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maggio/2002 - Interviste
Polizia Europee - Belgio
Le strutture nazionali e locali
di Patrick Hebberecht

I tre Corpi di Polizia attuali sono integrati all’interno della nuova Polizia, strutturata su due livelli: le brigate della Gendarmeria e i Corpi della Polizia comunale formano la Polizia Locale; la Polizia giudiziaria presso le Procure e la Gendarmeria (con eccezione delle brigate) formano la Polizia Federale. Le Polizie Federale e Locale formano insieme la Police. Vi lavorano circa 39.000 donne ed uomini, di cui approssimativamente 35.500 effettivi. Ci sono inoltre circa 3.500 collaboratori senza competenza di Polizia che svolgono principalmente funzioni di appoggio amministrativo e logistico.
La Polizia Locale assicura a livello locale la funzione di Polizia di base. Si tratta di compiti necessari per la gestione di eventi e di fenomeni locali che si producono sul territorio della zona di Polizia. Una zona di Polizia comprende una o più comuni. In ogni comune, c’è almeno un posto di Polizia. La Polizia Locale è a disposizione dei cittadini 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
La Polizia Federale assicura in tutto il Belgio le funzioni specializzate e “supra-locali”, oltre a quelle di supporto a vantaggio della Polizia Locale e della autorità amministrative e giudiziarie. Un commissario generale dirige la Polizia Federale che è composta di cinque Direzioni Generali (Polizia amministrativa, Polizia giudiziaria, Sostegno operativo, Risorse umane e Mezzi materiali). Un buon numero di unità specializzate come il Laboratorio giudiziario, le Unità provinciali di Circolazione, la Riserva generale, il Servizio di sostegno aereo, ecc... fa parte di una di queste Direzioni generali.
La Polizia Federale contribuisce, con la Polizia comunale, al rafforzamento della sicurezza, al mantenimento ed allo sviluppo dello stato di diritto democratico assicurando la funzione di Polizia attraverso un approccio globale ed integrato e garantendo un servizio minimo equivalente sull’insieme del territorio.
Nel rispetto dei principi di specialità e sussidiarietà, svolge funzioni specializzate e sovralocali di Polizia amministrativa e di Polizia giudiziaria, fornisce un sostegno alle autorità di Polizia ed alle Polizie comunali con professionalità, determinazione e con lo scopo di risolvere i problemi, in collaborazione con gli altri attori interessati, nell’obiettivo di meglio controllare e di ridurre i problemi di sicurezza.

Sguardo orientativo
Il Belgio conta 589 comuni e 583 Corpi di Polizia comunale. L’insieme delle diverse Polizie comunali conta un effettivo di 18.459 uomini al primo gennaio 1996. Come numero di uomini supera la Gendarmeria (15.791 uomini) e la Polizia giudiziaria in servizio presso le preture (1.425 uomini).
Ciascun Corpo di Polizia comunale è collocato, per quanto riguarda l’esercizio delle sue funzioni di Polizia amministrativa, sotto l’autorità del Ministro dell’Interno a livello federale e del sindaco a livello comunale. Il sindaco è a capo della Polizia comunale ed è direttamente incaricato di supervisionare alla realizzazione dei compiti amministrativi o preventivi prescritti dalla legge. Nell’esercizio delle sue funzioni giudiziarie, la Polizia comunale è posta sotto l’autorità delle autorità giudiziarie e del Ministro della Giustizia. La struttura della Polizia comunale presenta diversi livelli gerarchici. Si distinguono: il quadro superiore, il quadro medio, il quadro di base, il quadro degli assistenti di Polizia, il quadro degli ausiliari di Polizia.
Ogni Corpo di Polizia comunale è agli ordini di un Capo di Corpo. Nei Corpi di dimensione significativa, questo capo ha il grado di commissario di Polizia in capo; negli altri Corpi, ha il grado di commissario di Polizia.
Egli assume la direzione, l’organizzazione e la distribuzione dei diversi compiti che spettano alla Polizia comunale. Esegue così i compiti amministrativi che sono stati decisi dal sindaco e le funzioni giudiziarie che sono attribuiti dal procuratore del Re.
Il commissario di Polizia è il consigliere del sindaco. In virtù di questa qualità, può essere invitato a partecipare a Commissioni istituite in seno al Consiglio comunale allo scopo di chiarire le decisioni prese relativamente al proprio Corpo. Allo stesso modo può testimoniare delle preoccupazioni della popolazione in materia di sicurezza.
Nei limiti delle disposizioni generali decise dal Re, ogni comune beneficia di un’autonomia per ciò che concerne l’organizzazione del proprio Corpo di Polizia. Il Consiglio comunale determina per esempio il quadro di riferimento, lo statuto monetario ed amministrativo, la scala di trattamento e le condizioni di reclutamento, di nomina e di progressione di carriera della Polizia comunale.
Le funzioni della Polizia comunale sono di carattere preventivo e repressivo. Le prime, insieme al mantenimento dell’ordine, riguardano il livello federale dell’autorità del Ministro dell’Interno, ma, a livello locale riguardano il sindaco i cui atti sono controllati dal governatore della provincia.
Polizia di prossimità - La Polizia comunale è essenzialmente una Polizia di prossimità, ed è per la presenza dell’agente di quartiere che il cittadino ne percepisce meglio il ruolo. L’agente di quartiere è una figura familiare all’interno del comune ed è essenzialmente investito di una funzione di legame tra la Polizia e la popolazione. Spostandosi a piedi o in bicicletta, è accessibile da tutti i cittadini ed esercita una funzione dissuasiva nel quartiere. Oltre ai propri compiti preventivi, svolge anche funzioni amministrative, quali la distribuzione di documenti emessi dai servizi al pubblico.
Compiti di controllo - Un agente di Polizia comunale vive in genere all’interno del proprio comune, lo conosce e conosce i suoi abitanti. La sua attività è in particolare diretta verso la prevenzione dei furti in appartamento e dei furti in genere, di cui la popolazione può essere vittima. La Polizia comunale si incarica ad esempio di sorvegliare le abitazioni in caso di assenza dei proprietari e fornisce consigli di tecno-prevenzione a chiunque li desideri. La Polizia comunale è inoltre presente in occasione di grandi raduni di persone: mercati, partite di calcio, concerti, cerimonie, festeggiamenti, ecc. Le funzioni di controllo della Polizia comunale vanno dalla vigilanza sui lavori di costruzione allo stato dei marciapiedi, all’amministrazione delle strade, ai segnali stradali, alle insegne delle vie, ecc. Su questi temi è inoltre tenuta a redigere rapporti amministrativi. All’interno della stessa funzione controllo rientra poi l’insieme delle attività e dei fenomeni locali. Si tratta di un ruolo che riveste un’importanza essenziale, per esempio in materia di deposito e di commercio di armi, munizioni ed esplosivi.
Aiuto ed assistenza - L’assistenza alle persone e, più in particolare alle vittime, costituisce una delle funzioni cui la Polizia comunale dedica un posto centrale. Accanto ad altri servizi di aiuto, la Polizia comunale interviene in caso di calamità, di catastrofe o di sinistro, per assicurare l’evacuazione delle persone e dei loro beni e per proteggere le abitazioni dal saccheggio. Si occupa infine delle misure per i malati mentali pericolosi, reca sostegno ed aiuto alle famiglie in caso di sistemazione di familiari e di minori, di liti di vicinato, di conflitti familiari.
Funzioni di protezione - In collaborazione con i servizi comunali, la Polizia comunale vigila sulla qualità dell’ambiente. Grazie ad una conoscenza ravvicinata delle problematiche locali, orienta i propri interventi sulla sanità pubblica, le immissioni di rumori, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, lo scarico dei rifiuti, ecc.
Fluidità del traffico - La Polizia comunale assicura la buona viabilità e interviene in caso di incidenti, di manifestazioni e di lavori sulla pubblica via. L'esercizio di queste funzioni di Polizia stradale la rende specializzata in materia e in grado di comunicare le proprie competenze ai privati, alle istituzioni ed alle scuole in particolare.
Prevenzione - L’insieme delle attività di prevenzione della Polizia comunale è sostenuto da campagne specifiche e mirate che organizza talvolta in collaborazione con altri servizi pubblici, quali il Segretariato permanente di prevenzione, il Vspp.
Attività repressiva - In caso di necessità la Polizia comunale può ugualmente intervenire in funzione repressiva, fondamentalmente nell’ambito dei compiti di Polizia giudiziaria. È un compito che comporta grande impiego di tempo e per il quale la Polizia comunale di trova a ricorrere ad una serie di tecniche in grado di arrestare l’autore, di indennizzare le vittime e di esercitare la repressione penale. Le Polizie locali numericamente più grandi, hanno sezioni giudiziarie specializzate incaricate di inchieste criminali in materia di omicidi, di traffico di stupefacenti, di stupri, ecc. e dell’esecuzione delle deleghe giudiziarie sul territorio del comune. Per questa attività è posta sotto l’autorità e la direzione della Procura ed è il magistrato che dirige l’inchiesta di Polizia che può richiedere alla Polizia comunale di eseguire le operazioni inquirenti necessarie.
Nello svolgimento delle proprie funzioni di Polizia preventiva e repressiva, la Polizia comunale collabora in particolare con i diversi servizi comunali. L’insieme delle istituzioni comunali sostengono una politica locale di benessere e di sicurezza orientata sulla popolazione.
Agenti ausiliari di Polizia - Gli agenti ausiliari di polizia sono una categoria con competenza di Polizia limitata, hanno una diversa uniforme e non sono autorizzati a portare armi. Per quanto riguarda la circolazione stradale, gli agenti ausiliari possono controllare i parcheggi, regolare la circolazione, rilevare le infrazioni al Codice della strada, redigere multe, ecc. Relativamente al controllo del rispetto del regolamento di Polizia, invece, la sicurezza è una delle loro preoccupazioni essenziali. Assumono il compito generale di vigilanza e devono garantire la sicurezza, in particolare nei luoghi pubblici, come piazze, parchi e scuole.
Iniziative locali in materia di sicurezza - La Polizia comunale può anche farsi supportare da diverse categorie di personale di sicurezza: i guardiani dei parchi, i vigili urbani, gli agenti di prevenzione e di sicurezza, gli steward, i sorveglianti dei parcheggi, ecc. Gli steward, volontari che dedicano una parte del loro tempo libero ad una squadra di calcio a loro scelta, assicurano la sicurezza in occasione di partite di calcio. Le altre categorie di personale di sicurezza - agenti di prevenzione e di sicurezza, sorveglianti dei parcheggi, ecc. - sono disoccupati di lunga durata, iscritti presso un’agenzia locale per l’impiego (Ale), che si dedicano volontariamente a questi compiti. Queste diverse categorie di persone non fanno parte della Polizia comunale e non sostituiscono i poliziotti, ma forniscono loro un aiuto nello svolgimento dei loro compiti quotidiani.
La Polizia comunale, la Gendarmeria, la Polizia giudiziaria uniscono, in quanto partner della sicurezza, i propri mezzi e competenze per assicurare la sicurezza che è un diritto fondamentale per ogni cittadino. Scopo di questa collaborazione tra i servizi di Polizia sono la realizzazione di una vigilanza continua del territorio e lo svolgimento delle funzioni di pubblica sicurezza.
Le zone interpolice (Zip) - La polizia comunale e la Gendarmeria esercitano entrambe funzioni di Polizia di base, fondate sui bisogni dei cittadini e sulle realtà locali. Allo scopo di permettere a questi due servizi di Polizia di realizzare in maniera ottimale le proprie missioni, il ministero dell’Interno ha messo in atto il progetto delle Zip, che permette ai servizi di Polizia interessati di operare all’interno di una politica di sicurezza integrata e strutturata.
La Zip è un territorio composto da uno o più comuni all’interno del quale i servizi di Polizia regolari assicurano insieme le funzioni di Polizia.
La creazione delle Zip si fonda su accordi locali tra il commissario di Polizia ed il comandante della Gendarmeria, e si realizza in funzione di bisogni specifici dei comuni interessati.
Nelle Zip i cittadini beneficiano di una presenza di Polizia continua, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. La Polizia comunale e la Gendarmeria coordinano le proprie funzioni di Polizia preventiva e sono, in questo caso, sottoposte entrambe all’autorità del sindaco. I due servizi di Polizia devono rispondere ai bisogni della popolazione e realizzare una Polizia di base di qualità.
La concertazione pentagonale - Allo scopo di potere coordinare le azioni dei servizi di Polizia a livello locale e di realizzare una politica criminale efficiente, le autorità federali hanno istituito una concertazione pentagonale.
Si tratta di uno strumento di coordinamento che riunisce in modo regolare cinque partner della sicurezza: il procuratore del Re, il sindaco e i responsabili della Polizia comunale, della Gendarmeria e della Polizia giudiziaria. Nel corso delle riunioni, i membri della concertazione pentagonale definiscono la politica criminale locale e le priorità in materia di criminalità.
Il procuratore del Re ed il sindaco possono per esempio decidere di comune accordo di realizzare un campagna diretta ai furti d’auto. La Polizia comunale può allora, in concertazione con gli altri partner della sicurezza, intervenire in materia con proprie azioni.
Gli statuti di sicurezza - Un passo ulteriore sulla via del coordinamento è stato fatto attraverso l’elaborazione degli statuti di sicurezza. Lo statuto di sicurezza è uno strumento di lavoro che vale per tutti i comuni della Zip. Contiene gli accordi di collaborazione e di coordinamento presi dai diversi attori interessati dal funzionamento della Polizia. La procura, il sindaco, la Polizia comunale, la Gendarmeria e la Polizia giudiziaria devono pervenire, in concertazione locale, ciascuno in funzione della propria posizione e delle proprie competenze specifiche, alla produzione di uno statuto di sicurezza ben elaborato.
Si tratta poi di un piano che deve essere regolarmente adattato. Determina, sulla base dei problemi di sicurezza riscontrati dalla popolazione nella Zip, le attività di Polizia che offrono una risposta adeguata ed il contributo di ogni servizio di Polizia che offrono una risposta adeguata ed il contributo di ogni servizio di Polizia a queste attività. I cittadini sono strettamente coinvolti nell’elaborazione degli statuti di sicurezza attraverso il Consiglio comunale, che ha il compito di approvare le convenzioni concluse dal sindaco in materia di cooperazione tra le Polizie, relative alla politica di sicurezza comunale ed alle funzioni di Polizia amministrativa.
L’Arrête Royal del 5 aprile 1995, relativa alla composizione ed alle modalità di funzionamento della Commissione Permanente per la Polizia comunale, determina, all’articolo 3, che i 14 membri effettivi, rappresentanti la classe del proprio Corpo all’interno delle rispettive Regioni, sono impegnati per un periodo unico rinnovabile di tre anni. La Commissione Permanente rappresenta l’unico organo legale e rappresentativo di e per la Polizia comunale, che gioca un ruolo di rappresentanza sul piano della politica da condurre. Come ogni capo di Corpo rappresenta in questo settore il proprio corpo, la Commissione Permanente rappresenta la totalità della Polizia comunale. Non si tratta dunque di un’associazione sindacale o corporativa ed il suo carattere rappresentativo legale discende in parte dalla stessa legge e dalle decisioni reali e ministeriali in materia, in parte dalla sua composizione, essendo costituita dai rappresentanti di ogni Regione e di ogni provincia. Allo stesso modo sono rappresentate le diverse classi dei corpi, in misura dei loro obiettivi, attitudini ed ideologie. È richiesta una visione globale dei membri; in occasione dei dibattiti, i membri possono tenere conto della specificità del Corpo, della provincia e della Regione. Tuttavia, al momento della decisione, ogni membro deve prendere le distanze dalla propria posizione individuale, riflettere ed agire nell’interesse della Polizia comunale e dell’insieme del suo personale. Quest’ultimo punto costituisce precisamente l’elemento più importante che fa riconoscere la Commissione Permanente come organo rappresentativo.

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