Nei prossimi anni si svilupperà la tecnologia digitale e assisteremo alla convergenza dei vari mezzi di comunicazione: dalla fusione del computer con il telefono, alle esperienze del telelavoro, fino all’informazione personalizzata. Le nuove scommesse della Tv pubblica
Ripensare con fantasia e professionalità il modello di sviluppo industriale, di produzione nelle comunicazioni di massa, significa accettare la sfida tecnologica digitale.
Nel 2006 tutta la comunicazione con supporto analogico verrà convertita in digitale. L’innovazione avviene per contaminazione, mettendo in comunicazione interattiva chi pensa nuove macchine, chi le costruisce, chi le usa, con chi realizza beni immateriali, educativi, d’informazione d’intrattenimento proponendo nuovi sistemi e nuova organizzazione del lavoro. La “fertilizzazione” delle innovazioni tecnologiche per le comunicazioni multimediali, può avvenire attraverso la circolarità delle risorse immateriali, come la conoscenza, l’informazione, la creatività, la ricerca scientifica e tecnologica, aumentano i saperi e le possibilità d’applicazione ideativa e produttiva.
Le proposte d’architetture ideative, di filiere ideative produttive, di nuove forme di comunicazione legate al cablaggio delle aree metropolitane, con tecnologia digitale che sostituisce i cavi di rame (ultimo miglio), devono quindi essere sviluppate con gli altri soggetti economici, politici e sociali presenti sul territorio e sviluppare servizi legati a tutte le forme federali e democratiche di comunicazione interattiva.
La Rai con le sue strutture territoriali e l’esperienza nel dare contenuti al prodotto multimediale, può mettere a disposizione le conoscenze degli operatori dell’azienda e contribuire a livello locale allo sviluppo del territorio ed incremento d’occupazione, in rapporto con radio e televisioni locali, fornitori di servizi informatici, con i giornali, con istituzioni locali ecc.
L’idea è di far crescere, sui territori metropolitani, un’offerta di beni e servizi con tecnologia digitale nella convergenza (telefono - tv o radio – computer – cavo – satellite – etere) con artigiani, imprenditori presenti sul territorio e creare impresa, domanda, quindi occupazione e sviluppo. Cablare a larga banda l’area metropolitana per sviluppare e offrire questi contenuti:
1. nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadino;
2. nella produzione televisiva, cinematografica e multimediale;
3. nella politica industriale nel settore dell’informatica;
4. nella ricerca e formazione: universitaria- scolastica- professionale;
5. nella ricerca scientifica per investire nello sviluppo futuro della comunicazione multimediale;
6. nella diffusione del telelavoro;
7. nello sviluppo del Fast Internet;
8. nello sviluppo di centri servizi di varia specializzazione;
9. nello sviluppo di produzioni audiovisuali legati ai giacimenti culturali presenti sul territorio;
10. nel supporto comunicativo alle industrie che esportano i loro prodotti all’estero.
La radio prima, la televisione poi sono gli strumenti che hanno favorito l’evoluzione dell’identità culturale locale, in altre parole i valori, i linguaggi e i comportamenti della comunità e della collettività nazionale arricchiti dalla presenza delle culture europee e mondiali che entrano nelle nostre case.
Molti sostengono che la qualità del prodotto è legata alla cultura del paese alla sua identità culturale al suo livello di scolarizzazione di massa. Oggi il prodotto multimediale locale, che può essere confezionato nei molti modi che offre la tecnologia, non può essere lasciato nel recinto protetto di una rete generalista residuale. La Rai con il canone può costruire una struttura federale in rapporto con il territorio insieme con imprenditori locali e creare un prodotto di livello nazionale e internazionale che abbia il segno della cultura locale. Il servizio pubblico deve essere motore di sviluppo industriale locale multimediale per sperimentare nuove tecnologie, nuovi linguaggi e per produrre contenuti originali da fornire a strutture multimediali che hanno bisogno di prodotti comunicativi.
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