Ti ho visto Fido in un’area di servizio, nel mese di agosto appena passato. Cercavi di avvicinarti ad un passeggino da dove un bambino stendeva le manine per accarezzarti. I tuoi occhi dicevano tutta la tua tristezza, il tuo pelo sudicio, il corpo smilzo per una fame non soddisfatta, ma tu cercavi soltanto quella carezza che ormai non avevi più. Se sarai fortunato finirai in una gabbia del canile o sarai vittima dei combattimenti clandestini. L’uomo che credevi amico ti ha lasciato per strada perché eri diventato un peso.
Ogni anno è la solita storia. Tutta colpa dell’irresponsabilità e la superficialità con cui molte persone acquistano o accettano un cucciolo. Senza pensare che quel cucciolo diventerà un cane, che si affezionerà al suo padrone, alla casa che lo ospita, ai bambini che la abitano.
Tu dimentichi, caro padrone, i giochi ai quali si esibisce il “tuo” cane per far felice te e i tuoi bambini. A te basta un attimo per decidere di abbandonare questo membro della fua famiglia, perché ormai così si considera il tuo Fido, solo, senza mangiare, bere, riposare, però sei libero di goderti le tue vacanze in pace!
Quest’anno, però, in una città del Nord qualcuno si è ribellato. A Treviso quasi duemila persone e un migliaio di cani hanno manifestato davanti al Municipio. Ora sono tante persone che coscenziosamente gridano il loro sdegno. Anche i cani che sono con loro fanno la loro parte, abbaiano forte anche se non sanno che finalmente qualcosa si cercherà di fare in loro difesa. Cominciando dal basso.
Il Municipio di quella città aveva emesso un’ordinanza che vietava di condurre i cani nel centro della città. La manifestazione è partita dalla stazione centrale. Tanti i partecipanti. Una manifestazione rumorosa e festosa: tanti padroni, bambini con i loro cani, non importa se tra i cani di razza si sono contati anche tanti bastardini. Tutti nella loro tenuta migliore, puliti, graziosi. Contro il provvedimento del Comune si è snodato questo corteo insolito ma deciso a difendere i diritti degli animali.
E leggendo di questo avvenimento si ritorna a pensare all’abbandono estivo dei cari “amici dell’uomo”.
In Italia ci sono circa 7 milioni di cani che dovrebbero avere il diritto di vivere una vita serena e non costretti a diventare randagi proprio a causa dell’uomo. Finalmente, dopo parole inutili spese per tanti anni, specialmente nel periodo delle vacanze, è stata approvata una legge contro i maltrattamenti, i combattimenti, le scommesse.
L’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, ha manifestato la propria soddisfazione anche se ritiene che la legge emanata possa essere migliorata. L’essenziale su cui tutti sono d’accordo è che venga punito chi sottopone un animale, sia cane, gatto, pesci ecc., cioé tutti gli animali domestici, a sevizie, fatiche, torture o lavori impossibili. È quantificata la pena per i maltrattamenti: reclusione da tre mesi a un anno o una multa da 3.000 a 15.000 euro.
Il punto più condiviso è la condanna per chi procura, promuove, organizza e dirige combattimenti tra animali mettendo in pericolo la loro integrità fisica. La pena prevista è la reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 50 a 60 euro. Con questa nuova legge, approvata in via definitiva dal Senato, l’abbandono di animali diventa un vero e proprio reato e viene punito chi procura la morte di animali per crudeltà, torture, sevizie. Ogni abuso contro gli animali per crudeltà o senza necessità è reato. Sono inclusi nella legge anche gli scommettitori e gli organizzatori di spettacoli che procurino sofferenze agli animali.
E per ultimo la legge vieta la somministrazione di sostanze stupefacenti. Proprio così! Anche a questo erano sottoposti i nostri “amici” animali.
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