C’è sempre una prima volta a tutto, ma mai ci eravamo trovati di fronte ad una situazione decisamente complicata.
In un periodo in cui chiunque chiede una certezza per il domani, guarda caso, invece, si prospetta davanti a sé una concreta possibilità di essere licenziati e di aver buttato anni di lavoro al vento.
Questa ennesima incertezza lavorativa grava su questi giovani lavoratori di Polizia: praticamente gli ultimi quattro corsi di allievi agenti ausiliari che, dopo il previsto periodo di ferma, pensavano di poter entrare a pieno titolo nell’apparato produttivo della Pubblica sicurezza.
Speranza vana la loro.
Se fino ad oggi questi giovani lavoratori hanno potuto espletare il servizio di leva obbligatorio grazie alle quote annuali previste dall’Esecutivo, e con la certezza di essere confermati alla fine del periodo di naja, da ora la musica è cambiata.
Con la nuova Finanziaria scopriamo i drastici tagli che interessano il settore della Pubblica sicurezza. Colpiranno la Polizia di Stato e Vigili del Fuoco con un meno 128 milioni di euro, i Carabinieri con un meno 180 milioni di euro, la Guardia di Finanza con un meno 84 milioni di euro, con una consequenziale decurtazione sulle situazioni facilmente eliminabili (meno manutenzione dei mezzi, meno tecnologie, insomma sempre meno attenzione e meno risorse per la sicurezza interna nazionale). Questa è la reale sostanziale differenza tra spot pubblicitari e quotidianità dei lavoratori dell’ordine tra la gente.
Sempre più vicini alla gente con sempre minori risorse. Sicuramente è uno dei tanti miracoli made in Italy. I primi a cadere sotto la mannaia sono stati appunto questi giovani col rischio che, dopo due o più anni di servizio prestato, perdano il loro posto di lavoro.
Questa concretezza è data loro dal momento che gli uffici dai quali dipendono gli hanno notificato la circolare ministeriale del Dipartimento della Ps - Direzione centrale per le risorse umane - con la quale l’Amministrazione informa gli agenti ausiliari di leva “che la loro immissione in ruolo, non sarà più automatica allo spirare del periodo di trattenimento, come in passato, ma sarà subordinata all’adozione di un apposito provvedimento autorizzatorio”.
Più di duemila lavoratori, che avevano fatto affidamento su un reddito fisso, e in base al quale avevano già iniziato a programmare il loro giovane futuro, ora, tutto ad un tratto lo vedono svanire come una notte di mezza estate.
Che fine hanno fatto i grandi proclami sulla sicurezza, i battage pubblicitari, i grandi cartelloni stradali? Sbagliamo se diciamo che la sicurezza era stata posta dal governo sul podio delle priorità?
Non crediamo di aver compreso male. D’altronde lo scenario che ci circonda non ci rende assolutamente tranquilli. Come ci affacciamo alla finestra vediamo che questa sequela di tagli porta incertezze, non solo sulla sicurezza, ma va a colpire anche i settori della salute e della scuola pubblica, della cartolarizzazione degli immobili, e così via. Quindi il bilancio finale andrà ben oltre i duemila giovani lavoratori di Polizia. Saranno altrettanti a scoprire che “del doman non c’è certezza”.
A questo punto non sappiamo quale modello di sicurezza si intende come prioritario. Quello locale? Quello dei governatori regionali? Quello di tipo militare, visto e considerato che i giovani non potranno più concorrere per accedere direttamente alle Forze di polizia?
Di certo Finanziaria dopo Finanziaria, il modello di Pubblica sicurezza nazionale subisce ferite sempre più incurabili, tutto a detrimento della collettività pubblica.
La contraddizione è che mentre da parte della cittadinanza c’è una crescente richiesta di maggiore sicurezza, vigilanza e garanzie sulle strade e nelle città, dall’altra si mandano a casa tanti giovani poliziotti.
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Le interrogazioni parlamentari
Trantino - Al ministro dell’Interno. - Per sapere - premesso che:
l’articolo 542 della legge n. 311 del 2004, relativa alla Finanziaria 2005, non prevede la copertura finanziaria per l’inserimento in servizio effettivo degli ausiliari trattenuti della Polizia di Stato che hanno effettuato corsi per agenti ausiliari dal 61 al 64 e sono al momento tutti regolarmente in servizio o stanno già frequentando corsi, per l’inquadramento in ruolo;
tale omissione comporterà la mancata immissione nell’organico di 2.500 unità, aumentando la già cronica carenza complessiva di personale nei vari ruoli della Polizia di Stato;
il licenziamento degli agenti trattenuti, non previsto dalla legislazione al momento dell’arruolamento, costituisce comunque secondo l’interrogazione, la lesione di un diritto acquisito nei confronti di giovani leve che hanno scelto volontariamente di espletare servizio nella Polizia di Stato ed a tale fine sono state opportunamente selezionate -:
quali provvedimenti definitivi il governo intenda adottare per sanare una situazione che incide sulla efficienza delle Forze di polizia e sulla risposta da dare al Paese nell’azione di contrasto alla criminalità.
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Violante, Lucidi, Leoni, Finocchiaro e Minniti - Al ministro dell’Interno. - Per sapere - premesso che:
a causa della mancata copertura economica, determinata dalla legge Finanziaria 2005, non potrà essere garantito il turn-over degli agenti di Polizia, tanto che si stima che nel prossimo triennio risulteranno vacanti 6.000 posti nella Polizia di Stato;
in particolare, già nei prossimi mesi, oltre 1.200 agenti ausiliari della Polizia di Stato, attualmente in servizio, verranno congedati, mentre i giovani volontari in ferma breve, che hanno espletato il servizio nelle Forze armate, non sono ancora in condizione di sapere se e quando potranno entrare nelle Forze dell’ordine, così come previsto dalla riforma della leva obbligatoria, rischiando in tal modo di compromettere lo stesso decollo del nuovo modello di difesa;
anche negli anni 2006 e 2007 - nonostante gli impegni a rendere capillare la presenza delle Forze di polizia sul territorio, anche attraverso la previsione della figura del poliziotto e del carabiniere di quartiere - si profilano ulteriori riduzioni di personale delle Forze dell’ordine, con il rischio che la già complessa opera di contrasto della criminalità risulti ancor più problematica e lasci intere aree del Paese e della cittadinanza senza la garanzia della sicurezza pubblica -:
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di scongiurare lo scenario sopra delineato, individuando nuove e aggiuntive risorse finanziarie per il Comparto della Sicurezza pubblica, nonché soluzioni organizzative che, assunte con il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza degli agenti, possano garantire, nell’immediato, la permanenza in servizio di migliaia di giovani agenti.
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Brusco - Al ministro dell’Interno. - Per sapere - premesso che:
il comma 542 della legge 30/12/2004, n. 311 legge Finanziaria 2005, non prevede la copertura finanziaria per l’inserimento in servizio effettivo degli ausiliari trattenuti della Polizia di Stato che hanno effettuato corsi per agenti ausiliari dal 61° al 64° e sono al momento tutti regolarmente in servizio o stanno già frequentando il corso per l’inquadramento in ruolo;
tale grave omissione comporterà la mancata immissione nell’organico di 2.500 unità, aumentando la già cronica carenza complessiva di personale nei vari ruoli della Polizia di Stato;
l’improvvisa decurtazione di personale del ruolo degli agenti costituirebbe una contraddittoria e negativa risposta alla domanda crescente di sicurezza dei cittadini;
il licenziamento degli agenti trattenuti, non previsto dalla legislazione al momento dell’arruolamento, costituisce comunque la lesione di un diritto acquisito e concretizza un comportamento non edificante delle Istituzioni nei confronti di giovani leve che hanno scelto volontariamente di espletare servizio nella Polizia di Stato ed a tale fine sono state opportunamente selezionate -:
quali iniziative di carattere normativo si intendano adottare per sanare una situazione che incide pesantemente sulla efficienza delle Forze di polizia e sulla risposta da dare al Paese nell’azione di contrasto alla criminalità.
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Altre interrogazioni sullo stesso argomento sono state presentate dall’on. Carboni e dall’on. Maura Cossutta.
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