Kamal Nawash, leader dei “Musulmani progressisti” intervistato a Washington, riafferma il totale rifiuto del terrorismo e della distinzione fra “buono” e “cattivo”. Orgogliosi della loro fede, ma critici nei confronti degli eccessi di qualunque tipo
Sono orgogliosi della loro fede ed al contempo critici. Musulmani e contro il terrorismo. Senza se e senza ma. Senza distinzioni fra terrorismo buono o cattivo. Sostengono la causa palestinese senza demonizzare Israele. Condannano l’antisemitismo. Credono nella laicità dello Stato. Lottano affinchè nel mondo musulmano ci sia l’autocritica. Sostengono a spada tratta i diritti delle donne. Sono i musulmani progressisti. Riuniti nel gruppo Free Muslims Coalition against Terrorism. Kamal Nawash, 34 anni, di origini palestinesi, è il leader del gruppo.
Signor Nawash, come è nata l’idea di creare Free Muslims Coalition against Terrorism?
Abbiamo avuto l’idea da musulmani che non credevano che l’attuale leadership musulmana stesse assumendo un ruolo responsabile nel combattere il terrorismo e l’estremismo. Siamo convinti di avere un problema con l’estremismo all’interno della nostra comunità e che solo i musulmani moderati possono sconfiggere i musulmani estremisti.
Quale è il modo migliore per combattere il terrorismo? Ritiene che le attuali politiche stiano funzionando?
Per comprendere a fondo la questione bisogna capire la causa profonda del terrorismo. La causa profonda del terrorismo islamico è un’ideologia chiamata “Islam politico”. L’islam politico è il desiderio da parte degli estremisti musulmani di creare un impero musulmano fondamentalista composto da ogni nazione musulmana. Questo desiderio di creare un impero musulmano è basato sul concetto che la modernità sia un pericolo per l’Islam e dall’idea che la comunità musulmana si sia estraniata da Dio e che se ci fosse un ritorno ad una stretta interpretazione dell’Islam basata sulla Sharia allora i problemi del mondo musulmano sarebbero risolti. Si tratta di una mentalità fatta di paranoia, ignoranza, paura e del rigetto della laicità che ispira il terrorismo islamico. L’Islam politico è cresciuto ad una velocità folle dagli anni 80. In maniera simile al diffondersi del comunismo, l’appello per la creazione di stati islamici ha guadagnato un seguito sostanziale tra i poveri, i senza lavoro e i disperati. Tutti costoro, disillusi, credono che la creazione di stati islamici e l’applicazione della sharia risolverà tutti i loro problemi. In realtà, ogni moderno esempio di stato islamico, che sia in Afghanistan, Iran, Sudan o in Nigeria ha avuto come risultato la guerra, il terrorismo, l’ineguaglianza per le donne e i non-musulmani, la povertà e un ritorno all’era medioevale.
Il terrorismo è il risultato naturale dell’Islam politico perché coloro che vogliono gli stati islamici credono di attuare il volere di Dio e che, indipendentemente da quanto barbariche possano essere le loro tattiche, Dio sarà contento perché il loro obbiettivo è “nobile”. Per queste ragioni la guerra al terrorismo non sarà vinta finchè il mondo non incominci una battaglia ideologica con gli estremisti musulmani e con coloro che vogliono la creazione di stati islamici. Il mondo deve sfidare ideologicamente il pensiero degli estremisti e aiutare lo sviluppo di organizzazioni di musulmani progressisti che si uniscano alla battaglia contro l’estremismo islamico.
Il mondo civilizzato deve capire e i musulmani moderati devono ammettere che gli estremisti islamici non sono un piccolo numero di persone ai margini della società. Il loro numero è molto elevato e godono di un sostegno popolare più forte di quanto chiunque voglia ammettere. Gli islamici hanno penetrato molte organizzazioni musulmane nel Medio Oriente e negli Stati Uniti. Questo è il motivo per cui molte delle organizzazioni musulmane negli Stati Uniti o altrove hanno rifiutato un approccio di tolleranza zero contro il terrorismo. Queste organizzazioni dichiarano di essere contro il terrorismo. In ogni caso condannano il terrorismo in generale fin tanto che non devono dare dettagli. Per esempio, le organizzazioni musulmane nordamericane rifiutano di chiamare Hamas un’organizzazione terroristica. Questo perché condividono l’ideologia di Hamas e il suo appello per la creazione di stati islamici. Fino a quando le organizzazioni e i leader partner degli Stati Uniti non avranno un approccio di tolleranza zero verso il terrorismo e non presentino una sfida ideologica all’estremismo islamico, la guerra contro il terrorismo non sarà vinta. Oltretutto, dobbiamo continuare a cercare soluzioni che appianino le dispute nel mondo musulmano.
Un esempio è il conflitto israelo-palestinese. Niente può contribuire a vincere la guerra al terrore che risolvere questo conflitto. Nessun’altra tematica è stata usata più frequentemente per giustificare il terrorismo globale che il cosidetto sostegno alla causa palestinese. La Palestina e la sofferenza dei palestinesi è l’unica e più importante tematica che unisce l’intero mondo arabo e musulmano. Nessun altro argomento risveglia la passione degli arabi e dei musulmani quanto il conflitto israelo-palestinese. Questo conflitto è cosi’ importante per gli arabi e per i musulmani che ogni gruppo terrorista dal Marocco all’Indonesia che cerca seguito e legittimazione, pone la “liberazione” della Palestina al centro delle rivendicazioni. Per esempio Saddam Hussein ha risposto alla richiesta della comunità mondiale di lasciare il Kuwait insistendo che prima Israele evacuasse Gaza e la West Bank.
Osama Bin Laden ha anche invocato la questione palestinese per giustificare l’11 settembre. L’Iran ha fatto della questione palestinese la priorità della sua politica estera fin dalla rivoluzione islamica del 1979. Muqtadar Al-Sadr ha cercato di aumentare la sua credibilità ponendo sullo stesso piano la sofferenza degli iracheni e quella dei palestinesi.
In riferimento a questo trend, Ibrahim Bayram, un analista del quotidiano libanese An-Nahar, ha recentemente dichiarato: “Sia in Libano che in Palestina, gli Hezbollah considerano la resistenza all’occupazione israeliana parte della lotta, se la rivolta palestinese finisce, allora la giustificazione della stessa esistenza militare degli Hezbollah finisce anch’essa. L’adozione strategica della causa palestinese da parte delle organizzazioni terroristiche ha reso difficile per gli arabi e i musulmani di pace attaccare queste associazioni la cui sola base di legittimazione proviene dall’adozione della causa palestinese e dal loro obbiettivo pubblicizzato di porre fine alla sofferenza dei palestinesi.
Mentre respingiamo l’utilizzo della causa palestinese come scusa per l’utilizzo del terrore, crediamo che gli Stati Uniti devono impegnarsi al massimo nel portare la pace tra i palestinesi e gli israeliani. Il Presidente Bush deve mettere tutto il peso degli Stati Uniti per risolvere la questione. Dopo la prima guerra del golfo, il Presidente Bush padre, ha capito l’importanza della questione palestinese e ha fatto quello che ha potuto per riunire le parti insieme. Anche il Presidente Clinton ha capito il peso del conflitto israelo-palestinese ed è stato instancabile nel condurre le parti insieme. George W. Bush deve continuare il percorso intrapreso da Bush padre e fare il possibile per portare la pace tra i palestinesi e gli israeliani.
Che ci piaccia o no, la sofferenza dei palestinesi è condivisa da oltre un miliardo di arabi e di musulmani. Questo fatto è stato manipolato dalle organizzazioni terroristiche per reclutare nuove persone per le loro cause diaboliche. Cercando di risolvere il conflitto israelo-palestinese gli Stati Uniti possono neutralizzare quella che è l’arma di reclutamento più efficace per i terroristi.
Ci sono solo quattro milioni di palestinesi nella West Bank e a Gaza. Il mondo ha speso centinaia di milioni di dollari nella guerra contro il terrore. Spendere una frazione di questi soldi per migliorare la vita dei palestinesi e per portare la pace alla Palestina e ad Israele sarà un gran contributo per vincere la guerra globale contro il terrore.
Altre tematiche con le quali dobbiamo confrontarci sono la corruzione nei paesi musulmani e il convincere gli iracheni che gli Stati Uniti non vogliono stare in Iraq per sempre.
Quanto è importante, secondo i vostri esperti, un cambiamento della politica energetica verso fonti rinnovabili come modo per non finanziare, indirettamente attraverso il petrolio, il terrorismo?
Non è una vera soluzione. Le nazioni non possono alterare artificialmente la domanda per il petrolio. L’11 settembre ci ha mostrato che non ci vogliono molti soldi per creare la distruzione di massa. Semplicemente si tratta di un fattore irrilevante.
Cosa ne pensa delle politiche multiculturali che, nel nome del rispetto delle differenze, aprono nuovi spazi per l’indottrinamento islamico?
Pensiamo che il mondo deve rendersi conto che gli estremisti islamici sono sofisticati nel reclutare nuove persone e che il loro fine ultimo è la creazione di un impero teocratico mondiale. Come ho spiegato prima, fanno leva sulla sofferenza dei musulmani per guadagnare nuove reclute e il mondo deve tenerli d’occhio.
Pensa che tutti i musulmani debbano osservare le leggi nei paesi in cui vivono senza chiedere eccezioni o trattamenti particolari?
Si, le nazioni hanno il diritto di fare rispettare le proprie leggi a tutte le persone che vivono in quel dato paese.
Perché sostiene la separazione tra lo stato e la chiesa?
La storia ci ha mostrato che esiste una credenza popolare tra molti musulmani che il miglior modo di gestire i vari stati è la creazione di stati islamici. Vedono l’Islam come una risposta ai regimi totalitari che attualmente li governano.
L’Iraq è il caso più recente in cui la fine di uno stato laico ha avuto come prodotto un forte movimento da parte del clero islamico per creare una teocrazia invece di una democrazia laica. Purtroppo molti musulmani nel Medio Oriente fanno l’equazione fra laicità e fallimento. Il ventesimo secolo ha visto la creazione di stati “laici” musulmani dal Marocco all’Iran. Come possiamo constatare guardando le statistiche di sviluppo della regione, molti di questi stati non hanno portato pace e prosperità ai loro cittadini. Molti di questi “moderni” stati arabi hanno portato ai loro cittadini repressione, guerra e povertà.
Questi stati differiscono nel loro orientamento ufficiale: alcuni sono basati sul capitalismo, altri sul socialismo o sul comunismo. In ogni caso, indipendentemente dal loro orientamento ufficiale condividono il fatto di essere amministrati a livello centrale e di aver fallito nel portare ai propri cittadini prosperità e pace.
L’equazione laicità e fallimento è stata propagandata con successo dagli estremisti musulmani. Ancora più pericoloso della creazione di stati islamici isolati è il fatto che gli estremisti odierni cercano di creare un impero musulmano basato sulla constatazione che i musulmani non sono sufficientemente religiosi e che se ritornassero ad una stretta interpretazione dell’Islam, allora i problemi nel mondo musulmano sarebbero risolti. Infatti la risposta comune di molti cittadini del Medio Oriente è “abbimo provato il capitalismo, abbiamo provato il socialismo e abbiamo provato il comunismo e abbiamo sempre fallito quindi lasciateci provare l’Islam”.
Crediamo che questo ragionamento è profondamente falsato. L’Islam è una religione, non un codice per la creazione di uno stato moderno. Il Corano non contiene sufficienti linee guida per la creazione di uno stato. Tutti gli stati moderni che sono stati fondati ed ispirati dagli estremisti islamici sono fascisti, reazionari, impoveriti e non mostrano i principi della democrazia.
Crediamo che i musulmani debbano essere rieducati riguardo ai benefici della laicità e che il fallimento dei loro governi nel portare loro pace e prosperità non sia dovuto al fatto che gli stati erano laici. La democrazia non può vincere finchè il terrorismo non sia sconfitto e l’estremismo islamico non sia discreditato.
Riceve minacce per quello che sta facendo?
Si, molte.
Come è la relazione tra Free Muslim Coalition against Terrorism è la comunità musulmana negli Stati Uniti?
Alcuni ci odiano e altri ci amano. Facciamo un appello ai musulmani che non si sentono a loro agio con lo status quo e che vogliono cambiare. Diamo loro una strada per unirsi con coraggio e sfidare gli estremisti e quelli che vogliono le teocrazie.
Pensa che i musulmani progressisti stiano ricevendo abbastanza attenzione dai media?
Assolutamente no!
Perché considera importanti i diritti delle donne?
Crediamo fermamente che l’uguaglianza per le donne musulmane sia essenziale per lo sviluppo del mondo musulmano e per la sconfitta del terrorismo. Le società che sono strettamente patriarcali in cui le donne hanno poco o nessun peso all’interno della famiglia indirettamente insegnano ai bambini ad accettare una forma di governo e di presa di decisione autoritaria. Questo tipo di società incoraggia la gente a sentire la voce più forte che è spesso quella degli estremisti islamici. Parte del successo dei musulmani estremisti riposa sulla mancanza di sfide dirette ed aggressive da parte dei musulmani amanti della pace alla loro interpretazione medioevale dell’Islam.
Promuovere una società in cui le donne siano partner indipendenti e pensanti invece di serve che si limitano a prendere ordini dai loro mariti è essenziale per lo sviluppo di una società democratica.
La mancanza di eguale accesso alle opportunità per le donne danneggia lo sviluppo economico da tutti i punti di vista. Le società sono composte da persone con vari livelli di intelligenza e di abilità. Quando una nazione priva le donne, che sono almeno il 50% della popolazione, di eguali opportunità per raggiungere il loro pieno potenziale, lo sviluppo sociale ed economico ne risulta danneggiato.
Purtroppo una delle conseguenze dell’aumento dell’estremismo islamico è la limitazione dei diritti delle donne. Se i diritti delle donne all’interno del mondo musulmano variano da nazione a nazione, crediamo che i musulmani moderni debbano accettare le donne come eguali membri della società e non limitare la possibilità di una donna di raggiungere il suo pieno potenziale.
Come procede la collaborazione con le Forze di polizia?
Abbiamo un programma chiamato “Eye on extremism” in cui incoraggiamo i musulmani a riportarci incidenti di estremismo o qualunque altra cosa sia sospetta. Quando abbiamo informazioni utili le passiamo alle autorità di competenza.
Cosa suggerirebbe alle Forze di polizia europee per meglio combattere il terrorismo e formare alleanze con gruppi come il vostro?
La Polizia europea deve lavorare in stretta collaborazione e formare alleanze con i musulmani progressisti. Se si può instaurare una relazione genuina, quei musulmani possono aiutare la polizia nel lavoro di intelligence e nella lotta contro il terrore. Ritengo sia anche importante avere musulmani progressisti all’interno delle Forze di polizia. Spesso possono capire dei meccanismi che i non-musulmani non comprendono.
Siamo davvero dispiaciuti per l'11 settembre?
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Dopo numerose ammissioni di colpa da parte di Bin Laden e altrettanto numerose ammissioni che vanno nello stesso senso da parte dei membri di Al-Qaeda che sono stati catturati, noi ci chiediamo se la leadership musulmana avrà la dignità ed il coraggio di scusarsi per l’11 settembre. Se non per l’11 settembre chiederemo scusa per l’eccidio degli scolari in Russia? Se non per la Russia, chiederemo scusa per le bombe ai treni a Madrid? Se non per la Spagna, chiederemo scusa per gli attentati suicidi negli autobus, nei ristoranti e in altri posti di ritrovo pubblico (in Israele)? Se non per gli attentati suicidi, chiederemo scusa per le barbariche decapitazioni di esseri umani? Se non per le decapitazioni, chiederemo scusa per gli stupri e gli omicidi di centinaia di vittime innocenti in Darfour? Se non per il Darfour, chiederemo scusa per la distruzione di due aerei russi da parte di donne musulmane? Per che cosa chiederemo scusa? Che cosa ci vuole perché i musulmani capiscano che stiamo fronteggiando una crisi che è più devastante dell’epidemia dell’Aids? Che cosa ci vuole perché i musulmani capiscano che esiste un vasto movimento diabolico che sta trasformando quella che era una religione pacifica in una setta?
Si sveglieranno i musulmani prima che sia troppo tardi? O continueranno ad addossare la colpa agli ebrei e all’immaginaria cospirazione ebraica? L’addossare tutti i problemi dei musulmani sugli ebrei è un cancro che sta distruggendo la società musulmana dall’interno e deve fermarsi.
I musulmani devono guardare al loro interno e fermare tanti dei nostri leader religiosi che passano la maggior parte dei loro sermoni a predicare odio, intolleranza e la guerra santa. Non dovremmo avere paura di ammettere che come musulmani abbiamo un problema con l’estremismo violento. Non dovremmo avere paura di ammettere che così tanti dei nostri leader religiosi meritano di essere dietro le sbarre e non dietro il pulpito. Solo i musulmani moderati possono sfidare e sconfiggere i musulmani estremisti. Non possiamo più permetterci di stare zitti. Se rimaniamo in silenzio con l’estremismo all’interno della nostra comunità allora non dovremmo pretendere che nessuno ci ascolti quando ci lamentiamo degli stereotipi e della discriminazione da parte dei non-musulmani; non dovremmo stupirci di essere controllati agli aeroporti. Per dirla semplicemente, non solo i musulmani devono unirsi alla guerra contro il terrore, ma devono essere quelli che conducono questa guerra.
Riguardo al chiedere scusa, non aspetteremo che i nostri leader religiosi e i nostri “intellettuali” facciano la cosa giusta. Invece, cominceremo a chiedere scusa per l’11 settembre. Ci dispiace davvero che 3.000 persone siano state uccise nel nostro nome. Non dimenticheremo mai la vista delle persone che si lanciavano da due dei palazzi più alti del mondo sperando che se avessero mosso le braccia abbastanza velocemente sarebbero riusciti a volare e a sopravvivere a morte sicura per il fuoco. Ci dispiace per aver addossato la colpa dell’11 settembre agli ebrei o al governo americano. Ci dispiace davvero per l’omicidio di più di 300 tra adulti e bambini in Russia. Ci dispiace davvero per l’omicidio dei passeggeri dei treni in Spagna. Ci dispiace davvero per tutte le vittime degli attentati suicidi (in Israele). Ci dispiace davvero per le decapitazioni, i rapimenti, e per tutte le atrocità commesse dai musulmani nel mondo. Ci dispiace davvero per un’educazione religiosa che produce assassini invece di educare le persone a fare del bene al mondo. Ci dispiace davvero di non aver preso il tempo di insegnare ai nostri figli la tolleranza ed il rispetto per gli altri. Ci dispiace davvero per non esserci sollevati contro i dittatori che hanno dominato il mondo musulmano per decadi. Ci dispiace davvero per aver permesso che la corruzione diventasse così comune nel mondo musulmano che molti tra i nostri giovani hanno perso la speranza. Ci dispiace davvero per aver permesso ai nostri leader religiosi di relegare le donne allo stato di cittadini di quarta classe nel migliore dei casi e di essere sub-umani nel peggiore.
Ci dispiace davvero.
Kamal Nawash >>
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