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Dicembre/2004 - Interviste
Olimpionici
"A Pechino per un altro oro"
di a cura di Carlo Lania

Valentina Vezzali, agente di Polizia, con l’oro ad Atene, ha eguagliato il record dell’ungherese Elek. Anche se eccelle nel fioretto, la sua ambizione è “servire la gente” in divisa


Di mollare proprio adesso non ci pensa neppure. Anzi, l’obiettivo semmai, è tutto l’opposto: testa bassa e avanti tutta fino al 2008 quando, a Pechino, tenterà il tutto per tutto pur di conquistare il terzo oro olimpico consecutivo ed entrare così definitivamente nella leggenda: "Allora sì, se ci riuscirò avrò fatto qualcosa che lascerà il segno", dice Valentina Vezzali, 30 anni di Jesi, "regina del fioretto" che il 18 agosto ha vinto la finale tutta azzurra che la contrapponeva a Giovanna Trillini alle Olimpiadi, eguagliando così il record dei due ori olimpici dell’ungherese Elek. Da quel momento, da quando è scesa dalla pedana di Atene urlando di gioia, per lei superare quel record è diventato il nuovo traguardo, la mèta da raggiungere. Intanto, fino a quel giorno, c’è tempo anche per la vita privata e per scelte non meno importanti e impegnative. Come, ad esempio, la decisione di fare un figlio, annunciata subito dopo la vittoria olimpica.

Quindi quella di Atene non è stata la sua ultima Olimpiade?

Certo che no. Ad Atene ho detto che avrei continuato almeno fino alle prossime Olimpiadi di Pechino del 2008, anche perché ad Atene ho vinto il mio secondo oro olimpico individuale di seguito dopo Sidney, eguagliando il record che apparteneva a un’ungherese che lo conquistò 56 anni fa e quindi, visto che i record sono fatti per essere superati, mentre io l’ho semplicemente eguagliato, ho detto che vorrei arrivare a Pechino 2008 per provare a superarlo e vincere la terza Olimpiade di seguito. E oltremodo mi piacerebbe anche, ovviamente me lo dovrò meritare cercando di continuare a vincere come ho sempre fatto in questi anni, mi piacerebbe anche essere l'alfiere della nazionale italiana, quindi di portare la bandiera alla cerimonia di apertura.

Glielo chiedevo perché si è parlato di alcune sue scelte di vita molto importanti ma esterne allo sport.

Sicuramente il fatto di aver detto di voler fare un figlio non significava assolutamente che avrei voluto smettere di fare attività agonistica. Ci sono tante mamme che lavorano e fanno lavori normali e crescono i propri figli, ci sono tante atlete che sono mamme e continuano a fare le atlete e continuano a vincere. Quindi sicuramente il fatto di fare un passo importante nella sfera privata non credo che possa pregiudicare una cosa alla quale tengo tanto.

Lo accennava prima: lei ha vinto l’oro al fioretto ad Atene e Sidney entrando nella leggenda di questo sport. Che effetto le fa?

Ancora non mi sento di essere arrivata alla leggenda. Secondo me la consacrazione potrebbe avvenire con Pechino 2008. Sicuramente ancora ne devo fare di strada perché possa lasciare un segno indelebile e perché prima che arriva un’altra atleta che faccia i miei stessi risultati possano passare tanti anni.

Quindi un terzo oro al fioretto?

Sì, sperando di non dover cambiare arma. Questo sicuramente dipenderà molto dalla Federazione internazionale scherma, io spero che reintroducano anche la prova a squadre dalla prossima Olimpiade e sicuramente ai mondiali del 2005 sapremo come stanno le cose...

Atleta e campionessa olimpionica, ma lei è anche un’agente di Polizia. Perché questa scelta della divisa?

Perché fin da quando ero ragazzina mi piaceva l’uniforme, perché credo che la Polizia sia un corpo molto importante che deve stare a contatto con la gente e quindi che aiuta la gente ed è un lavoro che richiede sicuramente tanta forza e tanta volontà, che io credo di avere e quindi credo che mi stia a pennello.

A parte l’attività agonistica dove è in servizio?

Io appartengo al gruppo sportivo Fiamme oro, quindi appartengo alla sezione sportiva. Una volta che finirò la mia attività sportiva mi piacerebbe diventare commissario e quindi sicuramente andrò in qualche altro ramo.

Lei considera l’11 settembre un giorno particolarmente importante?

Credo che da quel giorno purtroppo siano cambiate tante cose e nel mondo non si viva più tranquillamente come abbiamo sempre vissuto e quindi sicuramente non stiamo attraversando un bel periodo, anche se mi auguravo che le Olimpiadi potessero portare un po’ di pace.

Un po’ della tensione dovuta alla guerra si è vissuta anche al villaggio olimpico di Atene.

Si, anche perché durante le olimpiadi è stato ucciso il giornalista italiano, quindi questo spirito di pace non è regnato.

E’ vero che il suo personaggio preferito è Karol Wojtyla?

Sì, il Papa è una grandissima persona, è la persona più forte che esista sulla terra e credo proprio che Dio è con lui.

Lei è credente?

Sì, sono credente.

Cambiamo completamente genere di domanda. E’ vero che crede agli extraterrestri?
Sì credo che comunque esistano altre forme di vita e che ci siano tante altre terre nell’universo. Ovviamente l’universo è infinito, non si può misurare. Noi siamo semplicemente una piccola realtà e sicuramente non saremo soli.

Vezzali-Trillini: più amiche o rivali?

Compagne di squadra. Ovviamente quando siamo in ritiro o siamo in giro per le gare ci parliamo tranquillamente, ceniamo insieme a tutte le altre e facciamo una vita di gruppo. Quando siamo in pedana è una rivale come lo sono tutte le altre quando ti metti la maschera e ti devi misurare con loro.

Chi le sta vicino la descrive come una persona ingenua nella vita di tutti i giorni, che però si trasforma una volta salita in pedana. E’ così?

Sì è vero, sono molto ingenua e credo di aver letto in un’intervista che ha rilasciato il mio commissario tecnico che sono talmente ingenua che potrebbero vendermi il Colosseo, e credo che sia proprio vero. Credo nella bontà delle persone, credo che le persone siano tutte buone e purtroppo sono tanto ingenua. Però è vero che quando salgo in pedana penso a fare il mio dovere, penso a mettere una stoccata dopo l’altra e penso a cercare di mettercela tutta e a piazzare l’ultima stoccata.

Cosa ha provato dopo l’ultima stoccata data ad Atene?

Lì sul momento non capivo nulla. sentivo il coro del pubblico, avevo mio marito affianco, avevo mia mamma, non capivo più nulla.

Il futuro adesso è Pechino.

Sì sicuramente il mio futuro in questo momento è Pechino. Ovviamente ho imparato che prima di arrivare a un appuntamento importante ci sono tanti appuntamenti intermedi e da qui a quattro anni ci saranno tante gare ovviamente tutte importanti, perché saranno tutte di preparazione ovviamente con un grado diverso, e queste gare sicuramente mi permetteranno di arrivare a Pechino al meglio.


Il palmares di Maria Valentina Vezzali

Nasce a Jesi il 14 febbraio 1974; è alta m 1,64 e pesa 53 kg.

Olimpiadi:
Atene 2004 (medaglia d’oro individuale); Sidney 2000 (medaglia d’oro individuale e medaglia d’oro a squadre); Atlanta 1996 (medaglia d’argento individuale e medaglia d’oro a squadre).

Mondiali:
1999/2001/2003 (medaglia d’oro); 1994 (medaglia d’argento);
1995/1998 (medaglia di bronzo).

Coppe del Mondo:
1996/1997/1999/2000/2001/2002/2003/2004 - 1° posto individuale

Campionati europei:
1996/1997/1999/2000/2001/2002/2003/2004 - 1° posto individuale.

Giochi Mondiali Militari:
1999/2003 medaglia d’oro individuale e medaglia d’oro a squadre.

Universiadi:
1995/1997/1999/2001 medaglia d’oro individuale;
1999 medaglia d’oro a squadre;
1995/1997/2001 medaglia d’argento a squadre.

Campionati italiani:
1992/1994/1995/1996/1997/1998/1999/2000/2001/2003/2004 medaglia d’oro individuale; 2002 medaglia di bronzo individuale; 6 volte medaglia d’oro a squadre con il Club scherma di Jesi e 3 volte medaglia d’oro a squadre con le Fiamme Oro della Polizia di Stato.

Pratica anche tennis, surf e canoa.




Le “Fiamme Oro” ad Atene

Un buon bottino quello delle Fiamme Oro alle Olimpiadi di Atene 2004. Il gruppo sportivo della Polizia di Stato, che proprio quest’anno compie 50 anni, ha conquistato due ori e tre bronzi. Rispetto a Sydney 2000 il medagliere è stato meno cospicuo (lì ci furono cinque ori, due argenti e tre bronzi) ma in quell’occasione il numero degli atleti-poliziotto era superiore.
Le medaglie che ricordiamo a questi giochi sono comunque tutte di valore: ha iniziato la “regina del fioretto” Valentina Vezzali che è riuscita nella storica impresa di ripetersi dopo Sydney 2000, vincendo l’oro nella finale tutta azzurra con la conterranea Giovanna Trillini, seguita dall’agente Simone Vanni che ha conquistato il gradino più alto del podio nel fioretto maschile a squadre.
Un bronzo quasi inatteso è giunto poi dal canottaggio: i Fiamme Oro Salvatore Amitrano e Lorenzo Bertini hanno raggiunto il terzo posto nella categoria “4 senza leggeri”. Infine l’agente Roberto Cammarelle, atleta di spicco del pugilato italiano nella categoria supermassimi ha ottenuto un bronzo e un rimpianto: non essere riuscito a battere quello che ormai è da considerare la sua “bestia nera”, il russo Povetkin, campione del mondo che lo ha già battuto quattro volte. Ma anche la soddistazione di essere la zattera su cui la boxe italiana si è salvata dal naufragio, visto che gli altri atleti sono usciti chi prima chi dopo, tutti.
Una piccola curiosità e soddisfazione riguarda Stefano Baldini, oro olimpico nella maratona, azzurro appartenente al club aziendale Corradini, con un passato da Fiamme Oro: ha infatti svolto il servizio militare di leva nel gruppo sportivo della Polizia di Stato!
Un grazie speciale anche al giovanissimo Francesco Dell’Uomo, appena diciassettenne, che ha raggiunto un onorevolissimo nono posto nei tuffi, che in prospettiva delle prossime Olimpiadi di Pechino 2008 non può che far sognare.
Le Fiamme Oro hanno dimostrato di rappresentare un grande patrimonio dello sport italiano: nei 9 centri sportivi nazionali si formano atleti che si preparano in 34 discipline che contribuiscono al successo dello sport italiano.

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