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novembre / dicembre/2002 - Interviste
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Salvare la Polizia
di

Ricevo dal direttore di Polizia e Democrazia questa lettera: “Egregio Direttore, sono un vostro abbonato da qualche anno. Da pochi giorni ho ricevuto, come di consueto, il vostro periodico relativo al mese di settembre e all’interno vi ho ritrovato l’ennesimo stimolante (intellettualmente), articolo scritto dal dott. Ennio Di Francesco. Tempo fa lessi il libro “Un Commissario” scritto appunto dal funzionario di Ps. La lettura mi ha permesso di allargare il mio orizzonte di conoscenze sulla storia della sindacalizzazione e della smilitarizzazione della Polizia, ma nello stesso tempo mi ha fatto sorgere interrogativi e pensieri sull’argomento. Desideroso di darvi una risposta ed ancor più desideroso di ricevere tale risposta direttamente dal dott. Di Francesco, mi piacerebbe sapere come posso contattarlo. Tra l’altro noto che si firma con la qualifica di 1˚ Dirigente della Polizia di Stato. Ma è ancora in servizio? Grazie per l’attenzione. Vice Sovrintendente A. C.”
Caro Sovrintendente A. C. (scusa se metto solo le iniziali, ma non vorrei causarti problemi), questa tua e-mail mi conforta alquanto: qualche mio messaggio che ancora appare in pur minimi spazi disponibili nell’atmosfera crepuscolare di questa nostra Polizia riesce dunque a giungere al cuore e alla mente di qualcuno che in essa aveva sperato e ancora crede.
Sì, sono ancora in servizio. Nel libro non più edito “Un Commissario”, scomoda memoria del sogno di molti per una vera Polizia di Stato, hai letto le vicende che mi avevano indotto a lasciare con la morte nel cuore l’Amministrazione. Avere denunciato le contraddizioni dell’arcipelago Sicurezza quotidianamente subite dai tutori dell’ordine, mi era stato fatto amaramente pagare.
I fatti mi hanno poi dato ragione e dopo anni di contenzioso, vincendo un ricorso al Capo dello Stato e le resistenze di chi non voleva, nel 1997 sono rientrato in Polizia rituffandomi nel lavoro che amo. Da dirigente presso il ministero degli Affari Esteri, rinunciando ai venti milioni al mese potendo andare come console all’estero, sono tornato funzionario di Ps con la qualifica avuta quindici anni prima ma con dentro il rinnovato impegno datomi dall’esempio di Giovanni Palatucci, lo straordinario collega e Maestro di cui sono fiero di essere riuscito nel 1994 ad attirare l’attenzione dell’allora Capo della Polizia Masone.
Dal mio rientro ho diretto l’Unità Nazionale Europol, partecipato ai negoziati per la nuova Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale,formato e guidato durante la Presidenza italiana del G8 il Gruppo di Lione (cooperazione giudiziaria e di Polizia) forse l’unico segmento ad essere rimasto immune dallo scempio di Genova e che ha ricevuto solo elogi dai vari paesi. Ora sto cercando di risollevare gli interessi italiani, sinora trascurati, nel progetto comunitario Cepol-Accademia Europea di Polizia in vista della futura Presidenza italiana dell’Ue.
L’Amministrazione non solo non mi ha ricostruito la carriera, com’era suo interesse e dovere, ma sta creando ancora una volta le condizioni per mettermi fuori, subdolamente e prepotentemente attraverso il congedo d’ufficio per il limite d’età (ormai equiparato a quello dei militari) per i funzionari “condannati” a non essere promossi.
Come hai notato sono ancora 1˚ dirigente, dal 1987, non appartenendo alla “classe degli eletti”: amo troppo la libertà di pensiero e quel sogno per una vera Polizia di Stato. Ormai pendono ben quattro ricorsi al Tar contro altrettanti oscuri Consigli di Amministrazione e presto partirà un’azione giudiziaria per mobbing. Ma è difficile lottare contro la discrezionalità fatta arbitrio.
La gestione opaca, contraddittoria e spietata di questa nostra Polizia (il mio cuore va al dramma professionale e umano di Arnaldo La Barbera) fa rimpiangere persino il passato. La legge 121/81 disegnava una Polizia civile, moderna, democratica. Essa è stata violentata, mortificata, svenduta. Un giorno se ne renderà conto. Speriamo prima che l’agonia diventi irreversibile e i danni irreparabili.
Grazie del tuo messaggio. Chi vorrà contattarmi può scrivere a questa Rivista dal significativo titolo, nata dallo spirito di Franco Fedeli, o presso la Scuola di Perfezionamento Forze di Polizia - via di Priscilla 6 - 00199 Roma, per aggregarsi attorno a un’idea e a un impegno: “Salvare la Polizia”. Auguri.
Ennio Di Francesco
Primo Dirigente della Polizia di Stato

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