Siulp
La Segreteria provinciale di Novara trasmette il testo di una lettera che il Presidente della Provincia ha inviato al Dipartimento della Ps, al Direttore dei servizi di Polizia Stradale Ferroviaria delle Telecomunicazioni e dell’Immigrazione, al prefetto Pasquale Piscitelli e per conoscenza al signor prefetto della Provincia di Novara, al signor questore della provincia di Novara, al signor Comandante della Polizia Stradale di Novara. “ La Segreteria provinciale di Novara del Siulp ha informato questa Amministrazione provinciale del progetto di trasformazione del Distaccamento di Polizia Stradale di Borgomanero in ufficio cosiddetto ‘citofonico’. Pur comprendendo le necessità legate alla riorganizzazione generale dei servizi di Polizia si esprime condivisione per le preoccupazioni espresse dal Siulp relative all’eliminazione della presenza umana durante fasce orarie notturne, che indebolirebbe il rapporto con i cittadini e comporterebbe un fattore di minor sicurezza in una zona particolarmente sensibile, ed esposta ad incidenti. L’iniziativa di riduzione del servizio telefonico peraltro comporta un’ulteriore riduzione dei presidi di Polizia in una provincia che già risulta in forte carenza di organici. Va ricordato infatti che, in una recente indagine condotta dal giornale ‘24 ore’ la provincia di Novara risulta classificata al 90° posto su 103 province per presenza delle Forze dell’ordine sul territorio con un operatore ogni 403 abitanti contro altre province, come ad esempio Trieste, ove esiste un operatore ogni 83 abitanti. Ciò nonostante, grazie alla buona organizzazione ed alla alta professionalità e dedizione delle Forze dell’ordine non si lamentano situazioni fuori dalla media.
Un’ulteriore diminuzione potrebbe però risultare di pregiudizio all’attuale stato. Già in altre occasioni il Consiglio Provinciale ebbe ad esprimere all’unanimità preoccupazione per riduzioni dei presidi di sicurezza pubblica sul territorio come si evince dall’ordine del giorno che si allega in copia.Nel pregare vivamente di tenere in considerazione le preoccupazioni di questa Amministrazione e nella speranza si possa evitare la trasformazione di cui nella fattispecie si tratta, è gradita l’occasione per inviare i più distinti saluti. Il presidente (ing. Maurizio Pagani)”.
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La Segreteria di base del ministero dell’Interno comunica: “Questa è la storia dei colleghi in servizio presso la Direzione centrale per l’Immigrazione e la Polizia delle frontiere che a dire il vero sfatano la leggenda dei soliti privilegiati ministeriali. Non si vuole, per il momento, toccare l’argomento degli ambienti assolutamente fuori norma, così come la ormai inveterata carenza di materiali; piuttosto, si rende preminente segnalare gravi anomalie sugli aspetti squisitamente sindacali come i turni di lavoro, i profili professionali e lo straordinario sia emergente che programmato.
Proprio in ordine a quest’ultimo argomento, evidentemente trascurato da quella dirigenza, sta creando notevoli disagi. Eppure, l’Accordo Nazionale quadro dovrebbe trovare applicazione anche e soprattutto in quegli uffici ove sovente si obbliga a trattenersi in straordinario anche coloro che non hanno dato il proprio consenso. In caso di rifiuto, ci è stato sussurrato (speriamo che siano voci prive di fondamento), viene avanzata l’ipotesi del fatidico trasferimento.
Ci si chiede: ma la volontarietà non era presupposto necessario per l’utilizzo dell’Istituto in argomento?
L’altra trovata degna di nota (anche questa, si spera sia opera di malelingue) è quella del consueto impiego a fine turno, ovvero durante la pausa 2° ordinario, del personale patentato per l’accompagnamento del dirigente affinché questi fruisca della pausa pranzo.
Tutto ciò, in settori dove tutti fanno tutto senza alcuna distinzione di funzioni, spalla a spalla con personale civile del ministero ovviamente contrattualizzato in maniera diversa e, con il quale, evidentemente nascono sovente problemi di convivenza relativamente all’attività da compiere.
In virtù di quanto in narrativa, si rende necessario chiedere e stabilire al più presto una serie di incontri con la direzione, finalizzati a derimere le controversie in atto; ciò, per evitare di intraprendere la strada della verifica trimestrale prevista per l’appunto dagli art. 4 e28 D.p.r. 164/2002”.
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Ecco il testo di una “lettera aperta” che le strutture sindacali di Trapani hanno inviato ai colleghi: “Cari colleghi, è arrivato u zzu’ Tano. In nome della trasparenza che contraddistingue la nostra organizzazione sindacale vogliamo rendervi partecipi, di ciò che è avvenuto il 14 maggio scorso all’interno del direttivo Siulp di Trapani.
Dopo la serie di denunce che ci ha resi protagonisti di una lotta senza tregua all’immobilismo, ai compromessi e agli inciuci, finalmente il vero è arrivato. È lui, u zzu’ Tano. I nostri vertici sindacali hanno decio a colpi di maggioranza, di zittire i sindacalisti che qui scrivono, intimando loro di non dissentire più pubblicamente; poiché a loro modo di vedere, questo, nuoce gravemente all’immagine del Siulp. Conosciamo fin troppo bene una mentalità, purtroppo ancora presente e radicata sul territorio, che sposa la tesi della soppressione sistematica degli oppositori. Questa cultura non ci appartiene, e vogliamo ribadirvi che, finché avremo il vostro appoggio, saremo sempre in prima linea per difendere i vostri diritti e per dare voce al vostro pensiero. Non accettiamo ‘veline’ da nessuno, neanche da chi dovrebbe svolgere al nostro posto la giusta attività che tutti voi colleghi vi aspettate. Vogliamo con questo rappresentare il nostro attamento al Siulp ed è per questo che continueremo a lottare dentro e fuori di esso, affinché questa organizzazione sindacale continui a garantire unitarietà, democrazia e pluralismo.
Questi sono stati e saranno i principi che hanno garantito libertà e rispetto all’interno di questa organizzazione. Oggi hanno tentato di toglierci la voce, ed il simbolo del sindacato. La parola, il simbolo e la sigla, proprietà del Segretario generale Vincenzo Lucchese, che, seguendo un disegno ben precio, ha dato prova di grandi qualità teatrali, inscenando la farsa delle dimissioni, facendosi rieleggere, senza nominare una Segreteria provinciale. Tutto questo in spregio dello statuto del Siulp che prevede forme di democrazia e di pluralismo, a difesa di qualsiasi tirannia. Grazie allo statuto del Siulp e alle garanzie che esso esprime siamo riusciti ad impedire che quest’atto di killeraggio politico prendesse corpo. Oggi ha vinto il vero Siulp, quello che fa paura ai potenti, ai dittatori, ai delatori, ai dormienti, agli ‘uomini di palazzo’. Sappiate, cari colleghi, che continueremo a denunciare senza esitazioni tutte quelle azioni che tenteranno di sminuire la vostra attività di poliziotti, di lavotari, di uomini liberi, in un Paese libero e democratico.
Chi ha promesso di zittirci, ha commesso l’errore di motivare ancor più, le nostre attività. Tenteremo col vostro aiuto e con le nostre forze di rinnovare e rilanciare questa organizzazione sindacale trapanese per renderla finalmente degna, del sacrificio di quei colleghi che tanto hanno subito per la nascita del sindacato di Polizia. L’ultima parola spetta adesso ai probiviri, ai quali abbiamo deferito il vecchio e il neo segretario generale. Grazie colleghi, per il sostegno che numerosi, tutti i giorni, ci date, grazie. (Firmato: Il componente del Direttivo provinciale di Trapani Salvatore Balduccio; il componente del Direttivo regionale Sicilia Maurizio Camilleri; il componente del Direttivo provinciale di Trapani Gaspare Alastra)”.
Siap
La Segreteria nazionale aveva espresso formale protesta presso il Dipartimento di Pubblica sicurezza per evidenti e palesi violazioni del vigente Accordo Nazionale Quadro riscontrate presso la questura di Bari.
Lo stesso Dipartimento ha comunicato che “... in proposito si è appreso che, in data 20 novembre 2003, nel corso di una verifica con le organizzazioni sindacali sono emerse alcune anomalie che hanno reso necessaria l’emanazione di una circolare con la quale è stata richiamata la massima attenzione al rispetto delle norme sulla effettuazione dello straordinario programmato ed emergente. Il responsabile dell’Upgsp opportunamente sensibilizzato ad una maggiore osservanza delle regole contrattuali, ha provveduto ad impartire le direttive del caso. Inoltre, è stato conferito al vice questore vicario l’incarico di procedere ad una ispezione tesa a verificare l’attuazione concreta delle direttive impartite presso tutti gli uffici dipendenti. Il Direttore dell’Ufficio Boffi”.
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La Segreteria nazionale ha inoltrato una nota al Dipartimento di Pubblica sicurezza riguardante l’efficacia del nuovo piano di controllo coordinato del territorio alla quale il competente ufficio ha risposto: “... la sperimentazione avviata con la direttiva ministeriale del 9 dicembre 2002 ha interessato 33 province dal 18 dicembre 2002, altre 22 dal 1° febbraio 2003, mentre i restanti capoluoghi dal 30 giugno 2003. Il monitoraggio sulla verifica di efficacia del nuovo piano è consistito nel raccogliere e nell’analizzare i dati giunti dalle Prefetture interessate sin dall’inizio della fase attuativa. Le notizie pervenute hanno evidenziato che, nella maggior parte dei capoluoghi, il territorio è stato suddiviso in tre o quattro settori di responsabilità e che nel 90% dei casi è stata scelta la soluzione dell’alternanza giornaliera tra Polizia e Carabinieri, prevalentemente di tipo asimmetrico, ovverosia, con numero di settori non ugualmente ripartito in ragione della maggiore disponibilità di Volanti della Polizia di Stato rispetto all’Arma dei Carabinieri.
Sulla scorta delle valutazioni espresse dai Prefetti, il nuovo modello organizzativo è stato generalmente giudicato in maniera positiva, anche per la connessione con la contestuale introduzione del poliziotto/carabiniere di quartiere, consentendo una razionalizzazione degli interventi e nella distribuzione delle responsabilità e, in particolare, evitando possibili aree di sovrapposizione. Per quanto riguarda, infine, il completamento di interconnessione delle Sale/Centrali operative si rappresenta che secondo i dati forniti dalla competente Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici, al momento, il collegamento risulta attivo in 24 province. Il Direttore dell’Ufficio Boffi”.
Sappe
La Segreteria generale comunica: “Per la prima volta, in occasione della Festa della Repubblica che si è tenuta il 2 giugno, alla sfilata dei Reparti delle Forze dell’ordine ha partecipato anche una Compagnia composta da funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria, commissari e vice commissari del primo e secondo corso.
‘I nuovi funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria - afferma Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il più rappresentativo della categoria - usciti dal primo e secondo corso hanno sfilato per la prima volta alle manifestazioni per la Festa della Repubblica, assieme ad altri Reparti del Corpo in armi, alla presenza delle scuole ed alla banda in divisa storica. Questa è stata un’occasione unica per fare conoscere al pubblico ed alle istituzioni presenti nelle tribune dei fori imperiali le nuove figure apicali della Polizia Penitenziaria - i commissari - che rappresentano una grande conquista del sindacato, che ha fortemente voluto l’istituzione del ruolo dirigenziale del Corpo’”.
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Il vice segretario regionale del Lazio, Nicola Maselli, comunica: “Il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Roma Regina Coeli è stanco di attendere dei riscontri che non arrivano mai. Niente fondi incentivanti, nessuna attenzione sull’organizzazione dei servizi, una gestione carente che non riesce a confrontarsi ed eliminare scompensi quanto mai pesanti da cui conseguono grossi disagi per il personale di Polizia Penitenziaria: tutto questo deve finire, non si può più tollerare. Nessun incremento di organico per sostenere un personale oberato di carichi di lavoro; piano ferie estivo in alto mare e così dicasi per congedi, licenze, riposi settimanali.
Una situazione, quella descritta, simile a quella di altri istituti penitenziari del Lazio, ma che a Regina Coeli è al disotto della tollerabilità anche perché ogni puntuale segnalazione è finora rimasta lettera morta. Il Sappe proclama lo stato di agitazione permanente preannunciando uno sciopero in bianco in data da destinarsi (astensione della mensa di servizio) ad oltranza ed altre manifestazioni eclatanti, instaurando un contenzioso quotidiano con l’Amministrazione, a causa di una situazione critica che sembra non meritare alcuna considerazione”.
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