Si parla tanto di allarme terrorismo, ma di rinforzare gli uffici dove si combatte giorno dopo giorno in prima linea la criminalità neanche una voce. I poliziotti che prestano servizio in questi uffici lavorano in condizioni precarie a causa della mancanza di personale, rischiando oggi più che mai la propria vita, ma pare che a nessuno importi nulla.
È l’ennesimo allarme che il Siulp ha il dovere di lanciare.
Forse all’opinione pubblica non farebbe piacere sentire quello che sto per denunciare, ma se l’Amministrazione non sempre ha orecchie per sentire, si spera che altri, prendendo atto di questa forte situazione di disagio, la inducano finalmente ad ascoltare.
Sto parlando dei commissariati di Polizia romani che da anni sono sotto organico ed oggi, dove la carenza di personale è più sentita a causa del lavoro aumentato per le emergenze terroristiche e non solo, in questi uffici vi lavorano meno poliziotti rispetto al 1997. Un esempio che dovrebbe preoccupare: una delle zone più a rischio d’Italia è quella adiacente allo Stato del Vaticano. Infatti, per competenza territoriale, quest’area è vigilata dal commissariato di Polizia Borgo.
Nell’aprile 1997 quest’ufficio contava ben 85 unità e vi era una Volante h24, un’altra nell’arco 08/20 giornaliera, una pattuglia appiedata 08/20, una pattuglia in abiti civili, da 1 a 3 ispettori coordinatori operativi su strada, una vigilanza fissa h24, senza contare il lavoro burocratico, che oggi è cresciuto vertiginosamente e che viene evaso da un numero inferiore di uomini rispetto al 1997.
Per l’anno 2000 (Giubileo) quest’ufficio ha raggiunto quasi 120 unità per l’ordine pubblico da garantire, senza contare gli uomini aggregati che venivano assegnati giorno dopo giorno, fatto stà che le esigenze di servizio ad oggi non sono cambiate e si continua a comandare in servizio lo stesso numero di poliziotti di allora.
Veniamo al sodo. Oggi quest’ufficio conta 73 poliziotti e garantisce a stento una Volante h24, la solita vigilanza fissa h24 ed una pattuglia di poliziotti di quartiere.
Come se non bastasse, puntualmente, ordinanze del questore distraggono altri uomini da impiegare in altri servizi d’istituto, faxando le stesse la sera per il giorno dopo.
Questo è soltanto un esempio, il più grave forse, ma la situazione non cambia negli altri commissariati di Roma.
I poliziotti dei commissariati vengono spremuti fino all’osso, ma nonostante tutto lavorano con grande spirito di abnegazione, riuscendo comunque ad adempiere al proprio dovere. Speriamo che nel frattempo non accada nulla di grave, ma i dati sono veramente preoccupanti e per ovvi motivi, quindi, anche il lavoro potrebbe essere svolto non con la dovuta efficienza e lucidità.
Salvatore Leva
Cons. Prov. Siulp - Roma
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