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maggio/2004 - Interviste
Bioterrorismo
Il Fbi è pronto alla lotta
di Marco Cannavicci

La Polizia Federale americana ha recentemente istituito lo “Strategic Medical Intelligence”, una struttura in grado di fronteggiare eventuali attacchi chimici e nucleari da parte dei terroristi

I governi dei paesi occidentali, dopo essere entrati nel mirino del terrorismo internazionale, hanno cominciato a fare i conti non più con delle minacce, bensì con sanguinosi e cruenti attentati con esplosivi. L’ultimo esempio della concretizzazione della minaccia riguarda gli attentati che ci sono stati sui treni di Madrid e che sono costati la vita a quasi 200 persone. A detta di molti analisti d’intelligence, siamo solo all’inizio di un periodo in cui la nostra sicurezza sarà messa quotidianamente in gioco, ed in prima fila tra i paesi sotto minaccia c’è proprio l’Italia. E le analisi lasciano intendere che dagli esplosivi si potrebbe passare anche a più subdoli attacchi condotti con agenti chimici, fisici o nucleari.
Di fronte a questa nuova minaccia, definita brevemente con il termine di bioterrorismo, il governo degli Stati Uniti ha da alcuni anni già messo in piedi una struttura in grado di operare sia a livello preventivo, attraverso attività prettamente di polizia e di intelligence, sia a livello di intervento successivo all’evento, attraverso attività sanitarie di bonifica e di sgombero. Tale struttura prende il nome di Strategic Medical Intelligence e fa capo alla direzione investigativa dell’Fbi.
Secondo la definizione offerta dalla stessa Fbi, la Strategic Medical Intelligence (Smi) comprende tutte le attività di gestione di una situazione di crisi medica o sanitaria, conseguente ad un atto di terrorismo. Nell’attività di Smi sono previste ed incluse tutte le misure idonee per identificare, acquisire e pianificare tutte le risorse sanitarie necessarie per anticipare, prevenire, capire precocemente o risolvere gli effetti di un tentativo o di un’azione di terrorismo.
In un incidente terroristico di tipo sanitario, condotto con armi chimiche o biologiche, la gestione della crisi deve rispondere sia alle tradizionali misure di Polizia come la prevenzione, la sorveglianza, le attività investigative, che alle ulteriori attività sanitarie di rilevamento biologico, di ricerca, di bonificazione e di sgombero di tutte le persone coinvolte o colpite dall’atto terroristico.
In queste seconde funzioni prevalgono quindi le attività che assicurino la salvaguardia della salute pubblica, dalle minacce biologiche e chimiche, per la maggior parte delle persone colpite. È necessario quindi sviluppare anche in campo civile quella filosofia sanitaria che i sanitari militari da sempre utilizzano sul campo di battaglia: fare il minimo indispensabile per il maggior numero possibile dei colpiti. Tale filosofia prende il nome di triage ed è spietata quando prescrive di omettere le terapie a chi comunque non ce la farà ed a chi se la caverà in ogni caso. Focalizzando l’attenzione del sanitario solo ai colpiti per cui la terapia è in grado di spostare l’esito dalla morte alla vita.
Solo seguendo tale filosofia sanitaria è possibile assicurare efficaci cure mediche in situazioni di emergenza medica collettiva, quando ci si trova di fronte non qualche malato, come potrebbe accadere in un Pronto Soccorso, ma centinaia di colpiti che chiedono immediata assistenza e non si può intervenire su tutti contemporaneamente. Ecco che con il triage si seleziona non solo il ferito su cui intervenire, ma anche fino a che livello, lasciando il completamento della terapia ad altri sanitari o in un secondo momento.
Per la prevenzione e la diagnosi precoce di un attacco di bioterrorismo a questo proposito, negli Usa, alcuni medici di famiglia della Pennsylvania e della West Virginia sono chiamati a notificare agli esperti di bioterrorismo dell’Smi, che abbiamo detto fa capo all’Fbi, ogni “evento sanitario sospetto”. Per evento sanitario sospetto si intende una diagnosi che possa andare da una insolita reazione allergica cutanea fino al caso della perdita di alcune dita, dovuta ad esempio ad una piccola esplosione.
A questi medici viene richiesto anche che la notifica, con tutte le informazioni utili sull’identificazione del paziente, debba avvenire senza che il paziente stesso ne sia in qualche modo informato. Secondo alcune fonti dell’Fbi sono alcune decine i medici di famiglia chiamati a collaborare con gli esperti dell’antiterrorismo e questa collaborazione dura da oltre 5 anni.
Utilizzando tale procedura, sono state portate all’attenzione degli organi governativi federali tutte le ferite o le manifestazioni cutanee sospette, soprattutto nel periodo di massima allerta sanitaria legata alla paura della contaminazione da antrace. Sono state segnalate tutte le manifestazioni cutanee da infezione virale (le classiche malattie esantematiche) con uno sviluppo atipico, tutte le diagnosi di epatite virale e di intossicazione alimentare.
Questa segnalazione all’Fbi si aggiunge a quella, già prevista per tutti i medici, da effettuare agli organi sanitari di controllo che fanno capo al Center for Disease Control di Atlanta.
Vengono citati a questo proposito, sempre dalle fonti dell’Fbi, eventi come quello accaduto nel 1985 dove una setta pseudoreligiosa (del santone Bhagwan Shree Rajneesh) ha contaminato con i germi della salmonella del tifo i cibi di alcune mense aziendali e di alcuni ristoranti, con lo scopo di influenzare il voto locale in una elezione politica regionale.
Gli atti terroristici possono essere improvvisi ed immediatamente lesivi, come gli attentati con esplosivi, oppure di lento ed insidioso impatto, come potrebbe avvenire con le contaminazioni tossiche e biologiche di cibi, acqua e materiale alimentare. In questo secondo caso è importante che tutti gli operatori della salute pubblica segnalino alle Forze di polizia diagnosi inusuali o sospette sulla popolazione, identificando immediatamente le prime vittime ed il focus epidemico iniziale.
Solo una precoce identificazione delle fonti tossiche o infettive permette di circoscrivere l’emergenza sanitaria e di limitare i contagi o le esposizioni chimiche letali.
La pianificazione della gestione di una crisi medico-sanitaria prevede una continua sorveglianza sullo stato di salute della popolazione ed una rapida identificazione dei sintomi bersaglio in grado di far scattare le misure di sicurezza. Come punti di rilevazione per i sintomi cosiddetti bersaglio è necessaria la collaborazione sia dei medici di famiglia che dei medici dei Pronti Soccorso ed è necessaria anche la collaborazione dei biologi dei laboratori di analisi.
Successivamente gli organi sanitari e di Polizia dovranno monitorare l’andamento epidemiologico delle malattie bersaglio, disporre ed obbligare le eventuali quarantene di isolamento o i trattamenti sanitari di massa.
A questo proposito è stata creata negli Usa una rete di “sentinelle” in grado di segnalare immediatamente e precocemente tutti i casi sospetti:
- nella popolazione: “sentinelle” sono state collocate all’interno delle comunità degli immigrati regolari ed irregolari, nella popolazione di transito, nelle persone che lavorano a contatto con il pubblico, nelle persone che lavorano nelle società dei trasporti (come gli spedizionieri) e delle comunicazioni (come negli uffici postali), nelle persone che lavorano in ambito sociale assistenziale;
- nei servizi: “sentinelle” sono state collocate in ambito medico diagnostico ed epidemiologico, sia pubblico che privato e nei servizi di emergenza;
- nelle Forze di polizia: “sentinelle” sono state inserite in tutti gli organi delle Polizie locali o regionali, con il compito di segnalare tutti i comportamenti insoliti ed abnormi; devono inoltre segnalare ai federali i sequestri di materiale biologico di natura non chiara; segnalare anche i sequestri di sostanze tossiche insolite o anomale;
- negli eventi sociali: “sentinelle” sono sempre presenti in tutti i punti di raccolta delle persone, nelle situazioni di tipo sportivo, di tipo culturale o politico come i concerti, le partite di calcio, le elezioni politiche, i raduni di tipo religioso.
Sono stati messi in evidenza anche dei casi e delle situazioni che possono funzionare da “sentinella” in quanto sono preziosi e precoci indicatori di una imminente crisi medico-sanitaria. Sono situazioni descritte come:
- eventi sanitari di sospetto: come le amputazioni anomale delle dita, della mano o di una parte del braccio; sono eventi di sospetto le morti improvvise in persone in stato di apparente benessere; sono inoltre situazioni sanitarie di sospetto tutte le sindromi tossiche da contaminazione chimica; sono situazioni di sospetto anche le anomalie nelle infezioni batteriche, soprattutto se aspecifiche;
- comportamenti sospetti: sono considerati comportamenti sospetti tutti i tentativi di reclutamento o di affiliazione di persone; tutte le attività anomale in personalità diagnosticate come represse, aggressive o antisociali e conosciute dai servizi psicosociali di zona; è altamente sospetta la professione di una ideologia politica o religiosa tesa alla lotta ed alla ribellione sociale.
Per quanto riguarda le segnalazioni degli eventi “sentinella”, trattandosi in gran parte di notizie di tipo sanitario e per tanto sottoposte a particolari vincoli giuridici, in Italia si aprirebbe il conflitto con le restrizioni imposte dalla legge 675/96 sulla Privacy. Tuttavia, essendo in gioco gli interessi sanitari pubblici e la salute della collettività, non sarebbe difficile pensare, così come è stato effettuato negli Usa, a delle deroghe alla normativa in vista, ad esempio, della prevenzione degli effetti del bioterrorismo.
Un discorso a parte meritano invece i casi di attacchi terroristici condotti con armi nucleari non convenzionali, la cosiddetta “bomba sporca”. In questi casi è possibile descrivere una attività preventiva, di intelligence (detta di security) ed una attività successiva all’evento, di tipo sanitario (detta di safety).
L’attività preventiva si basa essenzialmente sull’analisi di intelligence, mentre quella sanitaria di bonificazione si basa sulla tempestività e sulla qualità degli interventi di assistenza.
Il compito principale dello Strategic Medical Intelligence è la prevenzione dell’evento terroristico attraverso la valutazione di tutte le informazioni che possono essere in grado di delineare uno scenario probabile di quanto sta per accadere. La stima degli sviluppi e l’analisi delle conseguenze è l’attività tipica dell’intelligence. In base alle notizie raccolte è l’analista che elabora tutti gli scenari a cui possono condurre i fatti che si pongono in premessa. Attualmente sono state accertate come esistenti tutte le premesse che ci indicano come l’Italia, i cittadini italiani e la loro salute, sono stati collocati al centro del mirino non solo del classico terrorismo, ma anche del subdolo ed insidioso bioterrorismo.
Valutando la situazione italiana, inoltre, si pone in evidenza un ulteriore problema: in caso di attentati con agenti chimici o batteriologici, chi ha la responsabilità di organizzare la risposta? Tutti pensano che il compito spetti alla Protezione Civile, tuttavia sulla scena dell’attentato confluiranno i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, i Carabinieri, probabilmente anche l’Esercito e la Croce Rossa, nonché gli esperti del ministero della Salute.
A chi spetta il compito di coordinare tutti gli interventi? Secondo le normative in atto la responsabilità in materia di difesa civile spetta all’Autorità centrale di pubblica sicurezza, vale a dire al ministro dell’Interni. Tuttavia le esperienze degli altri paesi ci dicono che la difesa civile è un fatto interministeriale e non di competenza di una sola Amministrazione. Questa problematica tutta italiana non ha finora permesso lo sviluppo e lo svolgimento di una sufficiente attività di prevenzione del rischio, dello svolgimento di esercitazioni pratiche ed assente pianificazione interministeriale.


BOX 1

Le armi invisibili

Chimiche Biologiche

Gas nervini (sarin) Virus (vaiolo)
Gas vescicanti Batteri (antrace)
Gas asfissianti Tossine (botulino)





BOX 2

Prevenzione e assistenza in attacchi terroristici con armi Nbc


Prevenzione (security) Assistenza post-evento (safety)

Analisi delle fonti Interventi sanitari di massa
Formazione operatori Investigazioni scientifiche
Sorveglianza sanitaria Investigazioni giudiziarie
Humint Collegamento Enti ed Istituzioni
Informazioni da fonti sanitarie Monitoraggio dell’andamento
Assessment capabilities

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