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marzo / aprile/2004 - Interviste
Patente a punti
Roma o Modena?
di Ettore Gerardi

Le due città si contendono il primato delle infrazioni che prevedono i tagli dei punti: pareri discordi secondo alcuni quotidiani

Roma o Modena? Questo il dilemma. Ma si tratta di un dilemma? Parrebbe di sì.
Un giornale di Milano così titola “Patente: metà dei punti italiani tolti a Roma”. Di contro, un quotidiano della Capitale così scrive: “Modena, capitale dei punti perduti”. E allora?
Vediamo nel dettaglio. A Modena, negli ultimi sedici mesi, sono stati multati 50mila automobilisti, tutti per essere passati con il rosso: sono 170mila gli abitanti della cittadina emiliana, e questo significa che le contravvenzioni sono state elevate una ogni 3 modenesi e mezzo (bambini compresi).
Quindi, secondo queste notizie, la città emiliana sarebbe diventata la capitale del taglio-patenti, con un totale giornaliero di punti perduti di 560, mentre in Italia se ne sottraggono, sempre giornalmente, 6.400.
D’accordo - commenta qualcuno - che Modena è la patria della Ferrari e che il rosso (quello dei semafori) evoca velocità elevate, ma quelle dei punti sottratti ai modenesi, sono cifre da guinness dei primati.
La spiegazione tuttavia esiste e si chiama Fotored. Si tratta di sette macchinette fotografiche (e neanche di ultima generazione) collegate ad altrettanti sensori situati al di sotto del manto stradale, in prossimità dei semafori più trafficati, fra i centocinquanta in funzione a Modena.
Questi “occhi magnetici” catturano tremila infrazioni (passaggi con il rosso) ogni mese. Ma sarebbero anche di più, se non si dovesse, manualmente, sostituire ogni giorno i rullini delle macchinette fotografiche impiegate. Persino 34 autobus dell’azienda pubblica modenese sono incappati nel mirino dei Fotored. Gli autisti dei mezzi pubblici si giustificano dicendo che loro passano con il verde, ma - data la lunghezza del mezzo - la coda potrebbe essere presente all’incrocio quando la luce del semaforo è divenuta rossa.
In città serpeggia malcontento e critiche feroci: “Non siamo nel Bronx, dicono, non passiamo tutti con rosso! Cifre di infrazioni così cospicue sono inattendibili! C’è qualche errore”.
Gli stessi rappresentanti del Codacons di Modena, hanno deciso di sostenere la “rivolta” dei multati con ricorsi al Tar, esposti alla Procura della Repubblica, petizioni, assemblee pubbliche. “È tutto un imbroglio”, dicono; “il Comune vuole fare cassa con le multe”. “Il Fotored non è omologato. L’impresa che affitta i Fotored prende la percentuale sulle multe”. “Il Comune tarocca le foto!” Adesso freno anche col verde”.
E al Comune cosa rispondono? “Basta fermarsi quando il semaforo segna rosso”. In realtà qualcuno sostiene che la macchina fotografica non immortala le macchine che passano con il rosso, bensì, quelle che transitano con il giallo. Il che cambierebbe i termini della contesa. All’Assessorato competente precisano: “Il giallo dura quattro secondi, noi ne abbiamo aggiunto uno in più; in cinque secondi anche un camion è in grado di fermarsi”.
La città appare come spaccata: da una parte gli automobilisti inferociti, dall’altra i legalitari-ad-ogni-costo. I dieci giudici di pace che espletano il loro lavoro a Modena, sono subissati da reclami: alcuni vengono accolti, altri respinti. Sempre al Comune si osserva che su 50mila multe, solo 350 sono state contestate, 45 hanno vinto il ricorso: una percentuale insignificante; “alla lunga - si dice - la città sarà dalla parte nostra”. E ancora: “I modenesi non fanno più infrazioni di altri italiani. Solo che il Comune ha cominciato a contarle scientificamente. Poi, da quando è in funzione il Fotored i comportamenti dei modenesi sono cambiati. In meglio”. Le infrazioni, a veder bene, sono scese. Se un anno fa un rullino fotografico della internale macchinetta (36 pose) si esauriva in tre ore, adesso ne passano sette.
E ora passiamo alla Capitale per cercare di capire questa singolare contesa fra le due città: quale indosserà la “maglia nera” riservata alla più indisciplinata?
Scrive un quotidiano che nei primi sei mesi di patente a punti, i romani si sono visti sottrarre 270mila punti! Un record assoluto, poco meno della metà del totale nazionale, che è di 630mila.
Quelli dei romani sono calcolati, e quindi sottratti, sulla base dei verbali della Polizia Municipale: dal passaggio con il semaforo rosso, all’uso del telefonino menstre si guida, alle cinture di sicurezza non allacciate. Sull’uso delle cinture c’è stata anche una ricerca che ha messo in evidenza come i romani hanno meno “paura” di perdere punti, e le allacciano di meno, in particolare se sono alla guida di furgoni. Per questo il comandante della Polizia Municipale Giovanni Catanzaro ha inviato un’ordine scritto ai 19 gruppi dei Vigili per intensificare i controlli. Intanto, come a Modena, fioccano i ricorsi in Prefettura e al giudice di pace: guidava mio nonno o l’amico straniero: queste le “scuse” più frequenti.
Vediamo qualche cifra, sempre riferita ai primi sei mesi dall’entrata in vigore della patente a punti.
Sembrerebbe che gli automobilisti che girano per Roma hanno perduto solo in parte la cattiva abitudine di passare con il semaforo rosso, anche se rispetto all’inizio dell’anno scorso - la patente a punti è entrata in vigore a luglio - i verbali almeno per questo divieto si sono molto ridotti: erano 13.706 nel gennario 2003, 8.890 a dicembre dell’anno scorso. I romani sono invece più restii per quel che riguarda l’uso del telefonino: 6.930 multe a gennaio 2003, 5.267 a dicembre dell’anno scorso, quando già da mesi, colpiti dalla contravvenzione, si perdevano cinque punti. Anche sull’uso delle cinture di sicurezza c’è un minimo di lassismo: 810 verbali a gennaio 2003, 795 multe a dicembre dell’anno scorso. Non una grande differenza, ma uno studio redatto per conto del Campidoglio, ha riportato che l’81% degli automobilisti usava le cinture in luglio, adesso solo il 69% delle persone alla guida di un veicolo le allaccia, e solo il 36% dei camionisti, praticamente uno su tre.
I romani in automobile non temono il rischio di perdere due punti transitando sulle corsie preferenziali degli autobus: le contravvenzioni risultano solo 43 all’inizio dell’anno, balzano a 456 a dicembre del 2003. Dati diffficilmente confrontabili, però, secondi i vigili, perché a vigilare sulle corsie preferenziali sono anche gli ausiliari dell’Atac, e quindi vi sono più fonti per le cifre delle contravvenzioni. È anche assai difficile calcolare quanti punti sono partiti dalle patenti per la sosta nei posti riservati agli handicappati (2 punti in meno) o nelle isole pedonali (2 punti): le multe per la sosta selvaggia, che hanno sempre cifre da record - 57.783 a dicembre 2003; 69.139 a gennario, sempre 2003 - sono numeri che figurano sul computer generale come divieto di sosta.
Dopo solo un mese dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, alla fine di agosto del 2003, i romani avevano già perduto 18.700 punti: un primo record, calcolando le pochissime auto che sono in circolazione durante il mese di agosto.
Rimane ancora insoluto il quesito su quale città italiana vanti (si fa per dire) il record dei punti sottratti sulle patenti.
Staremo a vedere.
Et. Ge.

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