Si dice che quando taluni giornalisti restano a corto di argomenti, ricorrono al problema dell’obesità, materia che interessa tutto il mondo.
Certo però che il problema esiste. In Italia quasi 5 milioni di persone sono in sovrappeso. Ma non siamo i primi nella classifica anche se questo non ci autorizza a sottovalutare il problema. Ogni anno il numero degli obesi aumenta. Se prima era situazione che interessava gli adulti, oggi anche i ragazzi non ancora maggiorenni aumentano di peso in modo allarmante. La punta superiore del sovrappeso si rileva al Sud, ma non sono risparmiate, anche a livelli inferiori, molte regioni italiane. Più è bassa la cultura familiare, più è alto il peso della prole, considerando il bimbo paffutello in buona salute.
Quando si deve regolare l’alimentazione dell’individuo? Il più presto possibile. Purtroppo quello che è più responsabile di questa crescita anomala di peso sono gli zuccheri che vengono ingeriti fuori pasto e fuori casa. Logicamente non alimentando i tessuti adiposi aiuta a risolvere il problema. Il grasso è una eccessiva quantità di coloni che se non controllate modificano tutto il sistema immunitario.
Ma le cause del sovrappeso sono numerose. La vita sedentaria, e la manzanca di eservizio fisico, prerogative soprattutto dei paesi industrializzati. Dobbiamo riconoscere che l’obesità è da considerare un importante problema di salute e una causa di morte prevenibile.
Quando la massa corporea diviene incontenibile si arriva al diabete, artrosi della colonna vertebrale, ipertensione. Come risoluzione di questo problema si può ricorrere alla chirurgia che procura la riduzione di cibo, con interventi di resezione gastrica o by-pass gastrico. Ma il solo intervento non risolve il problema se non è seguito da controllate abitudini alimentari particolari tenendo conto che con la riduzione di capienza dello stomaco si devono evitare alimenti solidi o in quantità eccessive.
Nei dipinti del Rinascimento la perfetta forma fisica permetteva alcune rotondità che oggi non sono più tollerate. Le “morbidezze” del corpo erano simbolo di salute; più avanti nel tempo ci sono stati periodi in cui i corpi erano assottigliati da carestia o da malattie come la tubercolosi, fino al dopoguerra.
Attualmente si cerca di arginare il fenomeno dell’obesità: la Francia per contrastare l’aumento di grasso ha abolito la pausa merenda nelle scuole. In Italia si suggeriscono le “mezze porzioni”. Oltre a ciò bisogna, tener conto dell’importanza psicologica dell’obesità perché spesso si cerca nel cibo la soluzione a problemi derivati da mancanza d’affetto o dalla solitudine. A volte non è la quantità del cibo ma la qualità, tralasciamo sempre di più la dieta mediterranea per rimpinzarsi di merendine, dimenticando frutta e verdura.
Si ignora, inoltre, che più si è grassi più si riducono le prospettive di vita. Lo sforzo che compie un corpo obeso è eccessivo e quindi dobbiamo liberarci della zavorra che ci danneggia soltanto: per prima cosa aumentiamo l’esercizio fisico. Lavoriamo seduti e seduti guardiamo la tv, cambiamo canale con il telecomando, usiamo l’ascensore anche in discesa. Le comodità minano la nostra salute, ma se la taglia normale tarda a tornare ricorriamo con fiducia agli specialisti. Presso l’ospedale Niguarda di Milano si possono interpellare dietisti, psicologi e nutrizionisti del “Centro cura disturbi alimentari”. In questo Centro viene usata una terapia che si prefigge d’intervenire sullo stile di vita, e viene insegnato a mangiare in modo corretto, con una dieta personalizzata.
Studiando la ristorazione nelle mense aziendali, mense scolastiche ed ospedali, sono stati evidenziati comportamenti diversi tra individui: c’è chi mangia solo poche cose e prima di stabilire i cibi preferiti compie uno… studio particolare. Chi mangia di tutto, ma in particolare in grande quantità e con molto condimento. C’è l’inappetente, specialmente tra i bambini, che richiede pazienza e tempo per arrivare a fargli ingoiare anche pochi bocconi. Senza problemi è l’onnivoro: di tutto di più! Ma c’è anche quello che sostituisce un pasto con tanti assaggi distribuiti nel corso della giornata.
La regola da seguire è una soltanto: mangiare meno, mangiare meglio. Usare prodotti tradizionali, tipici che oltre a soddisfare le esigenze di salute ci permette di apprezzare il patrimonio alimentare del paese o della regione in cui viviamo.
Studiare da parte degli organi competenti l’ambiente mensa che deve essere tranquillo e ospitale in modo da consentire un rapporto piacevole con il cibo per un periodo di tempo non troppo breve.
Sembra tutto semplice, sia per gli adulti che per i bambini, ma così non è. La cura dell’obesità deve essere affidata alla famiglia come prevenzione, supportata dalla Sanità nazionale, anche organizzando corsi informativi per fare in modo che il sovrappeso venga fermato prima di trasformarsi in obesità.
Compito difficile? No, se pensiamo che con un po’ di attenzione saremo compensati con un corpo che ci renderebbe soddisfatti di noi.
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