“I Banchieri di Dio”, girato da Giuseppe Ferrara nel 2001, è un lungometraggio-verità che colloca la vicenda del presidente del Banco Ambrosiano nel suo contesto politico e finanziario, nel quale intervengono pesanti legami con i poteri occulti e con la criminalità organizzata. Sul caso Calvi, il regista ha pubblicato anche un libro che ne approfondisce i foschi retroscena
“L’assassinio di Roberto Calvi” è un libro inchiesta del regista Giuseppe Ferrara (Massari editore, pgg.160, e 11,00) che ricostruisce la vicenda del presidente del Banco Ambrosiano attraverso tutte le fonti disponibili, mettendo in risalto gli aspetti salienti e i legami oscuri di una trama politico-finanziaria che conserva ancora i suoi segreti. Come altre. Del resto, Giuseppe Ferrara fa seguire il libro al suo film “I Banchieri di Dio”, esemplare come opera di un cinema civile, che rende alla storia di Calvi tutto il suo spessore, ben al di là del fatto di cronaca giudiziaria. Il film di Ferrara (del quale il libro riporta la sceneggiatura, di Armenia Balducci e Giuseppe Ferrara), per un procedimento promosso da Flavio Carboni era stato sottoposto a sequestro giudiziario, provvedimento poi decaduto. Le indagini per la sceneggiatura di “I Banchieri di Dio”, durate quasi cinque anni, hanno seguito le tracce di Roberto Calvi, Paul Marcinkus, Michele Sindona, Licio Gelli, Umberto Ortolani, Francesco Pazienza, Flavio Carboni, e altri personaggi noti e meno noti, nel loro ampio e complesso contesto. Le fonti sulle quali Giuseppe Ferrara e Armenia Balducci si sono basati hanno coperto un arco esauriente al massimo: inchieste giornalistiche, saggi storici, sopralluoghi negli ambienti dove i fatti sono avvenuti, testimonianze orali raccolte personalmente, i risultati delle Commissioni parlamentari di inchiesta, i frammenti audiovisivi conservati nelle cineteche, i materiali usciti dai processi, dalle inchieste giudiziarie, dalle ordinanze dei magistrati.
“Naturalmente - precisa Giuseppe Ferrara - il nostro film non ha nulla a che vedere con una requisitoria o un mandato d’arresto. Noi abbiamo voluto dare uno spaccato della cosiddetta Prima Repubblica, della sua criminalità politica e non, dei suoi poteri occulti e manifesti, soprattutto della sua perversione sociale: perversione che pensiamo sia di un’attualità sconcertante, soprattutto perché ancora in corso. Un letterato vigile e attento come Cesare Garboli, amareggiato per come il passato recente del nostro Paese, con i suoi sanguinosi misteri, sia stato sepolto in nome della normalità, ha tra l’altro sconsolatamente affermato che del ‘cosiddetto suicidio di Roberto Calvi… nessun cittadino italiano saprà mai niente’. Ebbene, al di là di tutti i limiti che il cinema si porta dietro, anche pregiudizialmente, il nostro film ha tra i suoi intenti far sapere molte cose - su questo ‘cosiddetto suicidio’ e le sue pesantissime connections - al ‘cittadino italiano’”.
“I Banchieri di Dio” è il quarto lungometraggio-verità di Giuseppe Ferrara sui “misteri d’Italia”. Gli altri tre film sono “Cento giorni a Palermo” (su Carlo Alberto Dalla Chiesa), “Il caso Moro”, “Giovanni Falcone”. “Moro, Calvi, Dalla Chiesa, Falcone - scrive Ferrara nel suo libro - quattro esecuzioni (in ordine temporale). Sono alcuni dei picchi negativi della recente storia d’Italia, sono quattro distinti minigolpe implosivi di un medesimo disegno antidemocratico che, metro dopo metro, hanno portato il Paese, come scrive Gina Lagorio, ‘su uno scivolo ogni giorno più viscido verso il regime’. Non a caso questi picchi delittuosi sono tutti collegati a una vicenda nodale per la nostra storia recente: quella della P2”.
* * *
Pubblichiamo alcuni estratti della sceneggiatura (di Armenia Balducci e Giuseppe Ferrara) del film “I Banchieri di Dio”, regia di Giuseppe Ferrara, una produzione cinematografica Sistina Cinematografica s.r.l. e Metropolis Film s.r.l., in collaborazione con Rai Cinema, con la partecipazione di Tele+, realizzato con la collaborazione della Film Commission Torino Piemonte. Con Omero Antonutti (Roberto Calvi), Pamela Villoresi (Clara Calvi), Giancarlo Giannini (Flavio Carboni), Alessandro Gassman (Francesco Pazienza), Rutger Hauer (Paul Marcinkus), Alessandra Bellini (Anna Calvi), Francesco Cordio (Carlo Calvi), Camillo Milli (Licio Gelli), Franco Olivero (Michele Sindona), Augusto Zucchi (Umberto Ortolani), Mario Marchetti (Giulio Andreotti e voce del Papa), Pierpaolo Capponi (Roberto Rosone), Franco Diogene (Luigi Pennini), Carlo Saito (Alex Pennini), Liliana Paganini (Graziella Corrocher), Pietro Di Legami (Emilio Pellicani), Vincenzo Peluso (Silvano Vittor, Antonio inzadi (Uomo di Andreotti), Candida Martinez (Donna creola), Nino Ferrero (Signore inglese).
1. Nassau. Sede del Banco Ambrosiano Overseas
Esterno giorno
Didascalia. Nassau (Bahamas) - marzo 1976
Panoramica dall’alto a scoprire il paesaggio. Mare. Spiagge. Vegetazione tropicale. La panoramica si chiude su una palazzina in stile coloniale su cui campeggia: Banco Aambrosiano Overseas
2. Villa Calvi (Casalpalocco)
Esterno/Interno giorno
Una costruzione moderna a un piano, con vetrate sul giardino e piscina. Si intravedono alcuni uomini della sicurezza in divisa. E i figli di Calvi (Anna e Carlo).
Nel salone, Calvi, Ortolani e Gelli prendono il caffè guardando delle foto che Gelli va tirando fuori da una busta sigillata. In dettaglio le foto riproducono materiale bellico, compresi aerei e navi da guerra. Gelli, indicandole nella foto (in dett.):
Gelli - Quante ne sono arrivate ai peruviani?
Calvi - Cinque, sei, credo.
Al centro del salone, Marcinkus gioca con una mazza da golf e una pallina sul pavimento che, colpita, finisce in una buca simulata.
Su uno dei divani nel fondo, c’è Sindona disteso, come appisolato, coperto da un leggero plaid.
D’un tratto si leva un suono: Off bip prolungato
Calvi spinge un pulsante e nel fondo una porta scorre cigolando. Appare Clara Calvi in costume da bagno intero, castigato, e subito si stringe le braccia come rabbrividendo:
Clara Calvi - Qui dentro si gela! (al marito) Perché non abbassi un po’?
Calvi gira una manopola vicino al pulsante, nel piccolo riquadro.
Clara Calvi - Hanno citofonato dalla sorveglianza… mister Kane sta arrivando…
All’annuncio tutto si fa veloce. Marcinkus smette di giocare a golf. Ortolani fa sparire le foto degli armamenti. Gelli va a scuotere Sindona, leggermente:
Gelli - Sveglia… Kane sta arrivando…
Sindona biascica qualcosa, fatica a sollevarsi.
Gelli - Michele ti senti meglio? Su, su, animo, vuoi un caffè ?
Stacco
In casa Calvi l’arrivo del misterioso personaggio ha imposto un clima vagamente formale: anche Marcinkus e Sindona hanno preso posto attorno al grande tavolo con Gelli, Calvi e Ortolani. Tranne Sindona, tutti ascoltano con attenzione mister Kane (a capotavola, cinquantenne americano dal piglio manageriale).
Mister Kane - (forte accento) …l’ascesa del Partito comunista pone problemi nuovi perché, interprete com’è dei cambiamenti verificatisi nella società italiana, può mettersi una maschera di perbenismo…
Calvi - (un velo d’ironia) Ma forse se l’era già messa, visti i risultati elettorali…
Mister Kane - Forse… ma che succederebbe se venissero meno gli attuali equilibri tra Usa e Urss?
Marcinkus - L’Italia sarebbe il primo paese a slittare verso Est…
Gli sguardi si incrociano come se l’evento catastrofico fosse alle soglie. Solo lo sguardo di Sindona resta fisso, inseguendo altri fantasmi.
Mister Kane - Washington chiede un piano concreto per ristabilire la centralità della Democrazia cristiana.
Gelli - Ma la Dc fa acqua da utte le parti… Meglio puntare sui Socialisti…
Ortolani - (con vivacità) Tempo perso se prima non mettiamo le mani sui giornali che contano…
Calvi - (mettendo le mani avanti) Ma quelli costano…
Ortolani - (scaldandosi) Li volevo vedere i comunisti senza l’appoggio del Corriere! Tutti quei voti col cazzo che li avrebbero presi!
E così dicendo ha già tirato fuori dalla borsa una raccolta di prime pagine del Corriere della Sera, a conferma di ciò che dice, e con gesto provocatorio le getta sul tavolo.
Stacco
Vista dal figlio di Calvi attraverso la vetrata, la riunione si va scaldando. Tranne Sindona, parlano tutti insieme, gesticolando, senza riuscire a stare fermi. Carlo, un po’ allarmato, si rivolge alla madre:
Carlo Calvi - Ma che fanno? Stanno litigando ?
Clara Calvi fa un gesto per zittirlo:
Clara Calvi - Sssss! Cose loro!
Anna Calvi, noncurante, scatta una foto alla madre e al fratello.
Anna Calvi - (al fratello) Dai, un sorriso… sembri un vecchietto!
Stacco
Nel salone, la voce di mister Kane si leva sulle altre:
Mister Kane - Calma!… Per favore… evitiamo le polemiche in famiglia!
Sindona - (scotendosi) Ma quale famiglia! Nessuna famiglia lascerebbe cadere un suo membro…(Sindona finalmente sputa il rospo) Mi basterebbe una certa somma…
Marcinkus - (provocatorio) Ti salverebbe o sarebbe un’altra toppa?
Sindona - Parli così proprio tu che hai avuto la faccia di dichiarare alla stampa che mi conoscevi appena!
Marcinkus - E che dovevo dire? Che il Vaticano ci ha perso una barca di soldi coi tuoi casini?
Sindona - Non ci avete perso niente, neanche una lira, perfino l’Immobiliare era un limone spremuto… (s’è fatto il gelo, ma Sindona esplode)… mi avete persino consegnato bilanci falsi…
Marcinkus - Finiamola! (provocatorio) C’è qualcuno che vuole dare qualche milione di dollari a Sindona?
Tutti guardano Calvi, ma il banchiere si stringe nelle spalle.
Calvi - Volete un caffè?
Mister Kane - Finiamola davvero, Sindona.
Sindona - Va bene, ho capito…
E, controllandosi a stento, a lunghi passi, va a spingere il pulsante: la porta si apre cigolando, e Sindona esce. Gli altri riprendono il loro posto al tavolo.
Mister Kane - (a Gelli) Allora, con questo Piano di Rinascita, a che punto è la Loggia P2?
Gelli - A buon punto… Avrai il testo completo al più presto!
67. Ginevra - Loggia massonica
Interno/sera
Didascalia: Ginevra – Loggia massonica coperta
È in atto una riunione di “fratelli” (una dozzina circa). Indossano tuniche nere con cappuccio. Tranne un paio incappucciati, gli altri sono a viso scoperto. La riunione è presieduta dal Maestro Venerabile Licio Gelli. Sul momento stentiamo a riconoscerlo, a causa del travestimento: baffi, capelli tinti, occhiali neri, vestito casual. Tra i presenti, riconosciamo Ortolani, Tassan Din e il generale Santovito.
Fratello relatore - …vi leggo di seguito gli argomenti da trattare nella riunione odierna, approvati dalla Commissione del 26/9…
(Entra mister Kane, che scambia con Gelli un cenno di saluto, e si siede vicino a Santovito).
…sindacati: devono essere ricondotti alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione… solo a quel momento sarà possibile limitare il diritto di sciopero…
D’improvviso l’orologio da polso di Gelli emette un “bip” e contemporaneamente si accende una piccola luce intermittente. Gelli interrompe il segnale e si apparta in fondo alla sala impugnando un telefono senza fili.
Fratello relatore - …magistratura: le modifiche più urgenti: 1) la responsabilità civile dei giudici; 2) la separazione delle carriere; 3) aumentare la quota dei politici nel Consiglio superiore.
Voce di un fratello - (fuori campo) Oh! Era ora… i giudici hanno passato ogni limite!
97. Milano - Casa Calvi
Interno/notte
Anna entra in casa. I cani le vengono incontro senza rompere il silenzio. Una lama di luce esce dalla porta socchiusa dello studio del padre. Anna si avvicina cauta tendendo l’orecchio. La moquette spenge il rumore dei suoi passi.
Off Calvi - …Flavio, sono stanco di come vanno le cose… devono muoversi, glielo devi far capire che se non fanno quello che dico io, dirò tutto di tutti…
Off Carboni - …ma se non faccio altro! Scusa se insisto, ma fossi in te partirei il più presto possibile, oggi stesso!
Off Calvi - …non posso, lo sai, mi serve ancora qualche giorno…
Off Carboni - Fa’ come credi, ma non vorrei che i comunisti della Procura ti spiccassero un mandato di cattura, o qualcuno ti aspettasse sotto casa… lo capisci che tutti questo signori e prelati ti hanno messo colle spalle al muro?…
Off Calvi - Vigliacchi! Traditori! Stanno sul potere come cani sull’osso… ma io quest’osso glielo faccio a pezzi, glielo disintegro…
Anna, trattenendo il respiro, si accosta per sbirciare nella stanza, e vede il padre che, dando le spalle a Carboni, trasferisce dei documenti dalla cassaforte nella borsa.
Carboni - …le chiacchiere stanno a zero… ci vogliono i fatti…
Calvi - (sventolando i documenti)… eccoli i fatti! Ce n’è per tutti! E se non bastano, ci sono gli altri, nella cassaforte di Zurigo. Vedrai, gli cascherà il mondo addosso, una bomba, si accorgeranno di che cosa è capace un limone spremuto!
Inquieta, Anna si allontana seguita dalle parole di Carboni.
Off Carboni - …se ci sarà la guerra, l’avranno voluta loro… ma forse non ci sarà, perché appena non ti troveranno più al tuo posto, si renderanno conto che fai sul serio. Sul serio! Per questo, prima parti, prima si sblocca la situazione…
145. Londra – Banchina del Tamigi e peniche
Interno/esterno notte
Didascalia: Londra – Tamigi – Notte del 17 giugno
Nel quadrato della peniche, Calvi, in attesa spazientita, lancia occhiate ai due meridionali che si scolano birre.
Calvi - Ma quando arriva? Prima tanta fretta, e adesso…
Squilla il telefono. Scopriamo l’autista che sdraiato legge fumetti.
Primo meridionale - Sì? pronto?…
Il giovanotto resta in ascolto (si percepisce appena un indistinto borbottio) Calvi lo guarda quasi trattenendo il fiato. Poi come mettendosi sull’attenti:
Primo meridionale - Sì, sì… capisco… certo… d’accordo… (coprendo il ricevitore, a Calvi) C’è un contrattempo, dobbiamo spostarci… (porgendogli il ricevitore) Vuole parlarci?
Calvi - (si precipita urtando nella sua stessa borsa). Pronto, sono io! Che succede?…
Osservato (come per valutare le sue reazioni) dai suoi accompagnatori, Calvi resta in ascolto, annuisce con cenni del capo, rassicurandosi via via.
Calvi - Sì, sì… mi rendo conto… ma certo… va bene… ma no, figurati… se per questo, sono a pezzi… ogni cosa a suo tempo… ma certo… sì, sì… d’accordo… a fra poco…
Calvi riattacca, raccoglie la borsa e di slancio precede gli accompagnatori fuori nel pozzetto, ma subito si ferma, interdetto, vedendo la banchina deserta.
Secondo meridionale - La macchina non serviva più… andiamo con quello (indica un grosso gommone ormeggiato dall’altra parte del pozzetto)…
Autista - (accento napoletano) È più sicuro, e poi si fa prima!
Calvi esita. Il primo meridionale si avvicina. Calvi guarda il fiume come a cercare una via di fuga. Ma i due gli sono addosso immobilizzandolo, mentre il terzo (l’autista) lo narcotizza.
Calvi - (la voce strozzata) Lasciatemi! Lasciatemi! Vi pagherò! Vi darò tutto… Tutto!!!
Calvi si affloscia fra le braccia degli accompagnatori.
Autista - Presto, tagliate i baffi, dobbiamo sbrigarci!
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