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gennaio/2004 - Interviste
Contributi
Gorizia chiede aiuto
di Giovanni Sammito

Ecco la lettera che la Segreteria provinciale del Siulp di Gorizia ha inviato al Capo della Polizia:
“Signor Capo della Polizia, il ritardo con il quale vengono liquidate al personale i servizi di missione; le prestazioni straordinarie e le varie indennità accessorie, sono divenute davvero inaccettabili e non v’è dubbio che incidono negativamente sul morale oltre che sugli aspetti motivazionali del personale.
Purtroppo la riduzione dei fondi destinati alla sicurezza, oltre a mortificare i dipendenti, riduce sempre di più la capacità di risposta alle sfide con cui le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono chiamati a confrontarsi quotidianamente.
Anche a Gorizia sono assolutamente insufficienti automezzi, equipaggiamenti e attrezzature; manca persino la cancelleria e alla deficienza del materiale di rapido consumo, ad esempio per stampanti e fotocopiatori, in molti casi i dipendenti sopperiscono a proprie spese.
Siamo perfettamente consapevoli che la situazione di questa provincia è analoga a tante altre che versano nelle medesime se non peggiori condizioni. Tuttavia ci pare di doverle chiedere un’attenzione particolare verso questa peculiare area del Paese per il contesto geografico ove essa è collocata.
Facciamo riferimento, ancora una volta, alla specificità derivante dai limitrofi confini extra-Schengen e più in generale all’attività di contrasto all’immigrazione clandestina. Tema sicuramente molto attuale e presente nella cronaca politica e giudiziaria di tutti i giorni. Per ultimo vale la pena ricordare l’ampio spazio dedicato all’argomento nel rapporto annuale sullo stato della criminalità nel nostro Paese elaborato e diffuso recentemente dal Viminale e le dichiarazioni di questi giorni del Ministro dell’Interno a proposito di connessioni tra immigrazione illegale terrorismo e organizzazioni criminali.
Ebbene, Signor Capo della Polizia, il citato taglio di fondi in questa città di confine, stà gravando pericolosamente proprio alla Polizia di Frontiera ove la realtà è ben diversa di quella che si vorrebbe far credere:
- dal parco auto, composto da 11 mezzi, ben 8 sono ricoverati in attesa di riparazione per mancanza di fondi. Tra questi sono compresi i fuoristrada utilizzati per l’effettuazione del pattugliamento misto con il personale del collaterale organo di Polizia slovena;
- mancano stampati e soprattutto il relativo materiale di rapido consumo a cui il personale fa fronte, spesso, a proprie spese;
- al valico internazionale di S. Andrea i terminali Schengen delle cabine sono da qualche mese fuori uso; si sopperisce con computer portatili tanto costosi (collegati via satellite) quanto inefficienti (si bloccano continuamente e comunque non consentono gli accertamenti e gli inserimenti negli archivi Schengen come invece sarebbe previsto dalla vigente normativa);
- anche all’altro valico di Casa Rossa da più mesi i terminali in cabina sono fuori uso ma questa volta non sono nemmeno surrogati da portatili; solo in caso di transiti sospetti si procede a più approfonditi accertamenti utilizzando l’unico terminale posizionato all’interno degli uffici;
- giorno 8 settembre 2003, dipendenti della società “Digitel” predisponevano per conto della Telecom la linea “Hdsl” presso il valico di S. Andrea; nel primo pomeriggio della stessa giornata agli stessi tecnici perveniva da Roma l’ordine di disinstallare la predetta apparecchiatura in quanto non vi erano suffienti fondi per sostenere il costo dell’intervento. Ovviamente i tecnici operavano in tal senso;
- se alla 4^Zona Polizia di Frontiera di Udine non si è ancora insediato il nuovo dirigente, al Settore di Gorizia non guasterebbe un secondo dirigente posto che il titolare è spesso impegnato in campo internazionale.
A margine della situazione illustrata, riteniamo sufficientemente esaustiva dello stato di difficoltà in cui versa il Settore Polizia di Frontiera di Gorizia, ci preme, infine, porre alla sua attenzione la situazione di disagio in cui versano alcuni dipendenti in servizio presso i predetti valichi che, seppur in regime di zona disagiata, da moltissimi anni (alcuni da 10 anni c.) non riescono ad ottenere il trasferimento presso le altre sedi richieste.
Confidando nella sua autorevolezza e nella tradizionale attenzione che ella riserva ai problemi dei lavoratori della Polizia, l’occasione è particolarmente gradita per inviarle distinti saluti. Il Segretario generale provinciale - Giovanni Sammito”.

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