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Dicembre/2004 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Cultura
La Scala rinata
di Carlo Rodorigo

Con orgoglio ed emozione Milano ha salutato il teatro "alla Scala" ritrovato; la "Scala" riconsegnata a Milano dopo quasi tre anni di restauri.
Un colpo alla sindrome del declino con l'impegno dell'arte, della cultura e della modernità contro la sfiducia e il pessimismo.
Rinasce la fiducia, che spronerà ad una nuova rinascita, imprese, lavoratori, multinazionali e a tutto il mondo produttivo. L'orgoglio della città rinasce per riunire ciò che rimaneva della cultura, della società, dell'economia e della politica.
Bentornata "Scala". Dopo il tempo degli sguardi furtivi attraverso la recinzione alzata per i restauri, finalmente Milano ha teso l'orecchio ai suoni che sono usciti da un teatro tecnologicamente rinnovato e sicuro.
Questo edificio del 1778 è stato completamente rifatto per essere consegnato ai posteri con un'anima antica ma con la struttura architettonica nuova, capace di aumentare le sue capacità.
La sera dell'8 dicembre la complessa macchina scenica ha sfidato la sua prima prova con un'opera dimenticata per 226 anni ("Europa riconosciuta" di Salieri), direttore d'orchestra Riccardo Muti, regista Luca Ronconi e scenografo Pier Luigi Pizzi.
Il maestro Muti ha vinto la sua battaglia culturale. Quando il maestro scelse "Europa riconosciuta" per l'inaugurazione della nuova Scala in molti la catalogarono come una stravaganza, per la lontananza nel tempo della composizione e per valore del compositore dell'opera conosciuto in modo errato, forse attraverso un film su Mozart che denigrò un musicista senza conoscerlo bene.
Quest'uomo, Antonio Salieri, nell'opera racconta gli omori e le lotte per il trono di Europa, principessa di Tiro; opera rappresentata una sola volta al "Teatro alla Scala", in occasione della sua inaugurazione il 3 agosto 1778, e talmente sconosciuta da far credere che venisse oggi eseguita in omaggio alla Comunità Europea.
Poco sappiamo di Antonio Salieri, compositore italiano nato a Legnago, Verona, nel 1750 e morto a Vienna nel 1825, fu compositore tra i maggiori del suo tempo anche se le sue opere sono oggi dimenticate.
A 16 anni giunse a Vienna condottovi da Gassmann, compositore di corte. Nella capitale austriaca ebbe occasione di conoscere vari musicisti, tra i quali Scarlatti che lo incoraggiò a perfezionare gli studi di composizione già iniziati a Legnago e continuati a Venezia.
Salieri esordì con lavori più o meno interessanti. Nel 1774 succedette a Gassmann come compositore di corte. Ebbe quindi l'incarico di ricostituire la compagnia dell'opera italiana, precedentemente soppressa. Nel 1778 fece rappresentare a Milano la sua opera "Europa riconosciuta" quindi a Venezia "La fiera di Venezia" e a Roma "La scola de' gelosi".
Tornato a Vienna nel 1780 compose "Les Damaides", dramma che resta il suo capolavoro e che venne rappresentato con grande successo a Parigi nel 1784. Seguiranno in tutto una quarantina di opere, oltre a una "Messa di Requiem".
Nell'ultima parte della sua vita si dedicò all'insegnamento ed ebbe tra i suoi allievi Beethoven, Schubert e Liszt.
Il maestro Muti grande estimatore del compositore è rimasto incantato dalla musica, dalla potenzialità delle note di Salieri, personaggio che nella storia non ha avuto simpatia e fortuna. Quella di Muti era sembrata una scelta artistica estrosa per un'opera oscura e lontana dal nostro mondo. Una scelta stravagante per chi era abituato ad aprire la stagione operistica con le grandi opere del melodramma.
Muti ha sostenuto la sua scelta riconoscendo a Salieri il ruolo di compositore di grande valore innovativo. Questo il motivo per cui Muti ha portato "alla Scala" Salieri liberandolo dai pregiudizi e realizzando un suo sogno.
Ora il "Teatro alla Scala" avrà appuntamenti importanti. Un repertorio fra i migliori con opere nuove e opere che sono state trascurate. Ci saranno insigni direttori.
L'opera lirica è una forma d'arte che viene da un tempo in cui era l'intrattenimento massimo e senza concorrenza. Oggi, a dispetto di tutto, regge ancora il suo prestigio nel mondo.
Gli onori di casa, la serata della inaugurazione, sono stati fatti dal premier Silvio Berlusconi accompagnato dalla moglie e dalla figlia in assenza del presidente Azeglio Ciampi in viaggio in Cina.

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