Baden-Wurttemberg - Avviato nel 1993 dal ministero dell’Interno di questo Stato regionale, il progetto “Prevenzione comunale della criminalità” aveva come obiettivo la sperimentazione, la realizzazione, lo sviluppo e la valutazione di progetti/programmi di prevenzione comunale in alcune città-modello.
Come emerge chiaramente dai dati e dalle analisi di valutazione più recenti, l’esperienza è stata coronata da successo ed il bilancio è nel complesso molto positivo. Il progetto è tuttora in corso.
Quanto agli obiettivi concreti ed ai risultati perseguiti, si è ottenuto: la diminuzione, a livello comunale, di strutture ed occasioni favorevoli allo sviluppo della criminalità; l’eliminazione di zone e luoghi a forte potenziale criminogeno; il rafforzamento del sentimento di sicurezza nella popolazione; l’integrazione, nel campo della prevenzione, dell’insieme degli attori sociali.
Sono i sindaci ad assumere la supervisione, mentre, per quanto riguarda la messa in pratica e lo sviluppo concreto del progetto, le Direzioni locali di Polizia cooperano strettamente con i responsabili politici dei comuni. È stato poi creato in seno al Lka un servizio di coordinazione, incaricato soprattutto della raccolta, dello scambio e della valutazione di informazioni. In seguito al successo di questa esperienza, il ministero dell’Interno di questo Stato regionale ha presentato un programma di otto punti con l’obiettivo di estendere il progetto a tutto il territorio regionale, in particolare attraverso la sua integrazione in una rete di prevenzione che comprende l’insieme di progetti realizzati o in corso di realizzazione in questo Land.
La gestione della rete di progetti comunali di prevenzione e la comunicazione di informazioni sulle diverse esperienze sono realizzate dal servizio centrale di coordinazione della prevenzione comunale, che ha inoltre il compito di consigliare e sostenere le prefetture e le direzioni della Polizia nell’elaborazione e nell’applicazione di misure ed attività di prevenzione, di realizzare valutazioni quantitative/statistiche complementari, soprattutto dei progetti mirati, di raccogliere e valutare i diversi progetti e di realizzarne la sintesi, di sostenere i progetti locali di prevenzione.
Devono essere infine segnalate in questo contesto altre due iniziative: il programma di prevenzione della delinquenza giovanile e minorile, creato nel 1998 per iniziativa del ministro dell’Interno di questo Stato regionale, e il premio di prevenzione del Lka Baden-Wurrtemberg, assegnato ai migliori progetti di prevenzione della delinquenza giovanile e minorile.
Baviera - Tra le iniziative, due meritano menzione: sono la creazione di un Consiglio di sicurezza e di una Polizia cittadina.
Il Consiglio consultivo di sicurezza, creato nel 1993 su iniziativa del ministero dell’Interno dello Stato di Baviera, raggruppa persone interessate e coinvolte che assumono il compito di consigliare Comuni e Amministrazioni comunali nel settore della sicurezza.
Quanto alle Polizie cittadine, esse sono costituite da cittadini volontari che aiutano le Forze di polizia, soprattutto nella lotta contro la delinquenza di strada, il vandalismo ed il danneggiamento volontario dei beni pubblici. Inoltre le Polizie cittadine, al fine di contribuire alla prevenzione della criminalità ed al rafforzamento del sentimento di sicurezza, sono incaricate di pattugliare i centri commerciali ed altri luoghi di grande frequentazione. Svolgono inoltre il ruolo di testimone qualificato e di interlocutore privilegiato di cittadini e vittime.
Al di fuori di legittima difesa e soccorso portato a persone in pericolo, non sono autorizzate a fare uso della forza e della coercizione fisica immediata e diretta. Secondo la legge di Polizia cittadina, hanno competenze e poteri che comprendono l’interrogatorio dei testimoni, l’arresto ed il controllo dell’identità delle persone, la facoltà di ordinare lo sgombero e la comunicazione di dati ed informazioni nominative ai servizi della Pubblica amministrazione.
Berlino - Oltre alla Commissione indipendente per la prevenzione e la lotta contro la violenza a Berlino, creata nel 1991 su iniziativa del Senato di Berlino presentata nel rapporto finale del 1994, bisogna soprattutto citare due iniziative recenti: l’“Azione rete di sicurezza” e il cosiddetto “Modello berlinese”.
Presentata in comune dal ministero dell’Interno dello Stato federale e dal senatore dell’Interno di Berlino, nel quadro di un intervento comune tra Polizia berlinese e diverse forze del Bgs, l’“Azione rete di sicurezza” mira a combinarsi con un insieme di misure ed attività nuove o già esistenti prese dalla Polizia di Berlino per rafforzare la sicurezza oggettiva e soggettiva.
L’ispirazione è data dal principio secondo cui le funzioni statali in materia di sicurezza interna devono essere intese come tali da coinvolgere tutti i settori della società. Queste strategie sono caratterizzate da una cooperazione rafforzata tra servizi di Polizia, giustizia, cittadini ed Amministrazioni comunali. Questi gli aspetti principali: rafforzamento della cooperazione tra Stato ed Amministrazioni comunali nel settore della sicurezza, presenza rafforzata ed allargata delle Forze di polizia e dell’ordine (visibilità), risposta immediata, sistematica e visibile di fronte alle infrazioni ed alla piccola delinquenza (ogni comportamento deviante suscita una risposta immediata e visibile), rafforzamento della cooperazione con la giustizia e della partecipazione dei cittadini ai compiti di sicurezza.
All’interno della Polizia questa cooperazione è stata realizzata a tutti i livelli. È stata poi rafforzata nei dipartimenti più sensibili, la partecipazione dei cittadini ai compiti di prevenzione e sono stati moltiplicati i Consigli consultivi di prevenzione, la cooperazione della Polizia con i commercianti.
Il cosiddetto “Modello berlinese” è la traduzione nel settore pratico di un metodo, elaborato dal Capo della Polizia di Berlino, e fondato sulla razionalizzazione dei mezzi, la diversificazione dei compiti e la ridistribuzione delle funzioni, quest’ultima diretta a rafforzare il ruolo della Polizia allo scopo di aumentare l’efficacia del servizio. Ed è soprattutto il rafforzamento del ruolo della Polizia di difesa dell’ordine pubblico nel settore della lotta contro la criminalità la caratteristica principale del cosiddetto modello berlinese.
Brandenburg - Creato nel 1992 su iniziativa del ministero dell’Interno dello Stato regionale, il modello “Prevenzione comunale della criminalità” (Kkv) ha come obiettivo essenziale lo sviluppo di partenariati tra le Forze di polizia ed i comuni di questo Stato. A partire dal 1993, i partenariati di sicurezza sono stati sperimentati in dieci diversi comuni. In seguito ad una decisione del ministero dell’Interno, la Kkv, forte di un partenariato Polizia-Comuni ormai istituzionalizzato, è stata estesa all’insieme del territorio dello Stato.
Le Commissioni o i Consigli comunali di prevenzione, costituiti di rappresentanti dei Comuni e della Polizia, si riuniscono almeno due volte all’anno per dibattere temi e problemi prioritari di sicurezza ed ordine pubblico (sicurezza nei trasporti pubblici, integrazione e svaghi, miglioramento dell’ambiente, ecc.). Inoltre le Amministrazioni comunali convocano regolarmente i cittadini-rappresentanti della comunità per farli partecipare alle riunioni in cui si discutono i problemi di sicurezza locale, durante le quali vengono tra loro designati i rappresentanti incaricati, chiamati Partners di sicurezza.
I compiti di questi partenariati di sicurezza comprendono tra gli altri:
- attività di consiglio riguardo alla sicurezza stradale ed allo sviluppo dell’autodifesa contro le aggressioni criminali, con creazione di punti informativi e di consigli di Polizia e delle altre istituzioni;
- servizi speciali di accompagnamento e di trasporto, soprattutto per i pensionati nel giorno del ritiro della pensione o per i soggetti in stato di ebbrezza;
- accompagnamento degli scolari verso la scuola;
- attività di mediazione per risolvere conflitti sul campo;
- elaborazione e partecipazione a speciali formazioni di tipo psicosociale, dirette a rafforzare l’“autostima”;
- aiuto al vicinato.
I partenariati di sicurezza svolgono inoltre compiti di sorveglianza rafforzata sul territorio locale: a questo titolo osservano le persone sospette, constatano i comportamenti devianti o i reati e li segnalano alla Polizia.
Brema - Consigli di prevenzione sono stati realizzati e sviluppati a livello di quartieri e dipartimenti, in virtù dei principi sviluppati nel 1993 dal Presidente della Polizia di questo Stato-città. L’obiettivo consiste nella creazione di una rete di prevenzione che copra tutti i quartieri ed i dipartimenti, rete sviluppata, quanto a struttura e funzionamento, dal basso verso l’alto. La prefettura di Polizia nomina dei capi di distretto a titolo di responsabili incaricati della prevenzione decentralizzata, che lavorano in cooperazione diretta con i consigli locali di prevenzione.
Quanto alle funzioni di questi Consigli locali e dipartimentali, esse si riassumono in questo modo:
- rafforzamento della partecipazione dei cittadini e di tutti gli attori sociali;
- rafforzamento del sentimento di sicurezza soggettivo nella popolazione;
- miglioramento della cooperazione tra Polizia e cittadini;
- incidenza positiva rispetto allo sviluppo della criminalità;
- stimolo e rafforzamento delle risorse della Polizia negli interventi mirati e d’urgenza;
- riduzione delle occasioni favorevoli all’ingresso nelle carriere criminali.
Oltre a questi Consigli, esistono nello Stato-città di Brema delle Conferenze di quartiere delle città in cui le Amministrazioni ed i servizi locali decentrati cooperano con l’Ufficio degli Affari Sociali.
Amburgo - Estistono diversi partenariati di sicurezza, tra cui la “Tavola rotonda Polizia-commercianti” ed il progetto “Partenariato Polizia-cittadino”. La prima, attiva dal 1992, è diretta dal Capo del Commissariato 12, con la partecipazione ed il sostegno del responsabile dell’Unione di mezzi e grandi imprese del commercio al dettaglio. All’interno di questo partenariato vengono discussi molteplici problemi che riguardano la sicurezza, in particolare il taccheggio ed il furto con scasso, allo scopo di sviluppare strategie comuni di prevenzione quali:
- scambio di informazioni e di conoscenze relative alle strutture dei reati (modus operandi) ed ai comportamenti degli autori, nonché ai settori preferiti dagli autori stessi (campi esposti alla criminalità);
- analisi della criminalità (secondo i diversi distretti della “città commerciale”);
- miglioramento e rafforzamento della prevenzione attraverso il massiccio utilizzo di sistemi di sicurezza e di sorveglianza installati nei grandi magazzini; particolare attenzione all’abuso ed al furto di carte di credito;
- rafforzamento della cooperazione polizia-grandi magazzini;
- riunioni regolari con intervento dei responsabili del Procuratore, della Polizia, del commercio;
- elaborazione di procedure snelle per la denuncia;
- misure di formazione e di orientamento del personale, in particolare commessi e responsabili dei grandi magazzini, riguardo ai propri diritti ed obblighi;
- miglioramento dell’attrattiva della “città commerciale”;
- elaborazione di concetti per il trattamento e l’integrazione dei gruppi marginali/marginalizzati (tossicodipendenti, poveri, stranieri);
- rafforzamento dei servizi privati di sicurezza.
Una terza struttura merita poi di essere presa in considerazione, tanto più che funziona ai livelli dello Stato-città di Amburgo, dello Stato federale e dell’Europa. Si tratta del “Progetto extasy”, creato per la lotta contro i rischi della tossicomania su iniziativa dell’Ufficio dello Stato di Amburgo e dell’Ufficio per la prevenzione della tossicomania. Insieme ad altre istituzioni (Stato regionale, Stati federali ed europei), questi due uffici si dedicano alla ricerca sulla tossicomania ed alle misure di prevenzione e di aiuto.
Bassa Sassonia - Hessen - In questi due Stati regionali sono stati creati dei Consigli di Stato regionali di prevenzione.
Il Consiglio regionale di prevenzione della regione risale all’anno 1992, come anche la Commissione di esperti per la prevenzione della criminalità, il cui compito era di assumere iniziative nel settore della ricerca, analizzare la situazione della criminalità a livello regionale e valutare le conseguenze derivanti in particolare sul piano dell’elaborazione di strategie di prevenzione, ed informare il governo dello Stato delle proprie proposizioni e raccomandazioni. A tali scopi, sono stati creati all’interno della Commissione tre gruppi di lavoro diretti ai tre assi temativi “Violenza contro i minori”, “Violenza nell’ambiente familiare e violenza di prossimità/violenza non urbana” e “Ambiente urbano della violenza”.
La supervisione del Consiglio regionale di prevenzione è assegnata al ministero della Giustizia della regione e le istituzioni ed amministrazioni incaricate a livello comunale della realizzazione e dello sviluppo dei progetti di prevenzione erano trenta al febbraio 1996 (secondo il censimento della Commissione). Da allora, la Commissione ha moltiplicato ed intensificato le proprie iniziative, in particolare di animazione e di incitamento nel settore della prevenzione comunale. Allo stato attuale sono molto numerosi i Comuni della Hesse che si sono dotati di un Consiglio comunale di prevenzione.
Il Consiglio di prevenzione della violenza e della criminalità della Bassa-Sassonia è stato creato il 26/9/1996 ed è composto dai rappresentanti dei sei ministeri (Interni, Giustizia, Donne, Affari Sociali e Culturali, Finanze ed Economia, Tecnologia e Traffico). Vi partecipano inoltre Lka, Ufficio degli Affari giovanili dello Stato regionale, Istituto della ricerca criminologica della Bassa-Sassonia (Kfn), i rappresentanti delle federazioni dei liberi professionisti e le camere di commercio, le associazioni femminili, le chiese, i sindacati, le Weisser Ring (associazioni di protezione e di aiuto alle vittime, dichiarate di interesse pubblico), i rappresentanti delle associazioni comunali degli stranieri ed il Landesjugendring (associazione regionale giovanile).
Renania-Westfalia del Nord - Sono state costituite due Commissioni: la Commissione interministeriale per la lotta contro la tossicomania, controllata dal ministero della Sanità dello Stato regionale, e il Gruppo di lavoro per la lotta contro la criminalità giovanile e minorile, che comprende diversi dipartimenti ministeriali e che è controllata dal ministero dell’Interno.
Nel 1992 queste due strutture sono state integrate all’interno del gruppo di lavoro interministeriale della prevenzione della criminalità. Il ministero dell’Interno ne ha la supervisione e vi partecipano il ministero dei Giovani, il ministero del Lavoro, della Sanità, degli Affari Sociali, dell’Urbanistica e della Parità uomo-donna.
Nella Polizia, la prevenzione è stato oggetto di una nuova organizzazione: in tutte le prefetture di Polizia e in tutte le grandi direzioni distrettuali sono stati creati e sviluppati degli speciali commissariati “prevenzione criminale”.
Con una circolare del 1993 è stato assegnato alla Polizia il compito di introdurre e sostenere la creazione di Consigli di prevenzione comunali e locali e si è potuta così formare una vera e propria rete di prevenzione che copre tutti i livelli amministrativi e l’insieme del territorio della Renania-Westfalia del Nord. La supervisione come anche la direzione di questi Consigli e di altre istituzioni sono state assunte in parte dai Comuni e in parte dalla Polizia, in ogni caso finché i Comuni non saranno dotati di corrispondenti strutture organizzative.
Mecklenburg-Vorpommern - Nel luglio 1994 è stato istituito su iniziativa del ministero dell’Interno un Consiglio di Stato (regionale) di prevenzione. La sessione costitutiva si è realizzata con la partecipazione dei responsabili dei dipartimenti di Interno, Giustizia, Finanze, Cultura ed Affari Sociali del governo regionale e vi hanno partecipato inoltre il Presidente del Tribunale regionale della città di Rostock, il Direttore del Lka, i rappresentanti dell’Istituto di criminologia dell’Università Greifswald ed il Presidente di città e Comuni di questo Land. Sono stati istituiti nel Consiglio diversi gruppi di lavoro, tra cui “criminalità dei giovani”, “criminalità di massa, traffico e criminalità di stupefacenti” e “protezione ed aiuto alle vittime”.
I compiti del Consiglio di prevenzione dello Stato consistono in particolare in:
- elaborazione di proposte/raccomandazioni per il governo(Consiglio politico);
- elaborazione di principi e strategie in grado di essere realizzate a livello comunale e locale;
- attuazione e sviluppo di una rete di prevenzione.
Quanto alle attività dei diversi gruppi di lavoro, si possono riassumere in questo modo:
- gruppo di lavoro criminalità giovanile/minorile: elaborazione di principi e strategie di prevenzione da applicare nelle scuole, iniziative orientate alla prevenzione all’interno dell’insegnamento scolastico, sostegno e progetti diretti a livello locale;
- gruppo di lavoro criminalità di massa: l’idea di base del progetto è che i cittadini che vi partecipano spontaneamente ricevano dalla Polizia un adesivo da attaccare ad automobili selezionate, che inciti le pattuglie notturne a controllare le stesse auto tra mezzanotte e le cinque del mattino; il progetto è realizzato con la partecipazione di un Consiglio comunale di prevenzione e sponsorizzato da un servizio di controllo tecnico delle automobili;
- gruppo di lavoro criminalità di stupefacenti: l’idea è di fare partecipare l’insieme degli attori coinvolti nel trattamento della tossicodipendenza alle attività di prevenzione; con l’approvazione del ministero degli Affari Sociali, il gruppo di lavoro ha sviluppato azioni nelle scuole e nei consultori, per la formazione professionale degli operatori;
- gruppo di lavoro protezione/aiuto alle vittime: è stato sperimentato un progetto modello di creazione di servizi di consiglio, protezione ed aiuto alle vittime ed è stata inoltre avviata la realizzazione di una documentazione indirizzata specialimente agli anziani sulla loro sicurezza;
- gruppo di lavoro ambiente ed habitat: formula proposte e raccomandazioni per il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente.
Renania-Palatinato - Il governo di questo Stato regionale ha deciso di realizzare una rete di Consigli comunali di prevenzione. A questo scopo è stata creata all’interno del ministero dell’Interno di Renania-Palatinato una squadra di coordinazione e di promozione chiamata “Direzione prevenzione della criminalità” che ha come compito specifico la creazione ed il sostegno di Consigli comunali, sulla base delle statistiche criminali della Polizia, delle analisi regionali della criminalità e della ricerca criminologica.
In seguito a queste attività, si sono potuti istituire diversi Consigli di prevenzione comunale, tra cui in particolare quello della città di Mayence i cui gruppi di lavoro hanno iniziato la loro attività nel 1997.
Sarre et Saxe - In Sarre sono stati sperimentati dei progetti modello, come per il Baden-Wurrtemberg, e si è organizzata la ricerca di accompagnamento e soprattutto di valutazione.
In Saxe, sono state avviate dal ministero degli Interni numerose riunioni sulla prevenzione. Grazie a queste attività e a molte altre ancora, realizzate con il sostegno e la partecipazione della Polizia, si sono potute istituire sul territorio di questo Stato più di 20 Commissioni di prevenzione.
Sachsen-Anhalt - Risale al 1993 la costituzione di una Commissione interministeriale “Prevenzione della criminalità a livello dello Stato regionale”, diretta e gestita all’interno dell’Lka. Questa Commissione, che lavora sotto la responsabilità del ministero dell’Interno, comprende il ministero della Giustizia, il ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e della Salute, il ministero della Cultura, il ministero dell’Ambiente, della Protezione della natura e della gestione del territorio e la Direzione per la politica delle donne ed ha il compito di coordinare e sviluppare a livello regionale strategie di prevenzione.
In virtù delle raccomandazioni formulate dalla Commissione, sono state organizzate, con la partecipazione della Polizia, tavole rotonde sulla prevenzione, allo scopo di coordinare ed avviare strategie e principi di prevenzione, tra cui soprattutto il risanamento dell’habitat, la creazione di gruppi di operatori sociali permanenti, di servizi regionali per gli stranieri, l’integrazione ed il sostegno di gruppi sociali marginalizzati, la riduzione delle occasioni criminali, il rafforzamento e lo sviluppo di partenariati di sicurezza esistenti tra cittadini e Polizia.
Schleswig-Holstein - Esiste e funziona dal 1990 al livello dello Stato regionale un Consiglio di prevenzione, il cui campo di azione e di attività copre in particolare:
- l’elaborazione di proposte e raccomandazioni riguardanti la prevenzione della criminalità, per conto del governo dello Stato regionale;
- la realizzazione di strutture organizzative della prevenzione a livello comunale e locale;
- l’avviamento e lo sviluppo di reti di attività che coinvolgano l’insieme degli attori sociali e politici;
Gli organi del Consiglio comprendono:
- il Consiglio di direzione (la Presidenza del ministero dell’Interno ed i ministeri dell’Istruzione e della Ricerca, degli Affari Sociali, della Giustizia);
- il Consiglio di gestione (collocato in seno al ministero dell’Interno);
- la Commissione consultiva scientifica;
- l’assemblea plenaria;
- i gruppi di lavoro comprendenti in particolare i gruppi analisi della situazione della criminalità; Commissione reti di socializzazione (genitori, famiglie, giovani, tossicodipendenza, urbanistica); criminalità ecologica; criminalità della droga; estorsione in materia di assicurazioni; criminalità violenta diretta contro donne e anziani; criminalità di massa; prevenzione attraverso la creazione di nuove forme di habitat; Polizia e scuola (insegnamento fondato sulla prevenzione); bambini-giovani-violenza; aiuto ai condannati; prevenzione diretta ai soggetti molto anziani/pensionati.
Thuringen - Sono state avviate e sviluppate delle strutture di prevenzione, grazie soprattutto al lavoro di promozione e di coordinazione realizzato in comune dal Lka e dalle federazioni delle città e dei Comuni.
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Da quanto detto si evince chiaramente che le strutture esistenti a livello dei Comuni sono numerose ed esistono, nella maggior parte dei comuni, Consigli comunali o locali di prevenzione che presentano ora una forma istituzionalizzata, con obiettivi ben definiti, ora una struttura più leggera che serve da fondamenta e da limite per la realizzazione dei progetti di prevenzione. Tra le strutture istituzionalizzate, che n’è una che sembra essere notevolmente privilegiata: si tratta del Consiglio comunale o locale di prevenzione, generalmente creato, come abbiamo visto, su iniziativa dei consigli di Stato regionali che ne assumono la coordinazione, spesso con il sostegno della Polizia.
Operativo dal 1997, è composto da un Presidente, un gruppo direttivo, un’assemblea plenaria e diversi gruppi di lavoro. Nel 1998 è stata creata un’associazione allo scopo di apportare sostegno finanziario al Consiglio ed ai progetti in corso di programmazione.
Il Consiglio di prevenzione comunale ha l’obiettivo di ridurre i fattori e le situazioni criminogene e di aumentare il sentimento di sicurezza nella popolazione, ed è a tali scopi sostenuto da attori statali, comunali, pubblici e privati. I partenariati ne costituiscono il fondamento ed il limite; il partenariato detto dei tre pilastri, cioè Cittadino-Amministrazione-Polizia ne costituisce la struttura privilegiata.
Il gruppo direttivo ha come compito la coordinazione del lavoro in seno al Consiglio e delle attività del gruppo di lavoro, propone progetti e costituisce nuovi gruppi di lavoro incaricati della loro concettualizzazione. Il gruppo direttivo comprende rispettivamente il Presidente, il rappresentante della direzione di Polizia di Mayence, della Giustizia, del settore scientifico, dell’Ufficio del borgomastro, dei servizi di direzione degli Uffici della gioventù, degli Affari Sociali e dell’Amministrazione dell’ordine, dell’Ufficio interculturale e del dipartimento degli affari per le donne della città di Mayence.
Quanto ai gruppi di lavoro il loro impegno consiste dell’elaborazione di proposte e raccomandazioni, che saranno poi sottoposte al gruppo direttivo e dibattute nell’assemblea plenaria, e nell’esecuzione delle misure decise. I gruppi di lavoro dirigono le proprie attività su diversi settori, in particolare zona della stazione, giovani e tossicodipendenza, furti, analisi della situazione della criminalità, pubbliche relazioni.
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