In tutte le circostanze della vita, a tutte le età, sentiamo il bisogno di un amico.
Ma sappiamo che non è facile trovare un amico, un vero amico. Nei giorni che trascorriamo a scuola, da bambini, quando usciamo dall’ambito familiare ci troviamo tra tanti coetanei, ma quanti diverranno in futuro dei veri amici? Eppure l’essere umano, nelle varie fasi della vita, non può vivere in solitudine.
Quale squallore isolarsi nella scuola, nel lavoro, in vacanza e in tutte le altre occasioni. Ed ecco nascere il bisogno di amici per poter vivere. Se non ne abbiamo, cresce il desiderio di averne, ancorché abbiamo una nostra famiglia, dei figli e qualunque sia il luogo in cui viviamo.
A volte i contatti che intercorrono tra amici si perdono con il tempo perché sono legati alle varie età della persona.
Prima (come accennavamo) abbiamo i compagni di scuola; poi i compagni di sport, di stadio, i colleghi di lavoro oppure quelle “amicizie” che durano il tempo di una vacanza, di una stagione.
Ma i veri amici sono quelli che troviamo sempre a noi vicini e certo non sono molti.
Non è necessario frequentarsi assiduamente ma è sufficiente sapere che gli amici ci sono.
Ci sentiamo attratti dagli amici veri perché sentiamo di avere gusti simili, od anche passioni opposte che ci spingono a confrontarci, a dialogare su politica, religione, manie, eccetera.
E’ importante fra le altre, una qualità: l’amico deve saper mantenere un segreto. Ed allora in caso di necessità entra in gioco la fedeltà senza remore o gelosie, senza pretendere esclusive nell’affetto che lega.
La vita, con il tempo, ci travolge con gravami sempre nuovi, ci cambia e spesso ci fa perdere l’amicizia.
Non cadiamo nell’errore di pensare che le amicizie migliori siano quelle con individui dello stesso sesso perché ci sono grandi amicizie tra uoIl valoremini e donne, che non è amore, anche se, qualche volta, può divenire amore.
Aristotele, più di duemila anni fa, scriveva: “Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere”. E questo è ancora valido oggi. Un ragazzo che si avvicina ad una donna apre un rapporto interiore di amicizia che può essere difficile da avere con un suo simile. L’amicizia e l’amore sono esperienze diverse, mentre l’amore cerca il bello, l’amicizia cerca il buono. L’amore si manifesta con il colpo di fulmine mentre l’amicizia ha bisogno di tempo per maturare. Il giovane ha molto tempo a disposizione da dedicare ai coetanei e quindi questa è l’età migliore da dedicare all’amicizia. Col passare degli anni il tempo a disposizione si riduce perché riversato sulla famiglia e sul lavoro. Ma assolti tutti gli impegni, magari arrivati al periodo della pensione, l’uomo sente la necessità di ridare importanza all’amicizia.
Quando non siamo più costretti a correre ed abbiamo più tempo a nostra disposizione si riaccende il piacere e la necessità di ritrovarsi per parlare, socializzare.
L’amicizia ha aspetti diversi nei due sessi. Nella donna l’amicizia ha una forza straordinaria poiché, a differenza degli uomini, ha più capacità di aprirsi e confrontarsi. La donna comunica tutte le sue idee, le sue esperienze e quando giunge all’amicizia la conserva per tutta la vita, anche senza assidue frequentazioni. Se la famiglia va in pezzi, la donna non resta sola, ha le sue amiche con le quali rivivere i vecchi ideali. La donna non ha remore e parla dei sentimenti, della sessualità e di progetti futuri. Riconosce di aver fallito, di non essere riuscita a realizzarsi in pieno, ma ne parla e cerca di tornare a sorridere fra le amiche: e questo sarà una vera medicina.
E perché non parlare dei bambini, oggi quasi sempre figli unici. Nelle famiglie in cui i genitori lavorano, i piccoli hanno il bisogno di avere degli amici coetanei. Nasce così la relazione amicale tra famiglie che hanno la stessa difficoltà: quella di creare strette relazioni sociali che aiutano a cancellare la solitudine dei figli. Non sappiamo se questo sia il metodo ideale per vincere la solitudine del bambino poiché avanzando nell’età l’adolescente si lega agli amici più che alla famiglia, divenendo la situazione centrale degli adolescenti. Quello che prima era un compagno di giochi diviene un compagno di esplorazione del mondo (non si sa se in bene o in male) che creerà l’identità del futuro adulto.
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