Il Siulp goriziano, il maggiore tra i sindacati di Polizia, torna ad esprimere la propria contrarietà alla realizzazione del previsto Centro di temporanea permanenza che, com’è noto, dovrebbe sorgere a Gradisca d’Isonzo.
Una posizione forte e netta espressa all’unanimità dal Direttivo provinciale del sindacato che si è svolto lo scorso 28 maggio.
I Centri di temporanea permanenza introdotti dalla legge “Turco-Napolitano” e successivamente sostenuti e ampliati dalla più recente “Bossi-Fini”, si sono rivelati inadeguati rispetto alle finalità prefissate.
L’insostenibilità dei costi, i numerosi problemi di ordine pubblico che essi comportano e la scarsa incidenza sul piano del contrasto all’immigrazione illegale - posto che servono ad allontanare dal Paese cittadini extracomunitari verosimilmente innocui, distogliendo energie e risorse all’opera di contrasto di soggetti effettivamente pericolosi sul piano sociale - dovrebbero bastare a considerare conclusa questa esperienza.
Invece, purtroppo, le nuove rigidità procedurali introdotte dalla nuova legislazione hanno comportato ulteriore aggravio sia per le Forze di polizia, sia della magistratura, sia del circuito penitenziario.
Ma al di là della valutazione di merito, il Siulp isontino è contrario all’istituzione di un Centro di temporanea permanenza in provincia anche per altre ragioni.
Intanto perché è fin troppo chiaro che la struttura, la cui ricettività prevista è di circa 250 posti è destinata ad accogliere “trattenuti” provenienti da tutte le altre città e non certo da Gorizia città, vale la pena ricordarlo, ove non si ritenne di ricorrere a tale struttura nemmeno quando i numeri erano di vera e propria emergenza nazionale.
In secondo luogo perché i Centri di temporanea permanenza sono motivo di destabilizzazione del tessuto sociale, e se ciò vale per le grandi sedi di Centri di temporanea permanenza figuriamo l’impatto che questi possono avere in un territorio di modeste dimensioni come Gradisca d’Isonzo e l’intera provincia più in generale.
Inevitabile, infine, l’aggravio per le Forze di polizia locali la cui attività sarebbe assorbita considerevolmente dagli adempimenti di legge derivanti dalla presenza del Centro; vedi accompagnamenti - che sarebbero tutti a carico della questura locale, gestione dell’ordine pubblico - stanti le frequenti manifestazioni dell’area antagonista avverso l’attività dei Centri e vigilanza alla struttura.
Un onere aggiuntivo - considerata l’assenza in Regione di un Reparto Mobile - che per non andare in detrimento dell’attuale livello di sicurezza assicurato, dovrebbe necessariamente essere compensato con un rafforzamento di almeno qualche centinaio di uomini. Un dettaglio, di questi tempi, per nulla scontato.
|