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ottobre/novenbre/2004 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
L'uomo e l'acqua
di Carlo Rodorigo

L’esistenza della vita animale e vegetale è condizionata dalla presenza dell’acqua che è componente essenziale di ogni organismo come equilibratore dei processi vitali.
L’acqua è l’elemento più diffuso in natura nei suoi tre stadi: solido, liquido e aeriforme e ricopre la superficie terrestre in misura del 70%.
La formula del prezioso elemento è semplice: H2O (idrogeno e ossigeno) che tutti più o meno conosciamo.
I tessuti umani interessati al metabolismo sono quelli più ricchi di acqua; infatti se si “instaura” un processo di disidratazione nel corpo diminuiscono le attività vitali e si giunge al letargo e alla morte. Nella vita vegetale l’acqua stimola le funzioni vegetative e, unita all’anidride carbonica, partecipa al processo di fotosintesi, ed alla determinazione della germinazione. L’acqua è una materia d’importanza capitale nelle industrie, previe analisi per determinare le sostanze organiche, la durezza in essa contenuta. Per quanto riguarda l’acqua, introdotta nell’organismo umano, serve a soddisfare quelle richieste di origine biologica purché adatta a tale scopo. L’acqua si può ritenere potabile quando è limpida, fresca, incolore, inodore, insapore (o di sapore gradevole), priva di sostanze chimiche nocive, fermi di malattie infettive e parassitarie, deve cioè essere igienicamente buona per composizioni chimica e purezza batteriologica.
Gli italiani, nella classifica internazionale, sono le persone che bevono più acqua in Europa, scegliendo l’acqua minerale.
L’acqua bevuta nel nostro Paese si aggira sui 150 litri pro capite l’anno, con un consumo più alto nel Mezzogiorno e nelle isole. Ma in continuo aumento anche al Nord. L’acqua che si preferisce è l’acqua “liscia”, seguita da quella gasata. Soltanto due italiani su dieci bevono l’acqua “di rubinetto”, anche se, nella maggior parte dei casi, è di buona qualità.
La produzione di acque minerali lanciata sul mercato dalla pubblicità, cresce in continuazione. Un successo dovuto a diversi fattori. Innanzitutto è dato dai vari tipi di acque che sgorgano da numerose sorgenti tra rocce granitiche e vulcaniche che filtrano l’acqua e l’arricchiscono di minerali.
Per la salute del corpo l’acqua è il primo e più importante elemento. Forse troppo facilmente crediamo che l’acqua migliore e potabile sia quella minerale imbottigliata. In realtà, l’acqua “di rubinetto”, sottoposta a controlli regolari e severi, è più fresca poiché da quando sgorga dalla fonte resta in “circolo” soltanto qualche giorno, mentre l’acqua minerale imbottigliata può essere conservata fino ad un anno e mezzo. E’ vero che i controlli sulle acque minerali italiane sono migliori in assoluto di ogni altro paese, ma ricordiamo che l’acqua del rubinetto è potabile per legge, e quando arriva nelle nostre case è totalmente disinfettata.
Nel settore delle acque minerali sono impiegati geologi, chimici, biologi, se seguono l’acqua dalla sorgente all’imbottigliamento che avviene in ambiente sterile.
L’Unione Europea, con decreto del 31 maggio 2001, ha stabilito le sostanze chimiche ed organiche che possono essere presenti nelle acque minerali ma, esaminando i certificati di analisi effettuate, si è rilevato che l’applicazione delle regole era pressoché impossibile.
L’Associazione Consumatori chiede più chiarezza nelle etichette. In effetti, alcuni tipi di acqua non dovrebbero essere usate da persone affette da patologie particolari o da persone in età avanzata. Ma per l’acqua minerale, che non è un farmaco, non esiste obbligo di dichiarare in etichetta le eventuali controindicazioni.
Quando si è presentato il problema delle bottiglie di acque minerali manomesse, dal ministero della Salute è arrivata una dichiarazione che rassicurava gli italiani, promuovendo l’uso della nostra acqua di rubinetto, che è tra le migliori in Europa. E’ controllata, addirittura giornalmente, in alcune città, per evitare contaminazioni batteriche. Se in qualche zona si inquina una falda acquifera i casi vengono segnalati tempestivamente e risolti.
Dunque il “problema acqua” nel nostro Paese, siamone certi, non esiste.

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