Anche se il fenomeno risulta in calo, i veicoli che vengono rubati raggiungono cifre preoccupanti. Roma, Milano e Napoli le città più colpite. Allo studio nuovi sistemi di protezione e di localizzazione delle automobili
Diminuiscono del 5,2% i furti di automobili in Italia, ma purtroppo aumenta il numero di quelle rubate e non recuperate. Le quattro ruote continuano, quindi, ad essere le prede più ambite dai ladri. Lo scorso anno 2001 nel nostro Paese hanno preso il volo ben 211.208 auto, vale a dire circa 580 veicoli al giorno, 24 ogni sessanta minuti.
Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dal consueto “Rapporto annuale sui furti d’auto in Italia” elaborato da Viasat e realizzato dal Cesc, Centro Europeo di Studi Criminologici su dati ufficiali delle Forze dell’ordine.
Dicevamo dell’aumento di vetture che scompaiono e che non vengono più ritrovate. Il motivo pare abbastanza semplice: aumentano ogni anno le auto che vengono rubate e spedite all’estero, principalmente nei paesi del Maghreb e nell’Est Europa (con punte vertiginose per quanto riguarda la vicina Albania).
Il giro di affari dei furti andati a buon fine ha raggiunto, secondo stime attendibili, una cifra compresa fra i 5 e i 6 miliardi di euro.
La tendenza alla diminuzione dei furti nel 2001, che consolida l’andamento decrescente degli ultimi anni, è stata registrata, seppure con diverse percentuali, in tutta Italia, con l’eccezione dell’Umbria (+15,8%), del Molise (+9,7%), delle Marche (+9,7%) e della Liguria (+2,4%), in cui la crescita dei furti è probabilmente connessa anche alla posizione geografica, che ne facilita l’esportazione via mare, ha detto Massimo Giusio, criminologo e direttore scientifico del Cesc e coordinatore del “Rapporto annuale”.
Le conseguenze continuano ad essere pesanti, soprattutto per le vittime che, secondo gli esperti comportamentali, “subiscono un forte impatto per il furto”, “restano spesso traumatizzate”, “rischiano la depressione”, e soprattutto quando sono gli anziani a subire l’episodio criminoso, questo può addirittura “equivalere ad un lutto”. Il furto d’auto non è solo un consistente danno patrimoniale, ma implica rilevanti conseguenze umane e psicologiche, molto pesanti anche in termini sociali.
Secondo la Relazione generale annuale del Cesc, le regioni in vetta alla classifica per questo tipo di reati, ha detto l’ing. Pierluigi Leone, amministratore delegato di Viasat, sono la Campania con 42.759 furti (-0,75% rispetto al 2000, in cui erano stati 42.894), che ha scavalcato per la prima volta nel primato la Lombardia (43.019 furti nel 2000, 38.542 nel 2001, ben il 10,40% in meno rispetto all’anno precedente), il Lazio (39.361), la Puglia (21.784), la Sicilia (17.310), il Piemonte (16.136). In Liguria, invece, è elevatissima la percentuale di recuperi: ben il 70,3% delle auto rubate, seguita da Emilia-Romagna e Veneto (intorno al 67%); buona la percentuale dei recuperi in Lombardia (50,4%), mentre nel Molise si recupera solo il 22% delle auto trafugate ai proprietari.
Tra le province più a rischio, ha aggiunto Leoni, in testa resta Roma (con 36.575 furti), seguita da Napoli (30.050), che così nel 2001 ha scavalcato Milano (che scende, con un dato particolarmente interessante, a 27.727), Torino (con 13.601 furti che, quindi, non sono diminuiti) e Bari (10.297).
Purtuttavia, esistono anche delle “isole felici” in questo settore: la Valle d’Aosta (56 furti nel 2001 di cui 38 recuperati, il Molise (249), il Trentino Alto-Adige (376). Tra le province Belluno (40 furti), Sondrio (54), Gorizia (70 e ben 53 recuperi).
Rimangono sempre a rischio i furti di autotreni anche se si è manifestata una leggerissima flessione: da circa cinque anni i furti di camion ogni anno si attestano su una cifra oscillante fra le cinquemila e le cinquemiladuecento unità.
Anche in questo tipo di reato, si può stabilire l’Oscar per quanto concerne l’auto più rubata: la Fiat Uno, con 39.250 furti nell’anno scorso; seguono la Fiat Punto (11.694), la Y10 (11.524), la Fiat Panda (8.210), la Wolksvagen Golf (6.912), la Fiat Cinquecento (6.229). Seguono Ford Fiesta e Fiat Tipo.
In termini di percentuali di furti sul parco auto circolante, ai primi posti restano sempre le Mercedes 600, la Bmw serie 8 e serie 7, Bravo e Brava; seguono Jaguar e Ferrari.
A parte l’efficacia dimostrata dai sistemi organizzativi e tecnologici di contrasto, su un gran numero di furti d’auto continua a pesare il comportamento dei proprietari, ossia la sbadataggine, la mancanza di accortezza e prudenza, le negligenze di vario genere.
Ci sono ancora molte (troppe!) automobili quasi... consegnate ai ladri, ossia lasciate disinvoltamente ed incautamente in sosta davanti al giornalaio, al bar, al tabaccaio o persino parcheggiate sotto casa (ma anche nei garage) con le chiavi inserite nel quadro: una serie di situazioni assai appetibili per i trafugatori di vetture.
Ferma restando la indubbia utilità delle sofisticate tecnologie di dissuasione, è fondamentale che gli automobilisti assumano comportamenti più accorti e responsabili per non diventare involontari “complici” di chi fa la posta alla loro automobile per sottrargliera al momento più propizio.
Il fenomeno di cui stiamo accennando non riguarda, ovviamente, solo il nostro Paese. Infatti la struttura europea più nota come “Europol” sta studiando un sistema di rafforzamento della lotta contro la criminalità dedita al furto internazionale di auto. In collaborazione con le case costruttrici si studierà una procedura tecnica di supporto (ovviamente non identificabile da estranei) nel caso ci sia una modifica non solo nella targa degli autoveicoli, ma anche del numero del telaio. Nascerà così una superbanca dati per facilitare il riconoscimento dei veicoli attraverso una serie di elementi e parametri certi.
C’è infine da segnalare i cosiddetti furti definiti “cavallo di ritorno”: cioè l’automobile sottratta illegalmente viene restituita al proprietario dietro riscatto. È una forma, questa, estremamente pericolosa perché spinge il derubato a non denunciare il furto ma a ricorrere ad intermediari della mafia che sta dietro queste truffe estorsive.
E. G.
Le città più colpite nel 2001
Roma 36.575
Napoli 30.050
Milano 27.727
Torino 13.601
Bari 10.297
Catania 6.387
Palermo 6.333
Caserta 5.864
Foggia 5.380
Salerno 5.122
Fonte: Rapporto annuale Cesc-Viasat (su dati del ministero dell’Interno)
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