A Roma (ma anche in altre città) i mesi di luglio e agosto hanno fatto registrare una impennata negli atti di vandalismo su opere d’arte di grande valore
Nel trascorso mese di luglio il vandalismo a Roma ha raggiunto vette estreme. Alcune opere d’arte sono state colpite dalla mano isterica che le hanno distrutte o danneggiate, giorno dopo giorno: busti, fontane ed opere d’arte d’immenso valore.
Non è facile elencarle tutte, ma possiamo cercare di elencare gli autori che regalarono a Roma gioielli che trasformarono la città in una galleria d’arte a cielo aperto. Le fontane di Roma, musicate dal Respighi, amate fin dall’antichità da Catullo, Ovidio, Goethe, D’Annunzio. Tutti hanno ammirato, nel tempo, le grandi opere del Cellini, Bernini, Borromini che fanno parte delle meraviglie e non sono le sole che abbelliscono la nostra Roma.
Lunga è la lista delle opere sfregiate e ridotte a caricature. Mani, piedi, teste mozzate con assurda violenza. Ora, a scempio avvenuto, si pensa al ripristino Il Comune di Roma ricomincerà, entro l’anno corrente, a realizzare nuovi impianti, cancellate e quant’altro, per proteggere i possibili obiettivi da tanto vandalismo criminale. Si aumenterà la videosorveglianza nei musei, ai Fori, al Colosseo, Fontana di Trevi, in modo che tanti siti siano controllati dalle sale operative delle questure.
Quanto è costato questo gioco abietto che ha divertito i vandali di turno nelle trascorse notti estive? In tre anni 11 milioni di euro, tra manutenzione e nuove strutture. Noi cittadini di Roma dobbiamo coinvolgerci con la nostra partecipazione attiva anche con segnalazioni urgenti per frenare le intenzioni di individui che vogliono attuare programmi abietti.
Il patrimonio di tutti che ci tramanda la nostra passata grandezza va ben oltre i monumenti danneggiati; è un patrimonio archeologico che testimonia la secolare storia dell’architettura romana. Dobbiamo sperare che gli interventi conservativi dovranno iniziare con una sorveglianza attiva per tutti i monumenti. Questa è la prima emergenza per la città di Roma.
Non dobbiamo neanche ignorare il degrado che ci circonda. La Domus Aurea abbandonata dopo i primi scavi effettuati. Il Palatino, in cui alcune zone sono irraggiungibili per instabilità. Il restauro delle Mura Aureliane. Alle Terme di Caracalla il visitatore non è in grado di ammirare gli imponenti mosaici. Il nostro è il patrimonio archeologico più grande e più interessante del mondo. Incominciamo a cercare i dipinti sulle mura della Domus Aurea che restano ancora sepolti nell’oblio. Completiamo i restauri delle pitture già aperte ai visitatori. Ma non dimentichiamo che sulla via Tuscolana c’è una villa dei “Sette bassi” da ripristinare e aprire ai visitatori. La villa dei Quintili sull’Appia Antica da valorizzare.
È logico che c’è la necessità di leggi particolari per questi importanti interventi. Ma tutti dobbiamo essere consapevoli che per Roma l’archeologia è di un’emergenza primaria. I fondi stanziati per i restauri renderanno sette volte tanto: è un elemento da considerare.
Sembra che una fase nuova si stia aprendo per quanto riguarda il ripristino delle Mura Aureliane iniziato da breve tempo, dal Comune di Roma, anche se il lavoro sarà lungo e laborioso restaurerà circa 400 metri delle mura. Anche quelle Gianicolensi e le altre di viale Castrense saranno incluse nella lista dei lavori più urgenti di ripristino. I fondi che permetterano i lavori verranno messi a disposizione dalla legge per Roma Capitale e dal bilancio comunale. La popolazione romana orgogliosa delle sue origini si augura che presto questi lavori vengano programmati ed eseguiti. Se verranno attuati nel più breve tempo possibile, i romani e il mondo intero ne saranno grati.
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