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marzo / aprile/2004 - Interviste
I Corsivi del mese
Esercito a fumetti
di Falco Accame

Era fatale che accadesse: anche l’Esercito italiano è stato... contagiato dal fumetto. In che senso, direte voi? Non è per il fatto che le balde reclute sovente, nei momenti liberi, si abbandonino alle storie illustrate più o meno erotiche: questa è storia vecchia.
Noi intendiamo riferirci all’opuscolo a fumetti curato dallo Stato Maggiore dell’Esercito (Reparto Affari Generali - Agenzia promozione reclutamenti), dal suggestivo e originalissimo titolo “Un esercito di possibilità professionali” (sottotitolo: “Stellette”).
Stendiamo un più che pietoso velo sulla rozzezza delle immagini (e per questo non citeremo il nome del disegnatore e del soggettista e sceneggiatore).
Lo scopo di questo “fumetto” , che con felice espressione da parte di una persona che di cose militari se ne intende assai, è stato definito come “manuale di incultura militare”, sarebbe quello di invogliare i giovani italiani ad arruolarsi nell’esercito.
Infatti i personaggi che appaiono nelle pagine del sullodato libretto, sono tutti giovani che “hanno un diploma” ma non trovano un lavoro. Qualcuno viene anche snobbato dalla ragazza che si adira perché il giovane amico non la porta mai a ballare, in pizzeria, al mare. Risposta del maschietto: “ancora non ho un lavoro e i miei genitori possono darmi solo pochi soldi”.
E allora? Ma è chiaro: non resta che fare una bella domandina ed entrare nell’Istituzione militare come soldato professionista per almeno tre anni. Si mette la famosa firmetta e subito l’ufficiale preposto all’accoglienza, pronuncia la storica frase: “Benvenuto nella nostra grande e gloriosa famiglia”.
Finiamola qui. Una domanda, tuttavia, ci assilla. Ma con tanti professionisti del disegno, se ne poteva trovare uno un po’ più rifinito?
Ed ancora: al Reparto Affari Generali non hanno mai pensato che i “giovani diplomati” meritavano forse qualcosa di diverso da una comics strip? Magari delle paginette - scritte - su come entrare nell’Esercito Italiano? Troppo facile, direte... Avete ragione.Intanto (come potete leggere gui accanto) un primo provvedimento i vertici dell’Esercito l’hanno preso.
E. G


Il libretto al macero

È di questi giorni l’ordine della “carneficina” del fascicolo di propaganda ancora in vigore che è stato distrutto in migliaia di copie dopo che interrogazioni parlamentari hanno segnalato la inopportunità del fumetto stesso che considerava in sostanza come valori fondamentali, che dovrebbero sollecitare l’arruolamento dei giovani nelle Forze armate, “donne, motori e denaro”. Si tratta infatti di valori antitetici rispetto a quelli che si attribuiscono ufficialmente come guida al comportamento specie per le nostre truppe impegnate in missioni umanitarie.
C’è da chiedersi chi abbia impartito le direttive per questo tipo di propaganda di arruolamento e a chi tipo di giovani si rivolgeva per l’arruolament nell’Esercito. E c’è da chiedersi se la stampa di questi fascicoli ha avuto l’approvazione degli organi competenti in questa e nella scorsa legislatura. Con questo tipo di propaganda in vigore dal 1999-2000 si propugnano dei valori, tra l’altro fortemente egoistici, lontani assai da quelli altruistici che sono a base della attribuzione del cosiddetto “nastrino bianco” recentemente istituito per il riconoscimento di meriti umanitari a partecipanti alle missioni all’estero.
C’è da chiedersi come questo sia potuto avvenire nonostante un precedente sequestro di qualche anno fa che fece notizia: quello del volume “Lo Zibaldone”, opera di un generale di ispirazione non molto diversa a quello che ha ispirato il fumetto di propaganda ora messo al macero.
Falco Accame

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