I momenti di difficoltà economica, affettiva o relazionale di talune persone, costituiscono il terreno fertile per i ciarlatani a pagamento che proliferano quando la società vive momenti di crisi di varia natura
In una audizione del 1998 l’allora ministro dell’Interno, on. Giorgio Napolitano, comunicava alla Commissione Affari Costituzionali della Camera un rapporto, dal titolo “Sette religiose e movimenti magici in Italia”, in cui si affermava che in Italia operavano circa 140 gruppi magici e religiosi e che gli organizzatori di questi gruppi erano in grado, con le loro tecniche, di provocare la completa destrutturazione mentale negli adepti, conducendoli prima o poi alla follia mentale oppure alla rovina economica.
Maghe, santoni, guaritori e veggenti compaiono sempre più numerosi ogni volta che la società vive momenti di difficoltà sociale o di crisi economica in quanto offrono delle risposte, sia attuali che ultraterrene, alle inquietudini, alle paure ed alle incertezze delle persone.
Non solo in Italia, ma in tutto il mondo occidentale, dopo l’attentato a New York dell’11 settembre si è osservato un aumento della richiesta di aiuto magico e di guaritori. Il terrorismo infatti, come la disoccupazione, la recessione economica e la guerra, rappresenta il terreno ideale per il fiorire del magico e dell’irrazionale.
Maghi e guaritori offrono alla persona insicura ed in crisi una appartenenza ad un gruppo, una sicurezza ultraterrena, una risposta spirituale semplicemente con la passiva dipendenza. Le “reclute” ideali, le vittime prescelte, sono quindi i disoccupati, i tossicodipendenti, i single, i disagiati, i depressi, le persone con problemi psicologici o economici. Sono le persone che più di tutte hanno bisogno che qualcuno si prenda cura di loro ed offra loro delle risposte positive sul futuro che vivono come insopportabilmente ansiogeno ed incerto.
Sempre meno persone riescono ad assumersi le responsabilità di personali errori e colpe, la maggioranza delle persone attribuisce la loro rovina ed il loro fallimento alla sfortuna ed alla generica negatività. Per vincere la sfortuna e la negatività ci vogliono magie, rituali e portafortuna.
I maghi ed i santoni offrono una guida nelle difficoltà, uno scopo di vita, qualche parola affettuosa, un sollievo alle sofferenze, un collegamento con l’occulto, l’irrazionale, il divino. Questo contatto speciale li fa sentire particolari ed importanti, a patto di seguire le richieste sempre crescenti (soprattutto di tipo economico) ed un rigido codice quotidiano di comportamento.
Uno dei momenti giusti per entrare in contatto con la vittima sono i momenti di difficoltà economica, oppure affettiva o relazionale. Alcune sette, come ad esempio Scientology, setacciano le aule universitarie in periodi di esami per cercare studenti in crisi, in difficoltà, demoralizzati e sfiduciati verso se stessi. A tutti coloro che si dibattono in difficoltà di vario tipo offrono affetto, sicurezze e certezze, ma a costi altissimi ed insostenibili.
Il corteggiamento delle vittime potenziali inizia con un incessante “bombardamento” d’amore e con la implicita richiesta di isolamento rispetto alla famiglia ed agli amici. Devono essere interrotti tutti i legami con il passato e con quelle persone che potrebbero farli ragionare sulle scelte che stanno compiendo. L’affetto del nuovo ambiente serve a farli sentire in colpa per la loro vita precedente e gli si crea un obbligo adoperarsi per una nuova vita, per una rinascita con dei nuovi fratelli, una nuova purezza, un nuovo nome e nuove ritualità giornaliere.
La nuova sicurezza e la promessa della felicità passa attraverso un pedissequo rispetto delle regole e dei regolamenti applicati alla loro vita, che prevede quasi sempre l’incameramento dei beni e delle entrate personali delle vittime.
In questi gruppi è vietata ogni manifestazione di sentimenti negativi, di scoraggiamento e di storie che non siano a lieto fine per l’effetto positivo e vincente del mago, del santone, del rituale imposto o del sacrificio economico. Si parla solo in termini di successo, di trionfo, di felicità. Tutto il resto viene filtrato e sottratto. Quello che non si può filtrare per la sua evidenza e che deve essere ammesso diviene la personificazione del male, della negatività, degli influssi di altre magie cattive e nefaste contro cui bisogna impegnarsi, pregare, o pagare di più.
Il mago, il santone, il talismano vengono presentati come delle potenti fonti di influssi positivi in grado di neutralizzare tutte le negatività e le sfortune. Quando il loro fluido non funziona hanno molte razionali modalità per giustificare alla vittima il mancato realizzarsi delle aspettative. Quelle più utilizzate dai professionisti della truffa e della menzogna sono le seguenti:
- il desiderio era mal formulato, ambiguo, poco chiaro, troppo grande, troppo piccolo, ecc …;
- la persona ha effettuato male la sua “pratica”, lo ha fatto poco o per troppo poco tempo;
- il demone, o la negatività da vincere, sono troppo forti e bisogna lottare di più;
- non è ancora giunto il momento giusto, per cui ora sarebbe un male e non un bene;
- la persona non è ancora “profondamente determinata” o non lo “desidera sinceramente”;
- la persona non ha agito nel modo e nei tempi giusti, per cui deve riprovare ancora.
Ogni ricetta magica si basa su tre tempi: stabilire un obiettivo, pregare, agire. Se l’obiettivo viene mancato qualcosa è andato storto in uno di questi tre momenti: non è stata decisa la cosa giusta, oppure non si è pregato abbastanza, oppure infine non si ha agito nel modo giusto. Essendo queste giustificazioni assolutamente indimostrabili, la vittima sarà portata a credere a tutto, senza ulteriori critiche o discussioni.
Spesso la ricetta magica funziona davvero in quanto la procedura di far seguire al pensiero dei comportamenti finalizzati e coerenti è tipica della psicologia dell’auto-efficacia personale in cui vengono mobilizzate tutte le risorse personali intorno al conseguimento di un obiettivo.
Tuttavia per far funzionare la ricetta serve un coinvolgimento con la realtà e con le relazioni interpersonali. Le persone escluse dagli ambiti razionali e sociali andranno incontro a fallimenti sempre maggiori e distruttivi della loro residua personalità. Solo loro, in un contesto in cui tutti hanno esperienze positive da raccontare (quelle negative vengono filtrate ed escluse), non progrediscono e si sentono sempre peggio. Questo potrebbe togliere loro le ultime residue speranze di riscatto ed orientarli verso gesti estremi come ad esempio il suicidio o il tentativo di suicidio.
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Come costruirsi il carisma del mago
Prendiamo un campione di 10.000 persone, suddiviso in due gruppi equivalenti di 5.000 ciascuno. Ad un gruppo si dirà qualcosa come “domani pioverà” ed all’altro il contrario, “domani non pioverà”, naturalmente all’insaputa l’uno dell’altro. Non importa cosa si pronostici, è importante che ci siano due sole possibilità. L’indomani, verificato se ha piovuto o meno, ci si rivolgerà solo al gruppo che ha ricevuto il pronostico giusto, dividendolo in due sottogruppi di 2.500, ai quali si darà due pronostici contrari, nello stesso modo già descritto. Per semplicità, il gruppo con il pronostico sbagliato viene progressivamente abbandonato. Giorno dopo giorno si ripete la stessa procedura con due sottogruppi di 1.250. E poi ancora di 625, e poi di 312, …sempre abbandonando il sottogruppo al quale si è dato il pronostico sbagliato. Dopo alcuni passaggi di questo tipo viene selezionato un piccolo gruppo di persone che crede fermissimamente che si è in grado di predire il futuro. Loro hanno visto con i loro occhi la lunga serie di pronostici che sono stati azzeccati senza errori. Questo piccolo gruppo di persone dalla “dimostrabile” ed incrollabile convinzione andrà in giro per il mondo a diffondere la notizia e le virtù del mago.
Lo stesso accade, giornalisticamente, quando si chiede al novantenne di turno il segreto della sua longevità: qualsiasi cosa lui dirà sarà presa per oro colato in quanto saranno assenti tutti i loro coetanei che facevano la stessa cosa (come ad esempio bere un bicchiere d’acqua a digiuno) e che sono morti lo stesso. Questo sistema distorto di filtrare statisticamente i numeri, sottraendo informazioni di segno diverso, porta a definire ad esempio autostrada killer quel tratto di strada che ha visto alcuni incidenti d’auto, tralasciando le migliaia di macchine che sono passate senza problemi.
I giornalini delle varie sette spirituali o le pubblicità dei vari maghi fanno lo stesso quando pubblicano le storie di chi ha incontrato la felicità, tralasciando le centinaia di persone che hanno continuato a vivere nell’infelicità di prima. E lo stesso meccanismo viene usato anche da chi vende bracciali magici, pozioni dell’amore, pietre della fortuna o i numeri vincenti del lotto.
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Il talismano che elimina i problemi
Una ragazza ci dice ad esempio che il suo incubo sono i semafori rossi e l’impossibilità a trovare un parcheggio. Regaliamole un talismano che renderà i semafori verdi e che le farà trovare parcheggio al primo colpo. Viene modificato in questo modo il suo modo di selezionare i dati della realtà spostando la paura del rosso sul favorevole verde e dandole la sicurezza che troverà parcheggio. Per la prima volta noterà anche i semafori verdi (che prima trascurava essendo orientata fobicamente sui rossi) e per la prima volta cercherà un parcheggio in parti dove prima neanche osava senza più ripetersi “tanto non c’è, tanto non c’è”. E magari trovandolo al primo colpo si rafforzerà in lei in modo permanente la convinzione dei benefici influssi del talismano. Accadranno insomma le stesse cose che accadevano prima, tuttavia avendo modificato, per suggestione, il suo sistema di interpretazione della realtà, la ragazza affermerà che il talismano “funziona per davvero”, solo perché riesce a vedere quello prima non guardava nemmeno. La sua testimonianza a parenti ed amici rafforzerà il meccanismo del portafortuna anche su di loro per il semplice benefico effetto che l’ottimismo produce sulle persone.
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Il pensiero prima e dopo la “cura”
Prima: Dopo:
- mi va tutto male - adesso mi andrà tutto bene
- se le cose vanno male la colpa è mia - se le cose vanno male è perché non ho
“praticato” abbastanza, devo farlo di più
- non ottengo ciò che desidero - grazie alla buona “pratica” otterrò
ciò che desidero
- sono sfortunato - grazie alla buona “pratica” otterrò fortuna
- non ho il controllo sulla mia vita - ora controllo la mia vita
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