Spettabile Segreteria sindacale, con la presente vorrei farvi capire quanto senso di frustrazione e di amarezza si prova nel vedere che per l’ennesima volta si è stati presi in giro, da chi probabilmente ha tutti gli interessi affinché le cose vadano avanti così.
Mi spiego meglio, sono un collega iscritto al Siulp che da ventuno anni presta servizio nella Polizia Stradale, da dodici in quella di San Donà di Piave (VE).
Pochi giorni fa ho avuto il disgusto di vedere i tanto attesi premi di produzione e, purtroppo, ho potuto ben capire che i veri premiati, come al solito, non appartengono a quella “piccola truppa” senza possibilità di scelta, che si è dovuta sorbire interi turni esterni serali, notturni ecc.: con la nebbia che ti rende cieco, con la pioggia che ti deteriora le ossa, con il freddo pungente che ti fa correre al bagno ogni ora e con il caldo afoso che rende un tutt’uno il tuo corpo con la divisa che indossi.
Ovviamente le condizioni climatiche avverse, fanno soltanto da scenario ai 240 chilometri e più percorsi ogni turno, agli incidenti rilevati tra mille difficoltà, con persone ferite ed incastrate tra le lamiere dei loro veicoli, che urlano e ti fanno venire i brividi, agli insulti ricevuti dagli utenti educatamente contravvenzionati, alla tensione che ti opprime quando hai a che fare con un ubriaco che ti provoca o con dei delinquenti che ti minacciano, alla paura che ti assale quando decine di tifosi ti aggrediscono, perché per ordini ricevuti non li devi fare accedere alle aree di servizio, all’adrenalina che ti avvolge mentre insegui dei rapinatori, e la lista cessa solamente per non diventare prolissa.
Comunque questo disappunto non si riferisce solamente al premio di produzione, che resta un’inezia rispetto al totale disequilibrio di considerazione e retribuzione tra il “pattugliante” privo di alternativa e chi per sua scelta non lo è più o non lo è mai stato, un’instabilità che regna sovrana nella nostra Amministrazione e che continua a lacerare gli animi di chi ha portato tuttavia dei reali contributi alla collettività.
Senz’altro so che questa lettera aperta potrà aver trovato piena solidarietà da chi “pioggia ne ha presa tanta” e nel contempo potrà anche aver spalancato rancori per motivi d’opportunità, ma dentro ognuno di noi c’è uno spazio riservato all’obiettività, ed è proprio laggiù, in quello spazio, che dobbiamo guardare... magari chiudendo gli occhi per pochi istanti... cercando d’immedesimarci.
Grazie per l’attenzione dedicatami. Un cordiale saluto.
Enrico Pistello del Siulp
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