetta normativa al comma 1 stabilisce che “all’espletamento delle funzioni di carattere amministrativo, contabile e patrimoniale, nonché alle mansioni esecutive non di carattere tenico ed operaio si provvede con personale appartenente ai ruoli dell’Amministrazione civile dell’interno”;
in relazione ai previsi dettami legislativi tutto il personale appartenente alla Polizia di Stato deve essere esclusivamente adibito a compiti istituzionali di cui alla legge n. 121 del 1981; in data 10/11/2004 con circolare a firma del Capo della Polizia avente ad oggetto: “Questure: direttive per l’istituzione di Uffici per le esigenze di amministrazione e gestione del Personale, dei mezzi e delle risorse logistiche”, si prevede che Uffici del Personale ed Uffici tecnico-logistici dovranno essere presenti in ogni questura a partire dal 1/1/2005;
detta circolare prevede inoltre: a) che in relazione all’Ufficio del Personale la direzione competa ad un funzionario appartenente ai ruoli ordinari della Polizia di Stato e le Sezioni siano dirette da personale del ruolo ispettori, possibilmente della qualifica apicale; b) che in relazione all’Ufficio tenico-logistico la direzione competa ad un funzionario appartenente alla Polizia di Stato e che nelle questure capoluogo di regione debba essere previsto un secondo funzionario; che le articolazioni siano dirette da personale appartenente ai ruoli della Polizia di Stato, preferibilmente tecnico di adeguato livello ordinativo; c) in particolare la richiamata circolare stabilisce che compito dell’Ufficio del Personale sia quello di amministrazione e trattazione di materie di competenza sia del personale della Polizia di Stato che dell’Amministrazione civile dell’Interno, di qualsiasi ruolo e qualifica in servizio nella questura. Tutto ciò premesso, quale sia la valutazione del ministro dell’Interno in relazione ad una circolare che, di fatto, secondo gli interroganti, stravolge i dettami della legge 121/81 in relazione ai compiti istituzionali della Polizia di Stato ed ai ruoli dell’Amministrazione civile dell’Interno, così come stabilito dal legislatore; quali siano le intenzioni del Ministro dell’Interno in ordine alle problematiche ed all’organizzazione delle questure, con particolare riferimento sia al corretto e più idoneo utilizzo degli appartenenti alla Polizia di Stato, sia alla tutela delle professionalità del personale civile dell’Interno; se il Ministro non ritenga che le indicazioni contenute nella predetta circolare risultano non in linea con l’indirizzo del governo, che per ottenere un migliore e più efficace controllo del territorio, ha ribadito la necessità di destinare il maggior numero di appartenenti alla Polizia di Stato a compiti di prevenzione dei reati e tutela della sicurezza.
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Fondo Volo l’indennità al 100%
La legge 3 dicembre 2004, n. 291, all’articolo 1-quater, ha emanato nuove disposizioni sui criteri di calcolo per le pensioni degli iscritti al Fondo Volo.
In particolare ha previsto l’elaborazione di un nuovo tetto pensionistico da applicare alle pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio 2004 e l’utilizzo delle indennità di volo al 100% anziché al 50% nella retribuzione pensionabile come stabilito dal decreto legislativo n. 314/97.
Queste nuove disposizioni potranno generare notevoli variazioni sia nell’importo della pensione che in quello della quota capitalizzata.
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