Luca Sarcoli, Capo della Mobile di Terni, traccia una radiografia della città umbra, per quanto attiene la prevenzione e la repressione del crimine
La città di Terni è cambiata molto negli ultimi anni. Quanto incide sulla società la diminuzione del peso dell’industria?
La città di Terni, come molte altre città a forte connotazione industriale, ha subito negli anni numerosi cambiamenti dovuti alla diminuzione del peso del settore nell’economia globale. Tuttavia la grande industria, soprattutto quella siderurgica, continua ad avere una fortissima importanza sull’economia locale sia in termini di occupazione, sia per l’indotto che ne consegue.
In questi ultimi anni si sta comunque assistendo ad un fiorente numero di iniziative connesse al settore del terziario avanzato. Sono nate molte attività legate al mondo dell’informatica anche con punte di eccellenza. Ha avuto un forte impulso l’attività accademica con l’istituzione di facoltà e corsi di laurea al passo coi tempi. Vi è altresì una fiorente industria cinematografica che ha sede in Papigno e che ha ospitato set di film importantissimi come “La vita è bella” di Benigni e “Volevo solo dormirle addosso” di Cappuccio.
Tutte queste iniziative sono ormai realtà consolidate e attestano di una forte vivacità del mondo dell’imprenditoria locale che ha saputo rinnovarsi e continuerà a farlo con le nuove occasioni che si presenteranno.
Quali sono i problemi emergenti della sicurezza a Terni?
Terni è una città di circa 110mila abitanti. Perciò si colloca sulla fascia media delle città italiane. Pur essendo una città complessivamente tranquilla sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha comunque dei problemi legati a varie fenomenologie delittuose presenti e rispetto alle quali è necessario tenere sempre vigile l’attenzione.
Primi fra tutti si segnalano i reati di tipo predatorio (rapine e furti). Il fenomeno delle rapine in banca e negli uffici postali, con andamento alterno, ha avuto negli anni dapprima un aumento e successivamente una diminuzione. Le rapine per lo più vengono compiute da soggetti non ternani (cosiddetti rapinatori trasferisti) e che sono risultati negli anni provenire dalla Sicilia, da Roma, dalla Puglia e dalla Campania. In alcuni casi l’attività di prevenzione ha consentito di intervenire nella flagranza del reato arrestando gli autori dentro o nelle immediate vicinanze degli obbiettivi.
Talvolta le indagini nostre o dei Carabinieri hanno permesso di assicurare alla giustizia i responsabili a seguito di indagini più o meno complesse. Globalmente i risultati, in termini di prevenzione e repressione, si possono considerare soddisfacenti. Infatti le rapine, avvenendo per lo più a volto scoperto e con l’utilizzo di taglierini, consentono, con l’assunzione di testimonianze e con l’utilizzo dei sistemi di videoregistrazione, l’individuazione dei volti degli indiziati e la successiva identificazione anche attraverso la collaborazione delle questure dal cui territorio provengono i colpevoli.
Per questo settore è in corso un’attività di sensibilizzazione fortemente voluta dal nuovo questore Luigi Savina e frutto di pregresse esperienze, nei confronti delle direzioni degli istituti. Lo scopo è far sì che i cosiddetti obiettivi sensibili si dotino tutti sia di sistemi di videoregistrazione digitale ad alta definizione, interfacciabili con i computers in nostra dotazione, fatto che consente la successiva trasmissione delle immagini via rete; sia di meccanismi di apertura delle porte con rilevazione delle impronte digitali. Tale ultimo sistema, se adottato, consentirebbe di ridurre pressoché a zero il numero delle rapine portate a segno, viste le modalità di perpetrazione.
Altro grave fenomeno è quello concernente i furti e le rapine all’interno di abitazioni. Vi è stato nei primi mesi del 2004 un incremento di tali reati per cui si è resa necessaria una decisa risposta da parte degli organi investigativi. In particolare alcune rapine violente perpetrate all’interno di ville isolate, hanno fatto crescere il livello di allarme. Nell’estate scorsa, dopo una faticosissima attività di indagine, si è riusciti ad identificare un gruppo di albanesi abitanti nelle zone limitrofe della capitale, che grazie alla presenza di un basista connazionale in città, avevano portato a termine numerosi colpi. La predetta banda aveva assaltato la villa di un noto imprenditore, penetrando in casa e sfondando le porte interne anche con un’ascia, depredando poi i valori e il denaro rinvenuti ed in più asportando un’autovettura. Le indagini hanno portato ad effettuare compressivamente cinque fermi ed i successivi sviluppi hanno permesso di far emergere che il sodalizio criminale aveva portato a termine anche decine di altri furti sia in provincia di Terni, sia in altre regioni.
La risposta è stata apprezzata dalla cittadinanza, a testimonianza di un costante interesse per la sicurezza da parte della popolazione che giustamente non accetta che quella che fino a pochi anni fa era considerata un’oasi tranquilla, possa essere minacciata da fenomeni criminali allogeni. In effetti la maggior parte dei più gravi reati vengono compiuti da soggetti estranei alla comunità ternana.
Il problema del coordinamento tra le Forze di polizia ha avuto progressi nelle piccole città? E che rapporti ci sono tra Polizia e Carabinieri di Terni?
A Terni vige il sistema di controllo integrato del territorio da parte di Polizia e Carabinieri. La città è divisa in zone alternativamente vigilate, e le richieste d’intervento vengono dirottate reciprocamente ed immediatamente tra le due sale operative, onde consentire l’intervento immediato da parte della più vicina pattuglia. Non si sono mai verificate sovrapposizioni o problemi di alcun genere.
Per quanto riguarda il coordinamento dell’attività di Polizia giudiziaria, ciò avviene sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, attraverso frequenti contatti con i comandanti dei Reparti operativi di Carabinieri e Guardia di Finanza. La collaborazione è molto buona ed improntata su criteri di massima correttezza.
Talvolta ci si è spinti addirittura oltre nella collaborazione, con attività di indagini svolte insieme e che hanno consentito concreti risultati. Cito degli esempi: l’arresto di complessivi 48 spacciatori di droga effettuati in collaborazione con la Guardia di Finanza di Terni nella scorsa primavera nell’ambito di un’operazione che abbiamo voluto denominare Free Way, a sottolineare il deciso intervento svolto sullo spaccio su strada nei quartieri a maggior rischio; un’altra importante operazione è stata portata a termine con il Nas dei Carabinieri nel 2003 e ha interessato un traffico internazionale di carne e di altri generi alimentari, acquistati in maniera truffaldina all’estero e riciclati in Italia; l’arresto di due rapinatori all’interno di una banca di Terni è avvenuto la scorsa estate grazie all’intervento simultaneo e congiunto di Polizia e Carabinieri.
Si parla molto di decentramento amministrativo e di regionalizzazione. Come vedete voi questo processo anche alla luce delle ipotesi della formazione di una Polizia locale?
Non competono a noi giudizi su questi argomenti. Il nostro compito, nel rispetto delle leggi vigenti, è quello di assicurare la sicurezza dei cittadini e la pace sociale.
Avete mai riscontrato nella vostra città attività criminali legate ad organizzazioni mafiose italiane o straniere?
Parlo ovviamente di “dati freddi” e non di indagini in corso. Indubbiamente la criminalità non ha frontiere né nazionali né internazionali. Certamente il tessuto sociale non accetterebbe mai l’ingresso di organizzazioni criminali volte ad effettuare un controllo sul territorio, soprattutto se ciò interessa il commercio o le attività imprenditoriali. Vi sono stati comunque episodi intimidatori fatti da pregiudicati campani nei confronti di imprenditori corregionali operanti in questo territorio che sono emersi e sono stati fatti oggetto di denuncia all’Autorità giudiziaria. In altri casi fenomeni di danneggiamenti e incendi, astrattamente ricollegabili al racket delle estorsioni, sono risultati delle simulazioni. Vi è stato l’arresto negli anni scorsi di un importante latitante affiliato alla ’ndrangheta calabrese, ma è stato un episodio isolato.
Un discorso a parte merita il fenomeno della prostituzione. All’inizio della mia permanenza a Terni, tra il 1998 e il 1999, è stata evidenziata la presenza di un gruppo criminale di nigeriani che controllava la prostituzione di africane sulla strada che conduce da Terni a Rieti. Ad ogni donna erano assegnate piazzole di sosta e l’organizzazione interveniva violentemente contro chi non rispettava il territorio. Grazie alla collaborazione delle ragazze sono stati arrestati gli sfruttatori ed il fenomeno è cessato. Recentemente ha ripreso piede la prostituzione di donne africane, questa volta gestite da un italiano, anch’egli poi arrestato. Negli anni scorsi è stato sgominato un clan albanese che gestiva la prostituzione di donne dall’Est all’interno della città.
Altre importanti operazioni sono state condotte contro l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della prostituzione all’interno di nights clubs. L’interesse anche preventivo verso ogni sorta di fenomeno di questo genere è e resta alto.
A Terni ci sono problemi dal punto di vista della vendita e del traffico di stupefacenti?
In effetti questo è il dato che suscita più attenzione. A Terni, un po’ in controtendenza, è ancora fiorente il consumo, e di conseguenza lo spaccio, di eroina. Si registrano overdose anche mortali ed anche i dati del contrasto (circa 70 arresti all’inizio del 2004) confermano che il consumo e lo spaccio di droga sono fenomeni piuttosto diffusi. Un discorso simile vale per la cocaina, talvolta spacciata da personaggi insospettabili, per l’hashish e l’ecstasy. Questa nuova droga, legata al mondo delle discoteche, è in aumento. Vi è stata una forte opera di contrasto con il sequestro di migliaia di pasticche; si è potuto così evidenziare l’esistenza di un’attiva rete di spacciatori per lo più giovanissimi.
Quello della droga è un problema complesso che necessita di un approccio culturale, multidisciplinare e preventivo e dunque non solo repressivo. In tale ottica rientrano alcuni incontri tra la questura e le scuole di Terni volti a sensibilizzare i giovani sulle problematiche afferenti. Ciò, nell’ottica di un’attenzione al mondo giovanile nel suo complesso, nel tentativo di una partecipata educazione alla legalità ed al rispetto di se stessi, quale ineludibile presupposto per il rispetto degli altri.
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